Piano del recupero quello approvato dalla maggioranza? Risibile!

Il Comitato per Campiglia ha presentato a suo tempo numerose osservazioni al nuovo Regolamento Urbanistico del Comune, in gran parte finalizzate a garantire una conoscenza più approfondita del patrimonio edilizio, arboreo, archeologico e ambientale  per permetterne la tutela e la valorizzazione.

Le osservazioni sono state respinte tutte. In particolare a proposito della schedatura degli edifici, scientificamente carente per la finalità della tutela, si sostiene che per il tipo di strumento urbanistico è sufficiente l’esistente livello di approfondimento. Per il futuro si dà ai tecnici privati la facoltà di presentare schede integrative, permettendo così che il controllato sia anche il controllore.

Per quanto riguarda il patrimonio archeologico che il Comitato considera una futura importante fonte di attrazione turistica ed opportunità economica per Camiglia, il Comune respinge ogni proposta di creare aree di attenzione dove gli interventi di qualunque natura siano preceduti da saggi per evitare la scomparsa o la manomissione di siti archeologici come è già successo per Campiglia Vecchia dove è stata ammessa la costruzione di una pala eolica sul nucleo insediativo più antico del borgo. Il Comitato ha fatto anche presente che nella tavola dei Beni Culturali mancano edifici antichi ( Forni medicei, acquedotto, ecc.) e ha chiesto una rivisitazione dei documenti allegati al R.U. A queste richieste non si è ritenuto opportuno dare alcuna risposta.

Un altro gruppo di osservazioni riguardava l’introduzione di criteri per mitigare l’impatto di interventi ammessi in aree agricole e industriali. Per questi il Comitato richiedeva di prevedere fasce di rispetto alberate che facessero da filtro anche visivo, rispetto alle viabilità interne e di margine. Il Comune si limita a riconfermare alberature su confine assolutamente insufficienti, se non ridicole, come è già avvenuto all’insediamento della Betonval alle Lavoriere. Si chiedeva inoltre di impedire recinzioni in muratura e ringhiere per le costruzioni all’interno delle aree agricole, proponendo l’uso di sola rete metallica e siepi, anche questo è stato respinto.

Ugualmente sono state respinte altre osservazioni per evitare o rivedere proposte devastanti e ingiustificate come lo sviluppo edilizio intorno ai laghetti di Tufaia, la creazione di sedicenti “Porte”all’abitato di Venturina che nulla hanno a che fare con il significato di questi termini, l’ampliamento del Parco di San Silvestro con l’acquisizione delle Etruscan Mines, la previsione di un nuovo albergo fantasma a Campiglia.

Quello che colpisce, nel più assoluto dispregio per il confronto democratico, è che leggendo le controdeduzioni si vede chiaramente che non solo sono state respinte le osservazioni che in qualche modo avrebbero messo in discussioni scelte, più politiche che tecniche, ormai decise e dalle quali non si voleva o forse non si poteva tornare indietro, ma  anche quelle che, ‘a costo zero’, senza toccare interessi particolari, avrebbero permesso di valorizzare il paesaggio nel rispetto del carattere dei luoghi, della loro formazione e della loro storia .

Per concludere si può affermare che sono assolutamente risibili le affermazioni lette sulla stampa secondo le quali  il piano approvato è il piano del recupero dei centri abitati e delle zone agricole e viene spontaneo chiedersi se il Sindaco, la maggioranza ed i tecnici sanno di cosa parlano e se intendono informare correttamente i cittadini o continuare a raccontar loro favole rassicuranti.

L’analisi puntuale delle controdeduzione fa parte del documento allegato.

Campiglia Marittima 16-06-2011

Arch. Alberto Primi
Comitato per Campiglia

Analisi delle controdeduzioni (documento pdf)

Elenco delle controdeduzioni alle osservazioni al Regolamento urbanistico (documento del Comune, formato pdf)

Sulla stampa:

POLEMICA SUL REGOLAMENTO. PARLA IL PRESIDENTE PRIMI
Urbanistica, comitato sconcertato Tutte respinte le «osservazioni»
Tutte respinte le osservazioni al Regolamento urbanistico presentate dal Comitato per Campiglia. Il presidente del Comitato, Alberto Primi, interviene per chiarire il senso delle osservazioni. «Erano in gran parte finalizzate a garantire una conoscenza più approfondita del patrimonio edilizio, arboreo, archeologico e ambientale per permetterne la tutela e la valorizzazione. Le osservazioni sono state respinte tutte. In particolare a proposito della schedatura degli edifici, scientificamente carente per la finalità della tutela, si sostiene che per il tipo di strumento urbanistico è sufficiente l’esistente livello di approfondimento. Per il futuro si dà ai tecnici privati la facoltà di presentare schede integrative, permettendo così che il controllato sia anche il controllore».

Aggiunge Primi. «Per quanto riguarda il patrimonio archeologico che il Comitato considera una futura importante fonte di attrazione turistica ed opportunità economica per Campiglia, il Comune respinge ogni proposta di creare aree di attenzione dove gli interventi di qualunque natura siano preceduti da saggi per evitare la scomparsa o la manomissione di siti archeologici come è già successo per Campiglia Vecchia dove è stata ammessa la costruzione di una pala eolica sul nucleo insediativo più antico del borgo».

Il Comitato ha fatto anche presente che nella tavola dei Beni Culturali mancano edifici antichi (Forni medicei, acquedotto, ecc.) e ha chiesto «una rivisitazione dei documenti allegati al Ru. A queste richieste non si è ritenuto opportuno dare alcuna risposta». Un altro gruppo di osservazioni riguardava l’introduzione di criteri per mitigare l’impatto di interventi ammessi in aree agricole e industriali. Per questi il Comitato richiedeva di prevedere fasce di rispetto alberate che facessero da filtro anche visivo, rispetto alle viabilità interne e di margine.

«Il Comune — sottolinea Primi — si limita a riconfermare alberature su confine assolutamente insufficienti, se non ridicole. Si chiedeva inoltre di impedire recinzioni in muratura e ringhiere per le costruzioni all’interno delle aree agricole, proponendo l’uso di sola rete metallica e siepi, anche questo è stato respinto. Ugualmente sono state respinte altre osservazioni per evitare o rivedere proposte devastanti e ingiustificate come lo sviluppo edilizio intorno ai laghetti di Tufaia, la creazione di sedicenti “Porte”all’abitato di Venturina che nulla hanno a che fare con il significato di questi termini, l’ampliamento del Parco di San Silvestro con l’acquisizione delle Etruscan Mines, la previsione di un nuovo albergo fantasma a Campiglia».

«Quello che colpisce — è la conclusione — è che leggendo le controdeduzioni si vede chiaramente che non solo sono state respinte le osservazioni che in qualche modo avrebbero messo in discussioni scelte, più politiche che tecniche, ormai decise e dalle quali non si voleva o forse non si poteva tornare indietro, ma anche quelle che, ‘a costo zero’, senza toccare interessi particolari, avrebbero permesso di valorizzare il paesaggio nel rispetto del carattere dei luoghi, della loro formazione e della loro storia».
La Nazione 2.7.2011

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