Visita virtuale della Tenuta di Rimigliano

Avevamo lanciato un appello a mandarci delle foto di Rimigliano com’era. Qualcuno ha superato le nostre aspettative inviandoci 135 foto di una parte dei nuclei poderali della Tenuta.

Le immagini (vedi in fondo all’articolo) mostrano il fascino di uno spazio grandissimo di campi e boschi dove l’occhio spazia  senza vedere le espansioni edilizie di San Vincenzo e fanno capire che  mantenere il più possibile questo contesto permetterebbe la salvaguardia di un pezzo di Maremma miracolosamente arrivata a noi con la sua storia.

Ma l’analisi delle foto, insieme a quanto riportato nelle “Schede del patrimonio esistente” allegato al PPMAA, mostra anche chiaramente la presenza di vaste tettoie, più o meno in rovina. Poiché le norme del PIT escludono che si possano convertire annessi agricoli in precario in civile abitazione a tutela delle aree agricole, è lecito domandare in quale misura queste tettoie ricadano nel conteggio complessivo dei famosi 17.000 mq esistenti. Il Comune di San Vincenzo in effetti non ha mai specificato nel dettaglio da dove derivassero questi volumi ma lo stesso PAMAA sopra citato fa un conteggio di quello che deve essere ristrutturato perché ha caratteristiche architettoniche di valore e quello che può esser buttato giù. Ebbene anche confrontando le fotografie con le schede normative del Regolamento Urbanistico è facile constatare come a trasformarsi in seconde case siano tutti i porcili, le tettoie e le costruzioni ormai diroccate che circondano i poderi.

In più le tettoie, non essendo neppure costruzioni chiuse, non dovrebbero affatto costituire Superficie Lorda di Pavimentazione secondo le norme vigenti nel comune di San Vincenzo.

Questa documentazione fotografica , insieme a quella di altre fonti, ci interroga anche sui criteri che stanno alla base della previsione urbanistica di demolire i tre quarti del patrimonio edilizio esistente, visto che l’ampio  numero di annessi contribuisce anch’esso a definire il carattere dello storico contesto architettonico che pur si dice di volere tutelare, e che sembra dotato di caratteristiche tali da permetterne il riutilizzo, come per altro è avvenuto in altri casi.

C’è da chiedersi allora se, prima ancora della formulazione delle controdeduzioni alle Osservazione della Regione Toscana e di altri, non sia doveroso presentare ai cittadini un rilievo completo e quotato degli edifici che dimostri la veridicità dei disegni e dei numeri presentati nel PPMAA e nella Variante al R.U. e che metta bene in evidenza le tettoie, gli edifici recuperabili e quelli che si intende demolire e per tutti la dimostrazione della legittimità dell’operazione.

Sarebbe imbarazzante se l’Amministrazione stesse permettendo di realizzare a Rimigliano una conversione assolutamente vietata in altre aree agricole.

Comitato per Campiglia

Abbiamo fatto una scelta delle foto le più significative:

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