Adottato il piano per la tenuta di Rimigliano. Animate discussioni, ma alla fine la maggioranza vota l’ok

Molte discussioni con le opposizioni sulla tenuta di Rimigliano. Il sindaco ha assicurato il totale rispetto del paesaggio e di Rimigliano a mare: «Se il proprietario avesse interessi sulla spiaggia libera, si sbaglierebbe di grosso».

«Fin dall’inizio, e cioè dal 2004, la nostra convinzione sulla direzione presa con il piano è sempre andata crescendo. Con il tempo – prosegue Biagi – e con il confronto con Regione, Provincia, Legambiente e Italia Nostra, le nostre iniziali tensioni sono andate affievolendosi, così come quelle dei quattro soggetti citati».

Per Nicola Bertini, del Forum di centrosinistra, si tratterebbe di «meri interessi economici che non tuteleranno assolutamente la parte a mare. L’Anpil, se lo volevate fare, lo dovevate fare prima. Sono autorizzato a dubitare di tutto».

Per Morandini e Lera, di “San Vincenzo per tutti”, sarebbe «una speculazione edilizia che non produrrà né ricchezza né posti di lavoro. Il Pamaa è ridicolo. È il peggior progetto che si poteva pensare».

Biagi ha dichiarato che «vi sono prescrizioni e limiti precisi della Regione, che consentono il pieno rispetto non solo di paesaggio e spiaggia, ma anche dell’architettura rurale. Anche l’albergo dovrà avere tali caratteristiche architettoniche». Il sindaco ha poi detto che «oggi il Parco di Rimigliano è interamente pubblico, e abbiamo fatto dei progetti, insieme alla Parchi Val di Cornia, che includeranno le scuole e le università, con la possibilità, in più, di poter usufruire, per scopi culturali e didattici, dell’ex scuola materna, di circa 1.000 mq». Contrari all’adozione il Forum di centrosinistra e “San Vincenzo per tutti”. Il piano è stato adottato con i soli voti della maggioranza.

P.F.

Il Tirreno 23.10.2010

Piano di Rimigliano adottato senza aspettare la Provincia
Bufera in consiglio sulle previsioni agricole della tenuta
Respinta la mozione del Forum sostenuta anche dal centrodestra

Dopo 3 ore di dibattimento per l’adozione del piano della Tenuta di Rimigliano, e a votazione avvenuta, in consiglio comunale è scoppiato il “caso Pamaa”. Sul Piano aziendale di miglioramento agricolo e ambientale redatto dalla proprietà, la Provincia non si è ancora espressa. A dirlo è stato Paolo Corzani, capogruppo di maggioranza, nel suo intervento sulla mozione presentata dal Forum di centrosinistra, e sostenuta da “San Vincenzo per tutti” che invitava al rigetto. Corzani ha considerato la mozione «anacronistica rispetto ad un documento che la Provincia non ha ancora valutato». Decise le reazioni delle opposizioni. «Come è possibile – ha detto Nicola Bertini del Forum – adottare il piano senza la valutazione della Provincia?».

Davide Lera, di “San Vincenzo per tutti” ha aggiunto: «Per 3 ore vi siete detti convinti che nella Tenuta si rilancerà l’agricoltura. Ma nel documento, di agricoltura, si dice solo che è possibile questa o quell’altra coltura. L’azienda agricola, così, nasce senza futuro, e pare che a nessuno interessi che essa funzioni. Spariscono in questo modo – ha proseguito – opportunità di lavoro e promozione di prodotti locali. Se siete convinti – ha concluso – di ciò che avete detto sul rilancio dell’agricoltura, dovete votare sì alla mozione, invitando la proprietà ad emettere un documento serio». Secondo Bertini e Lera, dal Pamaa emergerebbero discrepanze sulle previsioni urbanistiche: «Nel Pamaa – hanno sostenuto i due consiglieri di opposizione – la proprietà parla di 5mila mq di edifici da ristrutturare e di 12mila mq di nuove costruzioni, mentre nel piano si parla di 17mila mq di riuso dell’esistente. Poi – hanno proseguito – mentre nel piano la costruzione dell’albergo risulta nel Podere Contessa Lea, nel Pamaa risulta nel Podere Walfredo». Il sindaco Biagi ed i consiglieri Giommetti e Morelli, hanno affermato che non vi sarà consumo di suolo salvo che per l’albergo. La mozione è stata respinta. Al termine, Lera ha espresso un’opinione negativa: «Il destino della Tenuta – ha detto – è contrario all’interesse pubblico. Si sarebbero dovute conservare le unità poderali facendone degli autonomi agriturismi. Il residenziale e l’agricolo – ha proseguito – non avrebbero dovuto essere confusi, al fine di poter soddisfare interesse pubblico e privato. Il piano mescola aspettative inconciliabili». Per Lera vi sarà consumo di suolo: «Qui – ha detto – si gioca sulle parole. Il progetto impone di costruire solo sulle aree poderali, ma esse includono il suolo circostante su cui si potrà costruire. E’ poi miope prevedere un albergo a 5 stelle vicino al mare e dire che la spiaggia resterà libera».

PAOLO FEDERIGHI

Il Tirreno 24.10.2010

SAN VINCENZO L’OPPOSIZIONE BOCCIA LA VARIANTE
Piano-Rimigliano approvato «Gigantesca lottizzazione»

LA VARIANTE al regolamento urbanistico dell’ex tenuta di Rimigliano è stata approvata con i soli voti della maggioranza. Comunque lo si valuti, è un passo importante verso la conclusione di un iter che durava da oltre dieci anni, iniziato con la giunta Roventini a seguito dell’acquisizione del gruppo Tanzi dove, in quel progetto, allora approvato, si prevedevano ben altre soluzioni da realizzare in un territorio costiero di alto pregio paesaggistico ma anche di storia agricola di ben 568 ettari. Poi dopo le note vicende Parmalat, Rimigliano è passato a nuovi proprietari che fanno capo all’imprenditore Maurizio Berrighi. Ora c’è questa nuova regolamentazione. L’assessore Massimo Bandini ha fatto un riepilogo di quanto si andava ad adottare su Rimigliano che fra l’altro è anche parte integrante del nuovo Piano Strutturale già pubblicamente illustrato. Bandini ha ribadito di aver definito il limite di 150 posti letto della nuova»struttura alberghiera per un massimo di 6000 mq. da realizzarsi in una delle unità poderali e quindi «senza consumare nuove aree». E comunque, ha detto l’assessore, la capacità edificatoria dell’intero ambito è di 17.000 mq del recupero di vecchi edifici poderali da ristrutturare o da abbattere e ricostruire seguendo le caratteristiche preesistenti come l’accorpamento di vecchi piccoli manufatti (ex porcilaie, forni, pollai, carraie ecc.) e che «si costruisce dove già è costruito».

IN QUESTI ambiti si riduce il «consumo» del territorio per ben 28 ettari. Si mantiene la unitarietà fondiaria di 568 ettari ed al comune passa in proprietà la fascia boscata a monte di via della Principessa per 260.000 mq. unitamente al fabbricato dell’ex scuola (circa 1000 mq.). Tutta la tenuta ed il parco saranno inseriti in un’unica «Anpil» quali invarianti strutturali compresa la spiaggia che rimarrà libera. Nicola Bertini e Chiara Bersotti del«Forum di Centrosinistra» hanno votato contro perchè «l’idea di parco di Rimigliano nasce nel 1970 ed oggi, nel 2010, muore: «L’intervento prevede nuove e massicce costruzioni, saranno demoliti e ricostruiti i tre quarti degli edifici esistenti e sarà realizzato un albergo enorme. Quanto demolire e quanto ristrutturare, dove ricostruire, lo deciderà la proprietà. Il Comune rinuncia alla funzione di pianificazione. Le vaghe rassicurazioni della relazione non bastano a tutelare la spiaggia. Si parla già di “regolamentare” le modalità d’accesso. Nessuno ha spiegato cosa voglia dire».

DAVIDE LERA e Vinicio Morandini di «San Vincenzo per tutti», hanno motivato la loro contrarietà sulla «scelta di fondo di determinare un destino per Rimigliano contrario ad un vero interesse pubblico. L’identità del territorio e l’interesse pubblico vero sarebbe stato quello di conservare le unità poderali e farne delle autonome aziende agrituristiche così da mantenere la vocazione agricola e sviluppare quella turistica. Così, si incentiva solo il “parco privato” grazie ad una scelta politica dovuta unicamente a decisioni di “accomodamento all’interno di un partito” e non è vero che esiste un impatto ambientale zero. Un albergo a cinque stelle non può non avere una spiaggia riservata ed inoltre l’agricoltura, così come concepita, non può svilupparsi con i prodotti doc. «Siamo di fronte ad una speculazione edilizia in quanto questa non produce ricchezza e neppure posti di lavoro».

Piero Bientinesi

La Nazione 26.10.2010