«Già censiti gli immobili produttivi» dixit Viola Ferroni

«Già censiti gli immobili produttivi» dixit Viola Ferroni

Sui nuovi permessi a costruire nella zona della Monaca, chiamati in causa dal Movimento cinque stelle di Campiglia, interviene l’assessore al bilancio e impresa Viola Ferroni : «Dalla nota del Movimento – dice – si evince che nessun atto amministrativo o strumento di pianificazione è stato consultato prima di fare simili dichiarazioni». «L’autorizzazione “incriminata” – spiega Ferroni – risale a diversi anni fa; resta a discrezione del privato decidere, in un quadro normativo invariato, quando avviare le opere di costruzione.

L’amministrazione è ben conscia di quale sia la condizione della zona PIP di Campo alla Croce e della Monaca, così come dell’area stazione. Da mesi, grazie alla preziosa collaborazione delle associazioni di categoria, sto visitando azienda per azienda per capire al meglio le difficoltà di chi ha ancora il coraggio e la forza di fare impresa».

« Il censimento degli immobili produttivi esiste da circa un anno – ricorda – ed è stato da me promosso e coordinato, redatto da un tecnico comunale insieme al quale, muniti di macchina fotografica e planimetrie, abbiamo girato in lungo e in largo le zone produttive del Comune e prodotto un database che contiene immagini fotografiche, destinazioni d’uso, dati tecnici e altri tipi di informazioni utili per i potenziali utilizzatori degli immobili.

Chi si rivolge al Comune con l’intento di insediarsi nelle aree produttive ha a sua disposizione tutte le informazioni necessarie, comprese quelle riguardanti l’accesso ai finanziamenti europei e regionali rivolti ad imprese e commercio». «Il settore produttivo di Campiglia è composto da aziende artigianali di qualità, spesso legate allo stabilimento siderurgico di Piombino; è innegabile quindi che la crisi del comparto industriale abbia avuto ripercussioni sull’indotto e dunque su tutta Val di Cornia. Tuttavia ritengo che le responsabilità di chi governa un territorio non consistano nella ricerca di palliativi, come evidente dalle proposte del Movimento 5 stelle, ma nell’incentivare gli investitori a tornare a credere nelle potenzialità del nostro comune, anche e soprattutto responsabilizzando e credendo in chi fa impresa» conclude l’assessore.

Il Tirreno 26.10.2015

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