Ma chi è responsabile dell’inerzia nel restaurare la lapide di Verrazzano? Vogliamo vederci chiaro

Ma chi è responsabile dell’inerzia nel restaurare la lapide di Verrazzano? Vogliamo vederci chiaro

È la Soprintendenza, sembra dire l’assessore alla cultura Jacopo Bertocchi quando scrive sul suo profilo Facebook: “La lapide sta bene… Viva, vegeta e ben custodita in attesa dell’intervento richiesto alla soprintendenza».
Davvero?

Alla lettura di un’affermazione così perentoria, vogliamo vederci chiaro, e l’unica maniera è di chiedere chiarimenti alla Soprintendenza. Cosa che abbiamo fatto con la lettera seguente:


Al Sig. Soprintendente delle Provincie di Livorno e Pisa
Dr. Andrea Muzzi
Lungarno Antonio Pacinotti 46
56126 PISA

OGGETTO: Lapide dedicatoria di Alessandro Verrazzano del 1503 posta su pozzo-cisterna esistente nei pressi del Palazzo Pretorio a Campiglia Marittima

Nel 2013 la lapide dedicatoria si distaccò dal muro dell’edicola del pozzo già allora in pessime condizioni con muratura portante a rischio di cadute per malta degradata e intonaco a finte bozze di pietra bocciardate quasi completamente scomparso.

Alcuni soci del Comitato per Campiglia raccolsero i pezzi della lapide, comunicarono il fatto al Comune e alla Soprintendenza e consegnarono i frammenti ad operai del Comune alla presenza dell’Assessore Bertocchi.

Della lapide, significativa anche per il nome della famiglia che la fece realizzare e per l’interessante e raffinato piccolo edificio al quale era murata, non si è saputo più nulla.

Dopo un anno dalla caduta ci fu detto che i frammenti erano stati consegnati alla Soprintendenza per la dovuta ricomposizione e restauro.

Oggi a quattro anni di distanza dalla caduta della lapide ridotta a frammenti, gli amministratori dichiarano a gran voce di volere riqualificare il centro storico, ma del restauro di questo piccolo monumento e della sua targa dedicatoria, sembra che se ne siano completamente dimenticati.

Ad una Mail indirizzata a Lei e al Sindaco di Campiglia datata 1° agosto 2017 non è seguita alcuna risposta, tanto da spingere il Comitato a chiedere alla fine di settembre, ai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, di verificare se la lapide fosse andata dispersa.

Dopo che la notizia è apparsa sui giornali, il quotidiano “il Telegrafo” ha pubblicato un estratto di una comunicazione che l’Assessore Bertocchi (Assessore alla cultura) ha pensato bene di fare solo su Facebook.

In tale comunicato l’Assessore dice che la lapide “viva e vegeta” (!!!) è nei magazzini comunali (a pezzi) in attesa del ritiro da parte della Soprintendenza e del restauro che la Soprintendenza deve attuare da quattro anni a questa parte.

Visto che in pratica l’Assessore sembra imputare a codesta spettabile Soprintendenza una ingiustificabile inerzia nel tutelare e ripristinare il documento storico, vorremmo avere dei chiarimenti, non solo per dare informazioni complete ai soci e sostenitori del Comitato, ma anche per capire se e quando e chi dovrà effettuare il restauro della lapide e della sua rimessa in loco.

Sperando di avere una risposta che chiarisca una situazione incresciosa che si trascina da anni, inviamo distinti saluti e auguri di buon lavoro.

Campiglia Marittima 17 novembre 2017

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi

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