Caso Paradù, la sorpresa sorprende

Caso Paradù, la sorpresa sorprende

GrIG: “Le carenze procedurali relative al progetto di eco resort nellex Club Mediterranèe di Marina di Castagneto sono state segnalate parecchie volte”.

Il 3 dicembre 2014 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, dopo l’accoglimento della relativa richiesta da parte del G.I.P. del Tribunale labronico, ha effettuato ilsequestro preventivo della struttura turistica Paradù Resort, in corso di realizzazione con i lavori di ristrutturazione dell’ex Club Mediterranèe da parte della Società MEDonoratico s.r.l. sul litorale di Marina di Castagneto, in Comune di Castagneto Carducci (LI).

L’ipotesi di reato formulata dalla pubblica accusa è quella della lottizzazione abusiva.

In seguito si è registrata la sorpresa per l’accaduto da parte del sindaco di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini, lo sfogo da parte dell’imprenditore titolare (Riccardo Mariotti) e, purtroppo, il licenziamento di undici dipendenti della struttura turistica.

La sorpresa, però, sorprende.

La procedura poco chiara seguita per il progetto immobiliare è stata oggetto di diverserichieste di informazioni ambientali e adozione provvedimenti (29 agosto 2012, 5 aprile 2013, 21 maggio 2014) inoltrate alle amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali da parte dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che aveva, nel contempo, informato la magistratura competente.

L’assenza di specifico strumento attuativo, la presenza delle necessarie opere di urbanizzazione primaria (fogne, depurazione, reti elettriche e idriche, ecc.), l’assenza delleprocedure di valutazione di impatto ambientale sono solo gli elementi più evidenti segnalatipiù volte alle amministrazioni pubbliche competenti – compreso il Comune di Castagneto Carducci – da parte ecologista.

In più emerge una disciplina regionale toscana sulle case mobili palesemente non in linea con il quadro normativo nazionale di tutela del paesaggio e gestione del territorio, aspetto che ta conducendo a situazioni analoghe, come sulla costa di Bibbona, dove il Comune (ordinanze Responsabile Edilizia privata nn. 78-89 del 9 dicembre 2014, qui una, a titolo di esempio) ha ordinato la rimozione di oltre 1.600 case mobili prive di autorizzazione paesaggistica e con varie strutture fisse in 12 (dei 14 complessivi) campeggi e parchi vacanze del litorale diMarina di Bibbona. (vds. Il Tirreno, 10 dicembre 2014).

Le assicurazioni sul “tutto risulta in regola” sono state evidentemente affrettate.

A Marina di Castagneto dopo le indagini deiCarabinieri, del Corpo forestale dello Stato e della Polizia locale è seguito il vaglio della magistratura e ilprovvedimento cautelare.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlusribadisce la sua fiducia nell’attività dimagistratura e polizia giudiziaria, auspica che sia fatta definitiva chiarezza sui lavori realizzati e in corso e – in caso diabusivismo edilizio definitivamente accertato – si proceda a demolizioni eripristino ambientale, come previsto dalla legge.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

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