Tenuta di Rimigliano, il piano avrà meno volumetrie

Tenuta di Rimigliano, il piano avrà meno volumetrie

San Vincenzo, via al procedimento di variante: unitarietà della tenuta e nessuna concessione demaniale.

L’albergo resta al centro del piano della Tenuta di Rimigliano. In che modo non è dato sapere. Eppure, l’annoso stallo sul progetto potrebbe essere superato nell’arco di una manciata di mesi.

Entro il 12 giugno. Data in cui dovrà essere portata in adozione la variante al Regolamento urbanistico di cui la giunta di San Vincenzo ha approvato l’avvio del procedimento nella seduta del 9 marzo. Il tutto mediante la formula della variante al Piano aziendale di miglioramento agricolo (Pamaa) convenzionato con valenza di piano attuativo.

Al di là dei tecnicismi e dal poco che è dato conoscere colpisce un obiettivo riportato nella delibera: “Abbandona il criterio quantitativo degli insediamenti e sceglie quello della qualità sistemica complessiva della tenuta”. Insomma, si costruirà un po’di meno dei 30.200 metri quadrati previsti. E sarà salvaguardata l’unitarietà della tenuta di Rimigliano.

Il risultato arriva dopo un lungo tavolo di confronto in cui non sono mancate battute di arresto con Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di San Vincenzo e Soprintendenza. E muove dalla proposta avanzata dalla proprietà, la Rimigliano Srl di cui è amministratore Maurizio Berrighi.

La Rimigliano Srl comprò la Tenuta nel 2003 per 30 milioni di euro all’asta successiva al fallimento della Parmalat dei Tanzi, precedente proprietaria dell’area di circa 540 ettari. Da allora all’inizio della realizzazione del progetto sono trascorsi quindici anni.

A breve dovrebbe essere organizzato un incontro pubblico per presentare i contenuti della proposta di variante. Da via Alliata filtra intanto che non è prevista alcuna concessione demaniale. Tradotto nessuna cessione a uso esclusivo di tratti di spiaggia.

Tra gli obiettivi della variante, oltre alla riduzione dei volumi previsti nel regolamento urbanistico, la valorizzazione e riqualificazione dell’azienda agricola attraverso il Pamaa, la rimodulazione della localizzazione degli insediamenti e delle aree di pertinenza incentivando l’accorpamento del recupero degli edifici nei poderi nella zona nord della tenuta. Si fa riferimento inoltre a standard di ecosostenibilità e di qualificazione dell’offerta turistico ricettiva con un albergo di elevata qualità con servizi di eccellenza e contenimento del numero di residenze. (m.m.)

Il Tirreno 10.3.2018

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