57 proposte di cittadini per ridare vita al cuore di Campiglia

Tratte dal gruppo Facebook “Ridare vita al cuore di Campiglia”  e aggiornate il 5.1.2016:

  1. Annette Leemann Bisogna assolutamente facilitare la vita di chi abita nel centro storico o ci vive una parte dell’anno e non può arrivare a casa con la macchina. Il trasporto di roba pesante come la spesa è un vero incubo. Sulle Isole Eolie hanno trovato la soluzione con dei piccoli mezzi di trasporto elettrici, utilizzati come taxi o navetta. Si dovrebbe cercare una soluzione di questo genere per Campiglia, sia al livello comunale che privato. Anche i commercianti locali ne approfitterebbero.
  2. ‪Valeria Di Rosa‪ A Capri usano i muletti elettrici anti inquinamento si arrampicano ovunque con la spesa i bagagli ecc
  3. Simona Lecchini Giovannoni Ottimo trasporto elettrico (Sesto Senso lo sta già facendo per la sua struttura) aggiungo trasporto facilitato e frequente verso Venturina e dalla primavera verso le Terme e ll mare. Infatti gli taliani non si muovono senza macchina, ma c’è in paese chi non ce l’ha e soprattutto sarebbe indispensabile per turisti e stranieri che hanno spesso abitudini più civili.. Inoltre l’ottima idea da tempo proposta di aprire a nuovi residenti, giovani con bambini ecc il centro storico non decollerà mai senza facilitare gli spostamenti.
  4. ‪Valérie Ortlieb‪ Facilitare gli alberghi diffusi nel paese.
  5. Valérie Ortlieb‪ Elaborare una mappa precisa delle strade e decidere quali strade sono ad ogni modo inaccessibili agli andicappati: permettere così lo sviluppo facilitato di strutture aperte al pubblico (senza obbligo di bagno andicappato, scivoli ecc.) in tutte le strade del centro storico.
  6. Valérie Ortlieb‪ Perchè non riabilitare gli asini ? In Grecia certi paesi inaccessibili alle macchine sono percorsi da decine di asini che portano tutto, anche i frigoriferi, i bagagli, i mattoni… Oppure utilizare di più gli “apini” che già ci sono a Campliglia: con tariffa ufficiale. Ora non va bene: c’è chi non vuole farsi pagare e quindi non si osa più chiedere e chi ne approfitta e fa pagare 20 euros per un’unico viaggio !!!
  7. ‪Simona Lecchini Giovannoni‪ si va a scuolaasini
  8. Valérie Ortlieb‪ La questione del trasporto all’interno del paese è una questione importante per chi vuole starci di più che per le sole vacanze. Ed è lo scopo di questa inquiesta: come fare per non avere troppi “letti freddi” in case abitate solo d’estate ?
  9. Valérie Ortlieb‪ E’ anche molto importante curare l’aspetto del paese: all’interno ma anche all’esterno. Non si possono accettare cave gigantesche che mangiano le montagne attorno al paese, pale eoliche rumorosissime , villette all’entrata del paese…
  10. ‪‪Valeria Di Rosa‪ Valérie con competenza e intelligenza ha messo a fuoco i veri problemi! Gli spunti e i riferimenti culturali sono di così lucida e vivida analisi da essere riportati pari pari in discussione! Applicare rigidamente parametri cittadini ad un borgo medioevale…
  11. ‪Valeria Di Rosa‪ Ancora una osservazione forse inopportuna in questa sede: perché la giunta non si è mai posta in maniera collaborativa con persone così amanti di Campiglia… registi, architetti, musicisti ,giornalisti forse vorrebbero dare un contributo al paese, perché non approfittarne? Contribuire oltre che con le tasse con i nostri ingegni migliori sarebbe un bene per tutta la comunità! Chiedo troppo?
  12. ‪Simona Lecchini Giovannoni‪ purtroppo saranno consultati credo soltanto i residenti. Quindi tutte le eccellenze che da decenni hanno scelto Campiglia non saranno consultate. Per questo il CxC che fra i suoi soci e simpatizzanti registra tanti cittadini stranieri spera che questi si esprimano su questa pagina. (Rettifica: potranno essere intervistati anche cittadini non residenti, che hanno un rapporto stretto con il paese. Per esempio gli stranieri , i proprietari di seconde case e i soci e simpatizzanti del comitato in maggioranza non residenti. La tecnologia aiuterà, per esempio con Skype.)
  13. Antonella Giannarelli Non mi piace molto l’ idea di rivitalizzare il paese in funzione esclusiva del turismo
  14. Annette Leemann Sono d’accordo con Antonella. Nonostante tutto, Campiglia non potrebbe sopravvivere senza il turismo. Solo che la stagione turistica non dovrebbe essere ridotta ai mesi di luglio e agosto. L’archeologia, le terme, la gastronomia, la campagne dovrebbero essere sfruttati anche di primavera e di autunno. Un esempio: Apritiborgo si svolge allorché il paese è già strapieno. Perché non spostarlo a giugno o a settembre? Sarebbe l’occasione di attirare i turisti fuori stagione.
  15. Saverio Vannozzi Occorre assolutamente allungare la stagione turistica!! Sia il governo nazionale sia la regione toscana devono prendere provvedimenti introducendo incentivi, agevolazioni fiscali, snellimenti nei permessi. Deve pero’ cambiare anche la mentalita’ e la cultura degli operatori turistici ancora troppo legati all’attivita’ nei soli mesi estivi.
  16. Simona Lecchini Giovannoni giusto, Antonella. Credo che ci sia posto per tutto il paese è così grande, !! si dice borgo medievale, ma non è esatto! nelle proposte che sono venute finora su la pagina ridare vita al cuore di Campiglia,quella dei trasporti interni alle mura e fuori è proprio legata alla vita quotidiana di persone e famiglie : chi ha figli piccoli e lavora deve per forza avere due macchine, per esempio., dato che se ha figli piccoli li deve portare a Venturina perché su non c’è il nido . Ecco il nido altra richiesta importante, a suo tempo già presentata da Comune dei Cittadini.
  17. Valérie Ortlieb Anche a me !! sono d’accordo. Io preferirei che il paese rimanga quello che ho conosciuto da bambina negli anni ’70: ovunque case piene di famiglie che vivevano tutto l’anno in centro storico. Purtroppo non è più così. E mi dispiace. Ma mi sembra che le iniziative annunciate finora non hanno l’ambizione così stretta di aumentare il turismo: un miglioramento dei trasporti pubblici aiuterebbe sopratutto chi vive a Campiglia. Un servizio per portare la spesa nelle strade dove non si arriva con la macchina anche !!!
  18. Antonella Giannarelli scusate ma a volte esce la campigliese che è in me … e forse sono la meno adatta a trattare simili argomenti… il problema centrale è come rivitalizzare? come rendere la città tra le mura accessibile e soprattutto come ripopolarla? come renderla abitabile 365 giorni l’anno? so benissimo che il turismo è fondamentale … per esportare le bellezze naturali e storiche che possediamo …ma non basta …
  19. Simona Lecchini Giovannoni portarci persone e famiglie, ma così è troppo scomodo per quelle che sono diventate necessità : garage, macchina sotto casa , grandi elettrodomestici, armadi quattro stagioni ecc. La mia casa fino agli inizi degli anni i80 era composta di due case. Ora sono 4 stanze in tutto dove non entrerebbe un grande armadio, un congelatore ecc. Si tratta quindi di un problema culturale, ma anche se ora molti giovani sarebbero dispost a tornare in paese vanno comunque garantiti dei servizi e collegamenti
  20. Barbara Balzarotti  Potrebbe rispondere ad un bisogno l’apertura di un “tempo per le famiglie’? È uno spazio gioco per i bambini da zero a tre anni accompagnati da un adulti che può essere un genitore, un nonno o una babysitter.
  21. Valeria Di Rosa  Per ben 5 anni ho messo a disposizione GRATIS A COSTO ZERO il mio fondo per ospitare artisti giovani poco conosciuti o già conosciuti della zona..
  22. Antonella Giannarelli  Dare vita ai molti fondi e vecchie cantine presenti nel centro storico e iniziare un progetto non certo facile ma che renderebbe Campiglia ancora più unica di quel che è….penso ad una sorta di laboratori artigianali… partire dalle materie prime e terminare con il prodotto finito…. penso ai ceramisti… ai calzolai… ai telai … alla lavorazione della pelle… sartorie… oggettistica… Panierai…maglifici…insomma chi più ne ha più ne metta…
  23. Valeria Di Rosa   Cara Antonella, anni fa volevo aprire un book bar in un fondo acquistato a Campiglia, ti fanno fare i lavori, le imprese guadagnano con i tecnici, gli architetti, i permessi e poi nooo non mi piace dice il comune tipo te piace o presepe?
  24. Antonella Giannarelli   Valeria non entro nel merito della questione .. credo però che dovremmo andare oltre … voglio dire che bene si presta Campiglia a questo genere di attività .. rivitalizzare vuol dire fare progetti a lungo termine … e credo che il cammino sia lungo e tortuoso ma che i frutti potrebbero essere raccolti … Campiglia ha una posizione ottimale per essere al centro dell’attenzione da parte di tutto il comprensorio e non solo… certo ci vogliono fondi, finanziamenti e non saprei io dare la soluzione ma di una cosa sono certa .. un marchio firmato Campiglia su prodotti artigianali di qualità e di spessore potrebbe risultare anche un salto economico e occupazionale non da poco… ritornare alle vecchie tradizioni e ai lavori veri di una volta non vuol dire regredire ma al contrario ritornare alla vera qualità … anche di vita…
  25. Rafa Marino    Prendere spunto da loro..!? CALICI DI SAN SILVESTRO A SUVERETO
  26. Antonella Giannarelli   Marino scusa se m’ intrometto ma non dovremmo prendere spunto da Suvereto proprio per i motivi che non ha rispetto a Campiglia: non ha problemi di rivitalizzazione perché è rivitalizzata senza dimenticare che la sua posizione geografica meglio si presta alla partecipazione attiva degli stessi abitanti…Suvereto ha ben radicate le proprie tradizioni …Campiglia a parer mio avrebbe mezzi e possibilità di esserne al pari…credo manchi quel senso partecipativo per renderla ancora più unica…
  27. Lirio Pinesi  Premetto che anche a Suvereto le cose stanno cambiando (in peggio) in fatto di organizzazione e rivalutazione del paese…però, secondo me, la differenza con Campiglia ha una spiegazione “storica” . Ho sempre creduto che Suvereto, essendo sempre stato un borgo prettamente agricolo, sotto un unico “padrone”, ha mantenuto, fin dal Medioevo, una comunità coesa, decisa, che facilmente si accordava nelle decisioni che venivano prese, al contrario di Campiglia, importante avamposto militare pisano e poi fiorentino, nonché antico centro minerario, che è sempre stato abitato da un “miscuglio” di gente forestiera (portata ora dai vari capitani che si sono succeduti al comando o da lavoratori provenienti da altre località) per cui trovo che gli accordi e la comunità d’intenti sia sempre stata difficoltosa. Ultimamente, la scelta campigliese di “Apritiborgo” (ma non dovrebbe essere solo una festa a rivalutare un paese) ha creato un’inversione di tendenza sulla notorietà della “Sagra del Cinghiale” di Suvereto che, come detto in apertura, sta di anno in anno regredendo.
  28. Lirio Pinesi   Mah, vorrei contribuire ma credo di non proporre niente di nuovo: ho più volte rilevato anch’io lo scempio delle cave che stanno minacciando la cima di Monte Calvi, ho parlato della realizzazione del “Piazzone” (a parer mio, di molti campigliesi e della maggioranza dei turisti , un vero obbrobrio e un doppio sbaglio a non volerla modificare), avrei suggerito di incentivare la cura dei terrazzi, con fiori e quant’altro, specie nei mesi estivi, per “abbellire“, per dare un tocco di “gioiosita” alle nostre mura scalcinate, ho rilevato che sarebbe l’ora di potare o tagliare le piante che, dalla terrazza del “Circolo”, stanno sempre più limitando la vista del panorama (una delle cose naturali, assieme al maestrale dell’estate, che Campiglia può vantarsi di offrire a costo zero), infine ho sempre contestato la viabilità: il dover entrare in paese dalla strettoia davanti alla caserma dei carabinieri e, soprattutto, uscire da sotto le scuole medie…una decisione urbanistica da terzo mondo ! Ecco, chi non approva può darmi pure del presuntuoso o dell’incompetente, io la vedo così !!!
  29. Valeria Di Rosa    Davvero ho paura che questa sia una ultima chance, ma diamoci da fare….tutti chi ha casa, chi la ama soltanto chi vorrebbe scappare ma ha il cuore qui! Una proposta ancora: spiegare a chi di dovere che un rudere fatiscente in piazza del silenzio al poggiame oltre che pericoloso fa veramente schifo! Rintracciare gli eredi e agire subito.
  30. Barbara Balzarotti    Il negozio della vecchia latteria ora chiuso in via buozzi mi ha fatto pensare che potrebbe essere un bel posto per aprire un locale tipo “ zonzella bella“. La versione campigliese di “tigella bella”.
  31. Lirio Pinesi   Il nostro paese e’ piu’ amato da chi l’ha vissuto anche per poco tempo ( in questo caso da una milanese) che da alcuni che lo vivono o lo amministrano da sempre…grazie Barbara.
  32. Valérie Ortlieb    Un’altro problema del centro storico di Campiglia è la mancanza di spazi aperti privati (terrazze, giardini, balconi). Siccome gli interventi di cambiamento della struttura antica sono difficili, è stato deciso di regolamentare in modo estremo fino a non aver più il diritto di toccare una tegola. Il risultato è una museografia completa del paese. Viviamo in un museo dove nessuno può toccare a niente. E da un lato è un bene. Ma forse forse sarebbe utile farsi un po’ di domande sulle conseguenze di questo estremismo. Forse anche questo ha fatto partire tante famiglie dal centro storico. E magari si potrebbe ripensare alcune regole. In realtà, la storia della città mostra che tutte le epoche hanno modificato e adattato le strutture esistenti ai nuovi usi. Tranne la nostra che ha bloccato tutto. Oggi la gente vuole poter passare tempo su un terrazzo o in un giardinetto: mi sembra una domanda che va presa sul serio. Il rapporto con la natura, con l’esterno mi sembra una cosa positiva per tutti. In certi casi penso veramente che sarebbe possibile permettere deroghe per aprire terrazze o sostituire case abbandonate per farne dei giardinetti privati. Chi ha detto che la città di Venezia, piena di altane, queste terrazze sui tetti, era brutta ? Ma di nuovo, come per tutto, ci vuole consigli di persone che sono staccate dagli interessi privati, ci vuole una commissione di costruzione, con esperti di saggezza che sapranno aprire là e là possibilità mirate e accettabili per tutti. Sapendo che non tutti ne potranno usufruire.
  33. Cesare De Grazia    Il Parco Archeominerario di S. Silvestro ed il paese appaiono ai visitatori come due realtà divise. Chi giunge al Parco, spesso, non visita Campiglia. Perché non integrare in una sola proposta turistica i due luoghi ? Magari facendo più ‘ informazione ‘ sul ‘paesino’ a S. Silvestro e, più praticamente, organizzando il trasporto dei visitatori ( basterebbe una sola navetta ). Chi giunge al Parco, prima o poi, deve anche sfamarsi…sarebbe peregrina l’idea di convenzioni fra chi acquista il biglietto ed i ristoratori campigliesi ?….tanto per cominciare.
  34. Antonella Giannarelli     rivitalizzare è anche promuovere … e un prodotto ancora da far conoscere è proprio la schiaccia alla campigliese … unica e originale che caratterizza fortemente la realtà storica del paese … come ? mettendola in vendita in ogni negozio del paese , che sia bar , tabacchi, negozio di abbigliamento ecc..un buon marchio e una garanzia …schiaccia campigliese in varie forme…piccole tonde, quadrate, mignon riavvolte in carta gialla e spago ..oppure confezionate in scatole e scatoline di latta sempre di varie dimensioni con coperchio raffigurante l’orologio di Campiglia o altri scorci tipici del paese .
  35. Antonella Giannarelli    credo si debba partire da un punto fondamentale : Campiglia non è e non dovrebbe essere solo Apritiborgo…evento straordinario con una macchina operativa altrettanto straordinaria … ma che comprende un periodo circoscritto …Apritiborgo dovrebbe per assurdo lanciare idee e proposte che vadano a coprire attività culturali e ricreative durante il corso dell’anno …ha tutte le caratteristiche e le possibilità..per essere un punto di riferimento fondamentale.. occorrono a mio parere nomi importanti che richiamino l’attenzione anche a livello nazionale … seminari teatrali e musicali di un certo spessore ..che diano lustro a quello che rappresenta una perla della Val di Cornia …e da che mondo e mondo la gente richiama gente …le strutture ci sono eccome e immaginatevi per un attimo che so’ un seminario di artisti che vivono quotidianamente il paese dando vita a movimento proprio nel periodo più buio dell’anno …questa è energia che genera movimento…questa potrebbe essere una spinta a rilanciare anche e soprattutto il commercio …oltre che restituire quello spessore che ahimè è andato perduto …
  36. Luca Marconcini    le mie proposte…tutto nasce da quando io e mia moglie abbiamo deciso di cambiare casa… ovviamente rimanendo a campiglia… ne visitiamo una bella,spaziosa… insomma perfetta x noi…nuova mai abitata poco fuori dal centro e comodissima…ti ripeto perfetta per noi….il proprietario , un tipo snob dotato di antipatico accento fiorentino, mi stava spiegando che era da tempo che cercava di venderla..sai il mercato fermo..la crisi…io x assecondarlo gli suggerisco di aggiungere alla lista dei suoi crucci, le tasse imu etc etc…e lui con aria sorniona mi guarda e dice:”nooo per quello non è un problema gli ho daho la residenza alla mi moglie…la un pago nulla….non racconto il seguito…Quindi che cosa propongo??? di inizare finalmete a capire cosa vuol dire residente, trovare il modo di recuperare e far pagare il giusto dovuto ai turisti e a chi specula ed evade ed investire questi soldi su chi veramente ha intenzione di venire a vivere in questo paese… Il centro storico purtroppo è scomodo per natura quindi a meno che non convinciate il comune a fare delle grandi avenue o pargheggi dentro la chiesa di san lorenzo la vedo dura rendermi la vita più agiata… so che è impopolare da dire su questo gruppo ma l’amministrazione ci fornisce già molti servizi..non ultimo la raccolta porta a porta…….le altre te le dico al bar di persona perchè scrivere mi porta via troppo tempo…ah un’ultima proposta…quella di sempre…il pass di apritiborgo lo darei solo di persona, a gennaio e non alla polizia municipale ma in piazza…chissa’ quanti se ne darebbe..???BUON NATALE A TUTTI CAMPIGLIESI E NON…
  37. Giovanna Maria Vanni    L’ho già scritto, ma non lo ritrovo per cui ripeto qui. Trovo giusto che il Comune interpelli i residenti :Sono loro che sanno come si vive a Campiglia , quello che non va, i servizi che mancano, sono loro che vivono la solitudine che, peraltro, malsopportano.Non c’è bisogno di lauree, di master e di scienziati per constatare lo scivolamento a valle di questo nostro paese. Secondo me,( ma sempre secondo me), c’è bisogno, da parte dei residenti, di coinvolgimento fattivo, di senso di ospitalità, di considerazione delle energie acquisite, di rispetto per chi potrebbe avere le peculiarità per una discussione globale, avendo per collante, l’Amore per Campiglia. Se il Comune ha coinvolto il Comitato per Campiglia in questo progetto, vorrà dire che auspica, o, comunque, prevede una collaborazione fra Comitato e residenti. Ora mi chiedo: quanti residenti sono iscritti a questo gruppo? Se prima non si mettono in comunicazione residenti e ” ridare vita al cuore di Campiglia”, in un clima civile dove nessuno è più competente di nessuno, in un clima di fiducia e, lasciatemelo dire, di ammirazione per le risorse che Campiglia possiede, sia locali che…ripiovute, si faranno tante belle chiacchere, verranno fuori proposte eccellenti, ma NO PASARAN!
  38. Fernando Brunori   La domanda che dovremmo farci e’: perche’ venire a Campiglia???Il paese e’ indubbiamente bello e forse unico nel suo genere ma cosa offre al visitatore??A parte i bar , ben gestiti ed accoglienti, manca una ristorazione adeguata che faccia salire violentieri un po’ di gente…..oltretutto ,in stagione ,capita spesso di trovare sul vetro della propria auto un simpatico fogliettino che l’astuta vigilessa ha lasciato come ricordo del Paese….. Campiglia e’ amata dagli stranieri che fanno, fortunatamente ancora dei figli…. Vogliamo allora attrezzare un po’ di giochi per i bimbi??? e fare spettacoli alla Rocca??? E perché non organizzare gite a Campiglia facendo accordi con strutture importanti come L’Agnello , Park Albatros, Riva Etruschi ecc….. Anche Apritiborgo andrebbe ripensato, limitandolo a tre serate e rivitalizzando la Cena Medievale e Calici sotto le Stelle sempre più deludente… Comunque intanto Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
  39. Annette Leemann   Il mercato settimanale è il cuore battente di tutti i borghi d’Italia… salvo a Campiglia… Con i suoi 3-4 miserabili banchi, sembra una vergogna che si nasconde dietro le mura del parcheggio del Piazzione. I soli clienti sono donne anziane che non hanno i mezzi per uscire dal paese. Io sogno di un bel mercatone, ricco di banchi di tutti i tipi, appuntamento inevitabile della settimana per la gente di Campiglia e di fuori come è il caso a San Vincenzo. Bisogna farlo più grande, più ricco, più bello e, soprattutto, spostarlo in un luogo più adatto. Dove? Immagino il Piazzone nel suo insieme, oppure alla piazzetta del Mercato (sarebbe un bel ritorno alle origini), infine (proposta sicuramente sacrilega) lo verrei benissimo nel parco della Rocca… Sì sì…
  40. Annette Leemann    Fuori stagione, l’accoglienza al livello della ristorazione è miserabile. Mi ricordo di essere uscita da uno spettacolo ai Concordi o al Mannelli dopo le 22 e di non poter più cenare in un ristorante del paese. Lo stesso per gli artisti che, come me, erano morti di fame. Il Comune dovrebbe negoziare con i gestori per fare in modo che ci sia sempre un ristorante aperto fino a mezzanotte.
  41. Barbara Balzarotti    Mi viene in mente che la presenza di specificità assenti altrove potrebbe essere quel valore aggiunto che fa la differenza. Ne buttò li una……attivare la scuola Montessori statale, realtà che sta prendendo piede in diverse zone d’Italia.
  42. Matelda Tagliaferri   Cosa dite dell’idea di organizzare un centro servizi per cose pratiche: dalla persona che ti aiuta a portare le valigie alla stazione, alla gestione di informazioni come gli orari degli autobus, o anche chi sia disponibile a fare pulizie in un appartamento che si vuota, o reperire un artigiano o un elettricista che faccia un intervento urgente un sabato di luglio come alla vigilia di Natale?
    Sto pensando ad una cosa gestita non da un singolo ma da una associazione perché questo mi sembrerebbe una apertura importante.
  43. Simona Lecchini Giovannoni    L‘apertura della mostra di Carlo Guarnieri ad opera di cittadini volontari ha dimostrato due cose importanti : la prima che l’entusiasmo degli improvvisati custodi per il ‘ loro ‘pittore ha coinvolto un numero imprevisto di visitatori ; la seconda , collegata a questa discussione , che manca assolutamente una segnaletica adeguata per coinvolgere i molti che vanno verso la Rocca o ne scendono. Bisogna assolutamente che chi di dovere si attivi per pubblicizzare le ricchezze del paese. Stando lì si ascoltano domande e curiosità che evidentemente non sempre possono essere soddisfatte dall’ufficio informazioni, non facilmente visibile a tutti. Inoltre spesso è molto più diretto e coinvolgente avere informazioni, magari non scientifiche, da abitanti informati e consapevoli dell’importanza del paese in cui hanno la fortuna di vivere.Antonella Giannarelli‎   Ieri per l’appunto sono andata a fare un giro a Sovana un piccolo borgo abitato da 95 anime … ebbene ad ogni angolo delle vie c’era un laboratorio …pelle , giochi di legno. casalinghi fatti con legno di olivo, restauratori , tessitrice vendita diretta di miele e prodotti biologici …ed era veramente pieno di visitatori … il borgo davvero molto bello ma davvero Campiglia lo è di più!
  44. Antonella Giannarelli e non sarebbe affatto male creare in Piazza Angelo Lotti una sorta di salotto culturale … presentazioni di libri , racconti e fiabe per i bimbi…la piazzetta è davvero deliziosa …
  45. Antonella Giannarelli‎   Ieri per l’appunto sono andata a fare un giro a Sovana un piccolo borgo abitato da 95 anime … ebbene ad ogni angolo delle vie c’era un laboratorio …pelle , giochi di legno. casalinghi fatti con legno di olivo, restauratori , tessitrice vendita diretta di miele e prodotti biologici …ed era veramente pieno di visitatori … il borgo davvero molto bello ma davvero Campiglia lo è di più!
  46. Lirio Pinesi    Per entrare nello “specifico” delle mie proposte:
    1) Limitare, se non sopprimere, le escavazioni su Monte Calvi (non dico niente di nuovo e so che è una proposta quasi impossibile, dati gli interessi politici che contano più di quelli per l’ambiente).
    2) L’obbrobrio del “Piazzone” potrebbe essere ( a mio avviso) “ rimediabile togliendo quell’esoso scalone che accede ai giardini soprastanti ( d’altra parte esiste già una via d’ ingresso sulla destra, prima dell’ufficio postale); scambiare di posto il monumento ai caduti (dove sono scritti i nomi sui quattro lati ma che, così posizionato, nasconde quelli dalla parte del muro) con quello al partigiano, scritto da una sola parte e ora collocato al centro della piazza; ripristinare magari una piccola fontana (come c’era prima) nonché rivedere l’illuminazione che dà all’ambiente un’aria cimiteriale.
    3) Prevedere periodici “concorsi a premio”: di pittura, di poesia, di “arredamento” di terrazzi e quant’altro per riportare un po’ di cultura e di gioiosità al borgo, così abbandonato all’incuria generale…
    4) il più “costoso” ma certamente più mirato: costruire un collegamento (di pochi metri) tra l’estremità destra di Piazza della Vittoria (il Circolo) e via S.Maria (il Gelso) che permetta di uscire dal paese, a senso unico e in discesa, verso Venturina Terme ( e non da quell’assurda strettoia sotto le scuole elementari/ex medie, dove si è obbligati ad immettersi in strada pericolosamente dietro una curva). PER ORA BASTA COSI’.
  47. Valérie Ortlieb     Mi sembra che fra tutte le proposte molto interessanti manca ora una distinzione che può essere utile. Quando lavoravo alla facoltà di architettura di Alghero in Sardegna avevo sentito parlare per la prima volta di una distinzione che mi è sembrato molto pertinente: tra turismo fedele e turismo di passaggio. La Sardegna che esplode ogni estate sotto le valanghe di turisti di passaggio ne sa qualcosa. Potremmo classificare le proposte in due o tre categorie, anche se sappiamo bene che le cose lavorano in sinergia: 1) le proposte che hanno come scopo di migliorare il passaggio di persone, il turismo di passaggio. In questa categoria, mettiamo l’apertura di negozi di artigiano locale, delle mostre, Apritiborgo ecc… 2) le proposte che hanno come scopo di facilitare il turismo fedele e allo stesso tempo che migliorano la vita di chi ci vive all’anno. In questa categoria mettiamo il mercato, un servizio porta bagagli, ecc. Il turismo fedele è di gran lungo più desiderabile in un luogo come Campiglia che il turismo di passaggio: è più rispettoso, più coinvolto, meno rumoroso, ecc. È evidente che non si può avere l’uno e non l’altro. L’uno vive in parte dall’altro. Ma si può pesare un po’ di più per migliorare piuttosto l’accoglienza dei fedeli e la vita dei residenti e stare attenti a non aumentare soltanto l’arrivo di turisti di passaggio.
  48. Antonella Giannarelli per me rivitalizzazione significa soprattutto incentivare le coppie giovani ad abitare nel centro storico… impresa ardua senza dubbio ma efficace e stimolante per dare vita ad attività commerciali e artigianali… Valérie Ortlieb Assolutamente! Incentivare l’arrivo di coppie giovani che hanno il desiderio di vivere all’anno in case antiche belle. E che hanno il gusto per questo. E la voglia.
  49. Valeria Di Rosa Questo è un punto essenziale,piccolo riepilogo:1 se Campiglia vuole avere una vocazione turistica (prescindendo dalla innegabile bellezza dei luoghi) e vuole vivere di turismo,deve prolungare i periodi di permanenza dei turisti anche stranieri….olandesi,francesi ecc. N 2 non basta aprire botteghine di artigianato vario se non c’è chi compra n3 un piano edilizio di restauro conservativo dei luoghi senza orrori tipo portoni ottonati,infissi in anodizzato,verande moderne……chi vuole case più comode ha già deciso di spostarsi a venturina . Tale piano,deve consentire però la vivibilità del paese a tutti turisti e non anziani e bambini per ricreare una comunità viva! Il turismo culturale paga indubbiamente di più quindi anche altri luoghi vanno valorizzati al massimo,penso alla Pieve ! Creare una coscienza del valore della memoria dei luoghi senza falsi modernismi…. Il sindaco Hag noto giornalista di Rai 3 ha provveduto nel suo paese,con i fondi europei,a togliere tutti i cavi penzoloni di elettricità telefonia ecc che a Campiglia invece la fanno da padrone! Infine dire grazie ai nostri ragazzi che con bambini scelgono di restare a Campiglia ,ciò dimostra come siano forti le radici ed il senso di appartenenza alla comunità.
  50. Valérie Ortlieb     applicazione più stretta delle direttive estetiche che GIA SI TROVANO SUL SITO DEL COMUNE, basta applicarle: niente portoni orribili, serramenti anodizzati, verande oscene. A questo si potrebbe facilmente aggiungere alcuni punti: chiusura delle finestre moderne troppo grandi e in diagonale per seguire la scala interna che danneggiano gravemente le facciate, pulizia dei cavi elettrici (non dico tutti, ma per esempio la riserva di cavo telefonico appiccicato alla facciata dalla Telecom va levato), antenna comunale per la TV e divieto assoluto di tutte le parabole visibili. Già solo questo migliorerebbe tanto. Poi si potrebbe anche avere delle direttive semplici sugli intonaci e le pitture da usare: composizione e modo di applicare per evitare gli intonaci “finto vecchio” orribile o le pitture screpolate come sul palazzo comunale che fa vedere un modello pessimo. Ma soprattuto bisogna proteggere non solo l’interno del paese, ma anche il paesaggio circostante. L’arrivo di famiglie giovani che amano il “bello”, quelli che sono un po’esteti, ma anche un po’ folli, della follia che a me piace, perché sono felici di salire le strade ripide con la spesa perché sanno che in cambio vivono in una casa piena di memoria e di storia, queste persone amano Campiglia e ameranno Campiglia sempre di più perché la regione della Maremma è bella. È bella perché la spiaggia e la pineta di Rimigliano sono state miracolosamente salvate e sono rimaste semi-selvagge; perché l’arrivo a Campiglia dagli uliveti, tra i campi di Fonte di Sotto è bellissimo; perché l’arrivo dal sud con le grande ville e le terre di ulivi sono rimasti fermi nel tempo; perché c’è Baratti, una delle spiagge più seducente e poetica chi io conosca di tutto il Mediterraneo; perché le colline come Monte Spinosa o Monte Calvi coperti di macchia sono affascinanti e molto vicini. Ma basta rovinare uno di questi elementi e l’equilibrio sarà messo in difficoltà.
    51. Paolo Pretolani    Io ho vissuto 3 anni a Campiglia in via Barzacchini in un piccolo appartamento dove ho lasciato il cuore, tornerei a viverci anche domani. Ma trovo che tutto il paese avrebbe bisogno di un cambio di rotta e di mentalità. Inanzitutto si dovrebbe pensare a quelle attività che ancora esistono e resistono, ( perchè sono la poca accoglienza che rimane ) con AIUTI concreti (sgravi su affiti luce acqua spazzatura) ed incentivi per chi vuole provare a far qualcosa dinuovo. Ovviamente selezionando le nuove proposte, dando la possibilità a chi può portare un aiuto al paese e non con inutili aperture di attività che offrono cose già presenti. Affidarsi ad associazioni che lavorano sul territorio, che lo CONOSCONO. Facendogli organizzare manifestazioni, fiere, mercati, rassegne musicali, serate a tema, rassegne culinarie, gare di cucina, competizioni tra paesi (sportive e non) ect ect ect. Campiglia è un palcoscenico già pronto per ognuna di queste cose, l’importante è che si proponga verità, vera accoglienza, veri prodotti (ovviamente del territorio) vera artigianalità, vero cibo. Pensare di riempire il paese per 5-6 giorni in agosto con una-due manifestazioni che portano solo quantità (peraltro, a mio parere) e poi la desolazione per mesi non è davvero concepibile. Una programmazione annuale e non solamente estiva!! Creare una ragnatela di attività per chi soggiorna o semplicemente si ferma, con tutti quei posti intorno a Campiglia da visitare e poi rientrare, magari senza il bisogno di spostarsi con la macchina. Investimenti, offerte, accoglienza e promozione.
    52. Donatella Ruggieri Ciao, frequento Campiglia ormai da 15 anni (nel 2000 abbiamo acquistato una casa appena fuori le mura) e sebbene abiti a Torino (preciso però che sono toscana di nascita!!!!) amo moltissimo questo paese, nel quale appena posso cerco di trascorrervi un po’ di tempo.
    Sono rimasta piacevolmente sorpresa dell’iniziativa del Comitato per Campiglia e molto interessata al dibattito che si sta svolgendo a proposito del programma legato ad una progetto di ripresa del centro storico. Il problema c’è e urge affrontarlo! Mi trovo in accordo con molti degli interventi e delle analisi comparse su fb, in particolare con chi afferma che è necessario pensare un progetto in un’ottica duplice: la riqualificazione del centro per fare in modo che i campigliesi optino ancora di abitare quella parte del territorio comunale e un progetto maggiormente legato ad una logica turistica.
    Mi rendo conto che questa non è cosa facile, ma iniziare a muovere pensieri è già un buon inizio! Grazie a tutti.
    53.Fernando Brunori   Sicuramente non è una priorità , ma non sarebbe male chiedere al Comune di provvedere a segnare con semplici cartelli i numerosi percorsi/sentieri che circondano Campiglia. Il sito ufficiale del comune indica i luoghi da visitare con breve descrizione, ma lascia il visitatore senza alcuna segnaletica…
    Sarebbe invece interessante sviluppare questi percorsi e renderli usufruibili ai tanti appassionati di Traking , che ovviamente si fermerebbero poi a visitare Campiglia e magari a fare acquisti o a consumare qualcosa, sempre che trovino aperto…..
    54. Giovanna Maria Vanni Il primo dell’anno ho rivisto Mary Poppins e per un attimo ho pensato a quanto ci aiuterebbe una sua capatina in paese.Salendo dal piazzone, incontrerebbe il teatro dei Concordi, quel gioiello che solo Campiglia ( almeno credo ) possiede e gli toglierebbe sicuramente il grigiore, l’anonimato, forse con un fiore, un drappo, non so, sicuramente sposterebbe i cartelli di divieto, messi da tempo proprio nel mezzo della facciata
    Poi, su per via Buozzi, sorridente,Mary Poppins per i fiori a non pochi balconi, ma indaffarata ad ingentilire i fondi chiusi con un fiore, una luce, un colpo di scopa.
    Eccola a piazza del mercato dove fino ad alcuni anni fa, bastavano tre semplici tavoli di legno a far capire agli ospiti che Campiglia offriva loro la possibilità di una breve sosta e di appoggiare il pezzo di pizza, la bottiglia dell’acqua, i bicchieri di plastica.
    Oggi, le famiglie che non hanno la possibilità o la voglia di andare al ristorante o al bar, si siedono e poggiano la carta della pizza e la bottiglia dell’acqua sui gradini della piazza.
    E nessuno è contento, nemmeno la piazza.
    Passo la bacchetta preferibilmente ad alcuni residenti che, meglio di me, conoscono angoli e vie del centro che hanno bisogno di cura per rendere Campiglia più gradevole e accogliente.
    La Cura del borgo non costa molto e la Bellezza ripaga sempre.
    55Giovanna Maria Vanni  Mi par di ricordare che siamo vicini al terzo incontro con il Comune. Allora ritorno brevemente alla ” CURA del borgo “. Che così si articola:
    1) punti di conforto fisico e spirituale, vedi panche, tavoli  ( il “rustico” ha personalità e ben si amalgama con l’ambiente ), fiori, piante con vasi di coccio color naturale ( il colore bianco li appiattisce sul muro chiaro e i vasi non si distinguono). 
    Rientra nel “conforto” l’attenzione ai luoghi segnati dal tempo come le scale sbeccate e pericolose di p.za del mercato, i fili di luce, telefono che pendono in troppi punti del paese…
    Idee semplici e poco costose nasceranno via via, a quei residenti e non che desiderano migliorare “l’angolo di casa”.
    2) ripensamento di una collocazione più “gentile” dei cartelli di divieto che a Campiglia, spesso, offendono la bellezza del luogo. In certi casi, mi sembrano troppi e anche ripetitivi, ma in questo, mi rimetto a chi ha le dovute competenze. Anni fa, portai al vicesindaco di allora una serie di foto-documento, ma l’interesse mostratomi non ebbe seguito.

     

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