Caso cave di Campiglia – il Comitato interviene a senso unico – dixit il Pd + Risposta di Zucconi

Riteniamo che, al di là dei proclami, delle illazioni e inesattezze confutate dall’amministrazione comunale, da quanto emerge dal resoconto della stampa non riscontriamo alcuna novità emersa dalla carte esaminate dal Comitato per Campiglia. Ancora una volta il Comitato interviene a senso unico, senza il pur minimo pensiero per coloro che in questa situazione di crisi che attraversa tutto il Paese soffrono maggiormente: i lavoratori. A loro, innanzitutto, noi intendiamo rivolgerci per esprimere solidarietà. Come non si parla del fatto che il progetto del 2002 abbia ampliato la superficie dei gradoni per favorire la sicurezza dei lavoratori. Ci rifiutiamo, pertanto, di replicare ad una sequela di illazioni e stigmatizziamo l’evidente volontà di strumentalizzazione che emerge in quanto l’interpretazione dei fatti riportati ci risulta aleatoria e artatamente tesa al discredito dell’amministrazione comunale. Riteniamo, altresì, che gli spunti seri di discussione per raggiungere compatibilità ambientali più avanzate tra il Parco e la cava siano utilissimi, in questo senso il documento approvato in consiglio a Piombino proposto dalla Sinistra e sostenuto anche dal Pd sia l’esempio di come si possano ricercare e trovare posizioni unitarie.

Il tema della compatibilità tra l’attività estrattiva e la crescita definitiva del Parco è una questione su cui il territorio si misura da anni e che ha visto protagoniste, ironia della sorte, personalità che dalle istituzioni e da ruoli ricoperti negli enti pubblici hanno contribuito significativamente alle scelte di cui oggi discutiamo. Noi ci sentiamo parte di quella storia, la difendiamo perché lì ritroviamo il nucleo vitale di un territorio che tenta di riprogettarsi non mettendo in contrapposizione tutela dell’ambiente e sviluppo.

Pd Campiglia Federazione Pd di zona

18.07.2008

Il Tirreno

Risposta di Massimo Zucconi:

Sono grato al PD per aver posto il tema di chi ha contribuito o sapeva delle scelte compiute per la cava di Monte Calvi, anche se avrei preferito la forma diretta e trasparente.

L’opinione pubblica stenta a credere, ad esempio, che il presidente della Società Parchi non fosse a conoscenza dei piani di coltivazione della cava approvati nel 2000, del passaggio da 4.865.000 a 8.507.000 mc. autorizzati nel 2002, dei ripristini ambientali che i piani imponevano, delle anticipazioni autorizzate nel 2006.

Rispondo senza difficoltà che non ne ero assolutamente a conoscenza.

Ero invece a conoscenza, per avervi contribuito, delle decisioni assunte dal Comune fino al 1994 per ridurre la possibilità di aprire cave nelle colline, per contenere quelle esistenti e per realizzare il parco archeominerario.

Dal 1998 al 2007 ho ricoperto l’incarico di presidente della Società Parchi. Nonostante le evidenti interferenze tra la cava e il parco comunale di San Silvestro, il Comune di Campiglia non ha mai ritenuto opportuno coinvolgere la sua Società nell’esame dei piani di coltivazione e delle loro modifiche. Parlano gli atti.

Nel 2005, invece, il Comune coinvolse la Società Parchi nella valutazione del progetto di potenziamento della cava. I pareri espressi furono utilizzati per sospendere la variante al Piano Regolatore già adottata.

Delle decisioni del Comune ho iniziato a prendere conoscenza, per necessità e solo parzialmente, a partire dal 2006, quando le scelte compiute  negli anni precedenti  hanno fatto sentire gli effetti nel parco con aumento del transito dei mezzi di cava, delle polveri e delle mine in prossimità delle aree aperte al pubblico. I gravissimi incidenti del 2006 fecero emergere anche un serio problema di sicurezza, per i lavoratori della cava e per i visitatori del parco.

Il PD, se vorrà, potrà facilmente ricostruire dalle rassegne stampa i miei ripetuti interventi tesi a denunciare quanto stava accadendo, così come il Sindaco potrà testimoniare dei miei solleciti affinché il Comune intimasse alla Società Cave di Campiglia di mettere in sicurezza la strada che attraversa il parco.

Per il resto, gli esponenti del PD avrebbero fatto molto meglio a partecipare all’assemblea.

Avrebbero scoperto che il tema del lavoro e dell’occupazione stava a cuore a tutte le persone intervenute e che, proprio per questo, è stato chiesto al Sindaco di prendere rapidamente un’iniziativa verso la Soc. Cave di Campiglia;  tanto più dopo l’ordine del giorno votato all’unanimità dal  Comune di Piombino il 4 febbraio 2008, apprezzato e fatto proprio dall’assemblea, che pone un limite inderogabile per la cessazione della cava nel 2018.

18 luglio 2008

Massimo Zucconi

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