Albero di Cecchino: è il momento dell’addio, nascerà una sculptura

Albero di Cecchino: è il momento dell’addio, nascerà una sculptura

Giovedì mattina l’Albero di Cecchino, il gigantesco olmo bicentenario custode dei fantastici segreti e delle storie campigliesi sarà potato e messo in sicurezza; saranno i dipendenti delle squadre esterne del Comune a occuparsi di quest’operazione che non è più rinviabile, anche se è senz’altro dolorosa per tutti quelli che sono affezionati alle sue storie e alle tradizioni paesane.

Potremmo scomodare Eraclito, oppure la meccanica classica, o potremmo arrivare fino a un molto meno impegnativo mentore del panta rei quale il vincitore del festival  di Sanremo, e sarebbero tutte ragioni plausibili, ed è pur vero che la storia rimane e la memoria non muore, specialmente se la si salva  dall’oblio mantenendola viva ogni giorno che passa.

L’Albero è stato il soggetto di numerosi dipinti, libri, fotografie e storie che ne costituiscono una documentazione importante. Ora però è i l momento del distacco dall’Albero di Cecchino così come l’hanno sempre visto i campigliesi e non sarebbe naturale non provare tristezza. Basta fare un giro sui profili Facebook e sui gruppi di Campiglia Marittima per mettersi sulle tracce del sentimento che viene nutrito per questo olmo ormai arrivato al termine del suo ciclo.

Giovedì mattina saranno fatte presto le potature, alle 6.30, in modo da non creare pericolo e intralcio alla circolazione, ma chi vorrà assistete potrà essere presente a testimoniare un momento senz’altro storico.

Commenta Viola Ferroni, assessora al centro storico: “L’Albero di Cecchino fa parte della storia e del sentimento comun e del paese. Ognuno di noi ha ricordi, storia, aneddoti a lui legati che aiuteranno a mantenere la sua memoria e tramandarla alle generazioni future. Conservare un ricordo tangibile è un modo per farlo, per questo l’albero, compatibilmente con al condizi one del legname, diventerà una scultura grazie al talento dell’artista Fulvio Ticciati che personalmente si è prestato all’opera. Contestualmente, sarà piantato nella zona adiacente alla storica collocazione un nuovo giovane olmo del tipo immune alla grafiosi, parassita che infesta circa l’80 per cento degli olmi su tutto il territorio nazionale che speriamo sarà un degno erede del nostro amato Albero e nuovo custode dei segreti, delle leggende e delle storie campigliesi”.

Tratto da IL COMUNE SETTIMANALE 

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