Baratti: archeologia, la grande assente (Giuliano Parodi)

Baratti: archeologia, la grande assente (Giuliano Parodi)

Il nuovo Piano Particolareggiato di Baratti dopo 18 mesi e un percorso partecipato dai cittadini nel mezzo viene presentato e portato in votazione in Consiglio Comunale in tutta la sua debolezza.

Il grande assente del piano e’ ancora una volta l’Archeologia. Il sito di Baratti e’ soprattutto, per non dire unicamente un sito archeologico di portata mondiale, quindi qualunque tipo di pianificazione a lungo termine deve per forza di cose concentrarsi su quell’aspetto.

Mentre siamo di fronte ad un serie di tavole e decine di pagine di relazioni che in maniera ragionieristica e minimale sistemano in maniera spot alcune criticita’ presenti, demolendo qualche manufatto, mettendo qualche piastrella o piantando qualche alberello, senza una vera visione di insieme e soprattutto di progetto per il futuro.

La regolamentazione della presenza antropica sulla duna e nel parco, motore propulsore della bozza del 3 agosto 2010 e criticita’ principe secondo l’Amministrazione, e’ completamente assente in questa nuova versione, si evince dal drastico ridimensionamento della porta al parco a Caldanelle.

Qui giustamente e’ stata fatta una riduzione di volumi per quanto riguarda la struttura ricettiva, ma non si capisce perche’ a questa e’ seguita la riduzione del parcheggio annesso, il punto di scambio dove i turisti lasciano l’auto e vengono serviti da navette per raggiungere il Golfo.

Con queste premesse e in questo scenario il problema Casone diventa secondario, per il semplice fatto che all’interno di un sito archeologico, patrimonio dell’umanita’, tutelato a breve dall’UNESCO, un albergo non ci puo’ e non ci deve stare.

L’attenzione andra’ poi concentrata sui terreni agricoli facenti parte della proprieta’ del Casone, esclusi da questa pianificazione che potranno riservare delle sorprese, dove il vincolo di non-edificabilita’ sottolineato a gran voce dai cittadini durante il percorso partecipativo, potrebbe essere messo seriamente in discussione dalle norme del nuovo Regolamento Urbanistico.

Un piano particolareggiato, che ha impegnato l’architetto Silvia Viviani e il suo staff per molti mesi, di cui sarebbe interessante sapere il costo complessivo, che esprime una pianificazione a corto raggio, miope, che tampona qualche situazione ma che non si pone la domanda e tanto meno la risposta di cosa  fare del Parco Archeologico e del Golfo di Baratti “da grande”.

La montagna  ha partorito nuovamente un topolino.

 Giuliano Parodi
Responsabile enti locali
Federazione Elba- Val di Cornia PRC

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