ESCLUSIVO: No a un cementificio nella Piana di Venturina – un gruppo di abitanti lancia l’allarme
Siamo un nutrito gruppo (circa un centinaio le firme sin qui raccolte) di abitanti, agricoltori e operatori di via delle Lavoriere e dintorni a Venturina nel comune di Campiglia Marittima e siamo allarmati dalle politiche economiche e ambientali e seriamente preoccupati dalle decisioni che l’amministrazione comunale campigliese sta prendendo col rischio di compromettere irrimediabilmente agricoltura e ambiente, salute e turismo eco-sostenibile nel nostro territorio e nell’intera Val di Cornia.
Noi invece siamo convinti che non si possono uccidere così coltivazioni di eccellenza, come i carciofi, per cui Venturina è famosa (o come gli spinaci, i poponi, i cavolfiori, i pomodori, ecc.); attività agricole operanti nella zona note per le loro coltivazioni di avanguardia nella lotta biologica; attività agrituristiche e insediamenti turistici rispettosi dell’ambiente.
Siamo decisi a denunciare all’opinione pubblica locale, nazionale e internazionale, ai mezzi d’informazione e alle istituzioni competenti lo scempio che si profila. Siamo decisi a impedirlo e invitiamo l’intera popolazione a non accettare in silenzio quest’ennesimo sopruso.
(Questo appello à stato pubblicato in La Nazione del 5 giugno 2008)
Il giorno 14 giugno si è svolto l’incontro tra il sindaco di Campiglia Maritttima, l’On. Silvia Velo, e una rappresentanza degli oltre 170 abitanti, agricoltori e operatori di via delle Lavoriere e dintorni sin qui firmatari del documento di protesta contro la sciagurata decisione dell’amministrazione comunale campigliese di colpire mortalmente la Piana di Venturina con la lottizzazione di 8 ettari di terreno agricolo destinati a ospitare il mega deposito di stoccaggio del cemento della Betonval e altri insediamenti industriali di forte impatto ambientale come un nuovo cementificio.
Alle numerose, argomentate e precise contestazioni, il sindaco Velo non ha dato alcuna risposta positiva, ha dimostrato nessun rispetto e considerazione del difficile lavoro che tanti agricoltori prestano nella zona con risultati di eccellenza e ha semplicemente rassicurato i presenti che né ora né mai l’amministrazione pensa di allargare ulteriormente l’area con una nuova variante relativa ad altri 8 ettari di terreno attiguo.
Gli agricoltori, gli operatori economici e gli abitanti hanno denunciato l’errore commesso dall’amministrazione comunale di centro-sinistra, tanto più grave in quanto la zona industriale di Campo alla Croce poteva essere la destinazione naturale di quella delocalizzazione, anche perché risultava e risulta attualmente sotto utilizzata. In ogni caso mai si doveva arrivare a tale ubicazione, dal momento che il piano strutturale prevede ogni eventuale sviluppo degli insediamenti industriali lungo l’asse viario Venturina-Piombino.
I firmatari del documento “No al Cementificio nella Piana di Venturina” sono decisi a proseguire la mobilitazione e a impedire quest’ennesimo scempio contro la salute, l’attività e il paesaggio agricoli e l’ambiente.”
I firmatari del documento “No al Cementificio nella Piana di Venturina”