“Addio ai buoni propositi per le cave”

“Addio ai buoni propositi per le cave”

Dopo il tavolo di crisi condiviso da Comune di Campiglia, Sindacati e Regione, la lista civica Comune dei Cittadini bacchetta la scelta dell’Amministrazione.

Tutto come previsto. Per sette anni Sindaco e maggioranza PD di Campiglia si sono opposti alle richieste di discutere in Consiglio Comunale sul futuro delle cave. In poche ore, di fronte ad un odioso ricatto occupazionale, hanno acconsentito al prolungamento della concessione della cava di Monte Calvi (in scadenza nel 2018) fino al pieno esaurimento del giacimento, non  solo del microcristallino pregiato, ma di tutto ciò che si scava.

 

Sindaco e giunta presenteranno la proposta al Consiglio Comunale, la maggioranza approverà e addio ai buoni propositi di avviare virtuosi processi di riconversione. Possono aspettare l’ ”economia circolare” basata sul recupero dei rifiuti industriali in luogo degli inerti di cava; può aspettare il parco archeominerario costretto ad una difficile convivenza con  la cava e a rinunciare agli obiettivi di ampliamento previsti da decenni nei piani urbanistici; può aspettare il turismo che, ad  di là della tassa di soggiorno, sembra importare pochissimo al Comune di Campiglia.

A Campiglia è stato fatto l’opposto di quanto sottoscritto con la Regione nel 2000. In quell’accordo c’era l’impegno a ridurre le escavazioni dalle colline campigliesi e a dare avvio alla costruzione dell’impianto TAP, ora rilevato dalla società Rimateria, che doveva recuperare rifiuti industriali in sostituzione degli inerti di cava.  Per la Cava di Monte Calvi l’intreccio perverso tra politica e affari ha portato il Comune ad atti ben diversi. Nel 2002 (sindaca Velo) venne autorizzato il raddoppio delle escavazioni portandole da 4 a 8 milioni di mc. Ora Sindaco e maggioranza Pd si accingono a prorogare le concessioni fino al completo esaurimento delle escavazioni raddoppiate senza indicare neppure un limite temporale.

Ormai i cittadini di Campiglia si sono abituati alle retromarce dei suoi amministratori. A settembre   2015 la Sindaca Soffritti, sostenuta dal Segretario PD Fabiani, dichiarava alla stampa: “Le attività estrattive devono avere un termine e diventare una presenza residuale e i piani di coltivazione approvati devono segnare uno spartiacque tra un passato in cui le attività estrattive rappresentavano un modello di sviluppo più novecentesco e un futuro in cui la difesa dell’ambiente sia un punto fermo e l’imprenditoria moderna sia basata sul riuso e riciclo dei materiali”. Non servono commenti.

Lo diciamo da anni. A noi, come a chiunque dotato di buon senso, sta a cuore la sorte dell’occupazione, sia dei lavoratori delle cave come quella degli altri settori economici del nostro territorio. Ci siamo sempre dichiarati pronti ad affrontare i problemi della riconversione, guardano al futuro e non solo al passato. Ci siamo battuti per avviare in tempo il confronto sulle cave, sapendo benissimo che le imprese avrebbero giocato il ricatto occupazionale. La maggioranza PD l’ha invece colpevolmente atteso per assecondare gli interessi dei cavatori e non certo quelli generali del territorio e dell’economia.  Questa è la profonda differenza che ci divide da chi governa il Comune di Campiglia.

Comune dei Cittadini

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