Il ritorno a casa del marito impotente (che si incazza con la moglie)

Il ritorno a casa del marito impotente (che si incazza con la moglie)

Gianluca CAMERINI si esprime dopo aver assistito all’incontro organizzato dal PD locale intitolato ” Rimettersi in gioco – La sfida delle amministrative”. Fra gli invitati, Massimo Zucconi della lista civica “Comune dei Cittadini”.

Come vi avevo anticipato, sono andato al dibattito di ieri sera organizzato alla Festa dell’Unità di Venturina dal PD locale. Riassunto estremo della discussione: siccome il PD alle scorse elezioni nazionali del 4 marzo è sceso ad una percentuale preoccupante anche qui da noi, è necessario che tutti i soggetti politici che si riconoscono nei valori del centro-sinistra facciano fronte comune per evitare che il Comune cada nelle mani delle forze eversive e antidemocratiche (Lega e M5S).

Il protagonista della serata è stato (suo malgrado) Massimo Zucconi (rappresentante della lista civica il Comune dei Cittadini), corteggiassimo come non mai da un esercito di ex compagni di partito, che lo hanno riempito di complimenti. In estrema sintesi il ragionamento è stato questo: “in nome dei bei vecchi tempi, torniamo insieme”.

Nonostante il coraggioso tentativo, l’appello è risultato avere la stessa credibilità di quello che potrebbe uscire dalla bocca ancora sporca di rossetto di un marito che, dopo aver riempito di corna la moglie per anni, scopertosi improvvisamente impotente, torna da lei in lacrime, bisognoso di affetto e, una volta rifiutato, la accusa di essere insensibile.

La situazione, di per sé già abbastanza imbarazzante, diventava surreale ogni volta che qualche oratore insisteva nel definire di “centro-sinistra” la lista civica rappresentata dal povero Zucconi il quale, dopo aver precisato un paio di volte che le liste civiche non hanno orientamento politico, ha preferito non insistere, comportandosi da perfetto gentiluomo.

C’è stato chi ha suggerito a Zucconi di “fare un passo indietro ciascuno per poi farne due in avanti”, un discorso che avrebbe un senso se il PD e la lista civica avessero governato fino ad ora insieme. Ma la realtà è un’altra. Il PD governa da sempre in solitudine e, se il suo consenso ha raggiunto i minimi termini tra la gente, significa che qualcosa non ha funzionato.

C’è stato anche chi ha negato l’evidenza, affermando che non è così e che il voto di protesta contro la sinistra in realtà prescinde da un giudizio di merito sull’operato delle amministrazioni locali. Eppure per capire come sono andate le cose basterebbe scambiare due parole con i cittadini.

Questo è senza dubbio il peggior momento in assoluto per governare un Comune e tutti possono sbagliare, ma ciò non dispensa dal dovere morale di riconoscere i propri errori.

Prima di pensare a fare passi indietro e in avanti, i dirigenti del PD potrebbero cominciare a rileggersi i quotidiani degli ultimi 10 anni, per valutare a mente fredda se le critiche che sono state avanzate di volta in volta dalla lista civica erano insensate, come il PD ha sempre affermato, o se invece un fondamento di verità c’era.

Perché se il PD (o meglio, una parte di esso) si vuole “imparentare” con il Comune dei Cittadini, l’unico modo per farlo è lavorare ad un programma comune, lasciando perdere i discorsi retorici e scontati sul razzismo, le navi in mezzo al mare e i “bubi neri” della Lega e del M5S, perché è una storiella che non attacca. Non spetta a loro risolvere i problemi del mondo, il loro compito è amministrare il Comune di Campiglia e servire i cittadini, ASCOLTANDO, VALUTANDO, AGENDO.

Gianluca Camerini (Tratto da Facebook)

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