Campiglia è comune pilota per le buone pratiche sull’accoglienza

Campiglia è comune pilota per le buone pratiche sull’accoglienza

Il comune di Campiglia è partner italiano di un progetto europeo presentato alla Commissione Europea sul tema dell’accoglienza dei migranti, nell’ambito del programma comunitario “Europe for citizens”. Il progetto è stato presentato a inizio settembre e le risposte sull’ammissione al finanziamento arriveranno all’inizio del 2017. Un impegno importante e un importante riconoscimento per il comune di Campiglia.

Dichiara l’assessore agli affari generali e finanziamenti europei Massimo Battaglia: «Siamo stati contattati dai referenti della rete Udite (European network linking Municipal directors), una rete europea di pubbliche amministrazioni che si interessano, tra gli altri, del tema dell’accoglienza dei migranti. Si sono rivolti a noi perché hanno individuato nel nostro contesto una buona pratica per le politiche e le iniziative orientate all’integrazione che abbiamo messo in essere».

«Per questo ci è stato chiesto di partecipare alla presentazione di questa proposta alla Commissione Europea, che mira proprio al confronto tra varie esperienze e allo scambio di buone pratiche tra amministrazioni di diverse dimensioni e localizzate in diverse aree, le quali abbiano sperimentato azioni positive di accoglienza e integrazione. Oltre a noi fanno parte del consorzio che ha presentato la proposta amministrazioni da Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Germania e Malta».

«Il fatto di essere stati l’unico Comune italiano a essere interpellato ci inorgoglisce e ci ripaga degli sforzi che stiamo facendo nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione – dichiara l’assessore alle politiche sociali Alberta Ticciati – dopo il plauso che ci è stato rivolto dalla Regione Toscana e dall’assessore Vittorio Bugli per essere stati il primo Comune della Regione a muoverci in questo delicato e complesso ambito, nel rispetto dei diritti della persona e dei lavoratori, oggi raccogliamo anche questo ulteriore importante riconoscimento sebbene, lasciatemelo dire, ci sia chi non ha fatto altro che creare ostacoli e suscitare dubbi su questo importante percorso di civiltà.

Il confronto che potrà scaturire con altre realtà (Belgio, Francia, Germania, Spagna ecc.) è l’opportunità che questo progetto può darci per migliorare ciò che sino a oggi abbiamo messo in campo, nonché per creare una rete di azione e condivisione in grado di far fare un importante progresso al sistema di accoglienza ed integrazione del nostro territorio». Prosegue Battaglia: «L’ambizione più ampia del progetto è quella di delineare dei percorsi di integrazione che permettano di superare le logiche pregiudiziali verso l’accoglienza e, più in generale, le posizioni euroscettiche, con lo scopo di rafforzare il dialogo interculturale e la comprensione delle comunità locali riguardo alle condizioni dei migranti. Si parte dalle amministrazioni locali, perché è a questo livello che siamo chiamati affrontare nel concreto queste problematiche e sapere cosa fanno gli altri, perciò, scambiarci le esperienze, nonché fornire possibili spunti di riflessione ad altri su quanto noi tessi abbiamo adottato, rappresenta una grossa opportunità per tutti.

Naturalmente è noto che la competizione sui progetti è molto dura e non sarà semplice riuscire ad ottenere un risultato positivo, ma intanto esserci e provarci è già qualcosa». «Questo perscorso potrebbe essere un efficace lavoro da esportare e da replicare, per consolidare una rete europea, unico strumento possibile per affrontare in modo serio, strutturato e non emergenziale il tema dell’immigrazione – aggiunge l’assessore Alberta Ticciati – e che sia presente in questo progetto il Comune di Campiglia Marittima, come unico Comune italiano lo ritengo un segnale inequivocabilmente forte che questa amministrazione rivendica, frutto della convinzione che per affrontare temi così ampi e complessi si debbano abbandonare i campanilismi e si debba fare un salto fuori i propri confini territoriali, assumendoci nel nostro piccolo un pezzettino di responsabilità e impegno per quello che vogliamo per il nostro Paese e per l’Europa».

Tratto da “Il Comune settimanale”

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