SOS CONSORZIO AGRARIO – La replica di «Campiglia Democratica»

Sulla fine dell’Ex Consorzio agrario di Venturina si è avviato un interessante dibattito sostenuto sia dal Comitato per Campiglia che dal gruppo consiliare di opposizione “Comune dei Cittadini”. L’Assessore regionale alla partecipazione Agostino Fragai ha recentemente risposto con una breve email alla proposta del Comitato per Campiglia, e conferma la disponibilità della Regione Toscana a sostenere eventuali scelte partecipate in base alla legge regionale 69/2007 sulla partecipazione dei cittadini. A questa novità ha replicato il gruppo consiliare di maggioranza, che pone interessanti questioni, alle cui risposte però, essendo forza di governo, dovrebbe provvedere lei per prima.

Crediamo quindi, pubblicando integralmente l’intervento di “Campiglia Democratica”, che nell’interesse primo del recupero della costruzione, sia i gruppi di opposizione, sia quelli di maggioranza, si devono impegnare insieme a “cercare investitori disposti a fare questo intervento di restauro”. Altrimenti il cittadino potrebbe pensare che forse la sorte dello stabile sia da qualcuno già stata decisa, e che gli altri usano questo argomento solo per avere maggiore visibilità.

«Quando si prendono certe posizioni – inizia il comunicato di Campiglia Democratica – e si portano avanti senza scendere nel dettaglio, rimanendo alla superficie, senza dare tutte le necessarie informazioni, si presentano ai cittadini scenari irreali. Se lo si fa in maniera cosciente allora si vuol prenderli in giro, se lo si fa inconsapevolmente allora c’è bisogno di alcuni chiarimenti che serviranno a inquadrare il tema.

Si parla dell’area dell’ex Consorzio Agrario a Venturina, ormai da tempo abbandonata per gran parte delle sue superfici e da anni, per questo motivo, in stato di degrado. Nell’area del Consorzio è prevista dal 1999 una funzione dedicata alla residenzialità. Noi non riusciamo a considerare le case e gli uffici, luoghi dove le persone trascorrono molta parte della loro vita, un elemento negativo dell’ambiente urbano, tutt’altro.

Cosa può fare il regolamento urbanistico. Se nell’edificio del Consorzio – continua il comunicato – si prevedranno funzioni pubbliche restaurando l’edificio, bisognerà tener conto di una serie di fattori:

1. l’edificio del consorzio è un edificio privato che andrebbe acquistato o in mancanza di accordo con il proprietario, espropriato al valore di mercato che indicativamente si aggira tra il milione e il milione e mezzo di euro;

2. l’edificio andrebbe poi restaurato con un ulteriore spesa analoga a quella per l’acquisizione;

3. una funzione pubblica come quella museale in un edificio di quelle dimensioni, facendo una previsione ottimista, costerebbe ogni anno una somma non al di sotto di 70-80mila euro.

Ricapitolando quindi, dai due ai tre milioni di euro di investimenti, e una previsione di spesa annuale sostenuta, da inserire in bilanci comunali sempre più “stretti”. Spesa che andrebbe a sottrarre fondi dedicati a sostenere i servizi alle famiglie, alla scuola, alle manutenzioni del patrimonio pubblico.

Bisogna scegliere. Abituarsi ad essere concreti farà in modo che i cittadini sappiano prendere posizione nelle discussioni. Lanciare il sasso e tirare indietro la mano non serve a niente, è solo demagogia. Le proposte devono essere accompagnate da progetti di fattibilità altrimenti sono solo dei pretesti per attaccare l’amministrazione comunale. La pianificazione conterrà moltissime scelte, che non possono mai considerarsi l’una indipendente dall’altra. Per questo motivo il processo partecipativo ha compreso e comprenderà tutti questi temi da valutare insieme. Non si parlerà solo del consorzio ma del regolamento urbanistico nel suo complesso.

Il comitato per Campiglia anche questa volta, sceglie un tema di discussione, e, sistematicamente, affronta il tema in oggetto con superficialità, mancata conoscenza della realtà amministrativa comunale, insinuazioni pesanti. E si offre come partner per discutere il tema.

Quando un’amministrazione – conclude Campiglia Democratica – sceglie un collaboratore sono indispensabili quantomeno la serietà e la competenza del soggetto, altrimenti la discussione non si allarga ma si distorce. Trovino investitori disposti a fare questo intervento di restauro. Nessuno impedisce loro di cercare investitori disposti a fare questo intervento di restauro».

28 agosto 2009

Corriere Etrusco

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