Abbattere le torri Enel è la migliore soluzione per valorizzare il paesaggio?

Le notizie che da tempo appaiono sulla stampa sul futuro delle torri della centrale elettrica di Piombino, lasciano sempre più perplessi.

Infatti la demolizione delle torri, che poteva avere un senso per ripristinare il paesaggio fino a quando erano l’unico “segno” incongruo, oggi con la presenza di un imponente parco eolico, non risolve nulla e anzi annulla la possibilità di un progetto più coraggioso e più incisivo, in un ottica di conservazione di elementi esistenti e di una loro rielaborazione formale.

Pensiamo allora che sostituire le torri alte 36 metri con due manufatti in legno alti sei metri, sia proprio la soluzione più insignificante che si poteva immaginare: il legno no è trasparente e può distruggere il paesaggio come è già stato fatto al porticciolo di Baratti.

Potrebbe allora essere più interessante mantenere le torri trasformandole in un segno “forte” grazie a interventi di artisti che usano queste grandi superfici per creare nuovi elementi del paesaggio.

Il Comitato per Campiglia chieda ai propri soci, sostenitori e lettori, di dare un parere anche per fare riprendere vita alle voci di tanti che questa pandemia con tutte le paure e le insicurezze che porta con sé per il lavoro, la salute, la scuola, ha ammutolito.

Una partecipazione di idee su un tema che può apparire marginale, servirà a capire anche quanti si attaccano alla speranza che tutto torni come prima e quanti ritengono inevitabile un cambiamento strutturale del sistema economico-sociale del nostro territorio che passa inevitabilmente dalla tutela e progettazione del suo paesaggio.

Comitato per Campiglia
Alberto Primi