Approvato il piano di Baratti «Accolti i pareri dei cittadini»

Approvato il piano di Baratti «Accolti i pareri dei cittadini»

Approvato dal consiglio comunale il Piano particolareggiato di Baratti e Populonia. Il documento, che si estende a tutto l’ambito del parco archeologico di Baratti e Populonia, al borgo di Populonia Alta nonché all’area a parcheggio pubblico collocata tra la strada provinciale della Principessa e la via delle Caldanelle si attesta su quanto precedentemente elaborato dopo il percorso partecipativo che si è svolto tra il 2010 e il 2011, con qualche ulteriore piccola modifica.

«Nell’elaborazione del Piano – ha detto l’assessore all’urbanistica Luciano Francardi – l’amministrazione comunale ha cercato di raggiungere un equilibrio tra tutte le diverse anime che compongono l’area, provando ad armonizzare un quadro ambientale, paesaggistico, culturale, archeologico, turistico di grande valenza e di grande complessità, tenendo di conto di quanto emerso dal percorso partecipativo».

Nel corso dei laboratori e della discussione i cittadini si erano espressi su tutti gli ambiti che caratterizzano l’area facendo emergere sostanzialmente una richiesta di tutela e valorizzazione dell’area. Il Comune ha accolto in gran parte le indicazioni e i progettisti nella restituzione finale hanno cercato una sintesi, tenendo presenti gli obiettivi di salvaguardia del promontorio e delle emergenze naturalistiche e culturali. La Regione Toscana ha approvato il progetto e il professor Morisi ha validato il processo partecipativo con due relazioni conclusive. Nel Piano approvato, la novità più importante riguarda la destinazione del Casone, il punto più controverso del dibattito. Il piano definitivo prevede una scelta unica: albergo o centro documentazione.

Questo potrebbe aprire le porte ad un uso pubblico dell’intero edificio, qualora si presentasse la possibilità di ottenere finanziamenti europei o regionali. Oltre a questo è prevista la messa in maniera contigua delle due strutture balneari, che restano di 40 metri ciascuna, senza prevedere aumento di chioschi, per preservare la duna. Nessuna possibilità di ampliamento neppure per l’area degli ormeggi, con previsione di eliminazione del pontile non utilizzato. L’area Canessa non sarà più usata per parcheggio, nemmeno per attività balneari, ma dovrà essere rinaturalizzata. Confermata anche la decisione di liberare la pineta dai ruderi in parte previsti a servizio della scuola di vela. Sarà consentito di realizzare solo una piccola struttura in legno, mentre le attrezzature della scuola saranno trasferite nella al di là della strada di Baratti. Resteranno dove sono, a differenza di quanto previsto in sedi di adozione i servizi igienici sul “pratone”. Si prevede infatti la demolizione della struttura in muratura e la sua ricostruzione in legno.

Il Piano è stato approvato da, Pd, Spirito Libero (presente in aula il consigliere Filacanapa) e Per Piombino (presente il consigliere Trotta). Voto contrario: UdC, PdL (presenti Sironi, Meucci e Bianchi), Rc, Gelichi del Gruppo Misto.

La Nazione – 15.5.2013

Via libera del consiglio comunale al piano definitivo per Baratti
Approvato con i voti della maggioranza il piano particolareggiato di Baratti. La discussione sullo strumento urbanistico che detterà le regole nel golfo è avvenuta in tono ridotto, al termine del lungo dibattito sul passaggio di provincia da Livorno a Grosseto che alla fine ha premiato la scelta maremmana. Il via libera è arrivato da Pd, Spirito Libero e Per Piombino. Voto contrario invece da UdC, PdL, Rifondazione e da Riccardo Gelichi per quel che resta del gruppo misto.

Il documento, presentato ai consiglieri dall’assessore Luciano Francardi, si attesta per buona parte sull’elaborazione precedente, nata al termine del percorso partecipativo che si è svolto a cavallo tra il 2010 e il 2011. Francardi ha sottolineato che nell’elaborazione del piano l’amministrazione comunale ha cercato di raggiungere un equilibrio tra tutte le diverse anime che compongono l’area, «provando ad armonizzare un quadro ambientale, paesaggistico, culturale, archeologico, turistico di grande valenza e di grande complessità, tenendo di conto di quanto emerso dal percorso partecipativo».

Nel corso dei laboratori tematici i cittadini si erano espressi su ciascuno degli ambiti che caratterizzano l’area, e quindi, la pineta, il Casone, il campo boe, la porta del parco e l’area delle Caldanelle, la torre di Baratti e la sua area a mare, il parcheggio di Populonia alta, la sentieristica, l’edificio della Croce Rossa, i chioschi esistenti, l’area dei Villini e del Pozzino. Per ciascuno di questi casi, era emersa la richiesta di tutela e valorizzazione, basata sulla necessità di preservare l’identità di un contesto dalle caretteristiche uniche.

Secondo Francardi il Comune ha accolto in gran parte le indicazioni scaturite dal percorso. Ha aggiunto: «I progettisti, nella restituzione finale, hanno cercato una sintesi che coniuga quanto emerso dal percorso con la visione dell’amministrazione, tenendo presenti gli obiettivi di salvaguardia del promontorio e delle emergenze naturalistiche e culturali».

Nel piano approvato, la novità più importante riguarda la destinazione del Casone, che resta il punto più controverso del dibattito. Rispetto a quello adottato, che prevedeva per l’edificio una destinazione mista, alberghiera e, al pianterreno, centro di documentazione a servizio del parco archeologico al piano terra, il piano definitivo prevede una scelta unica: albergo oppure centro documentazione. Questo, nell’intervento di Francardi, potrebbe aprire le porte ad un uso pubblico dell’intero edificio, qualora si presentasse la possibilità di ottenere finanziamenti europei o regionali. Al contrario, c’è chi legge l’opzione come un modo per addolcire la pillola al comitato Giù le mani da Baratti, che si è speso fortemente contro la trasformazione in hotel che potrebbe comunque risultare più appetibile e quindi, alla fine, più fattibile.

Nel piano è previsto l’avvicinamento delle due strutture balneari, che restano di 40 metri ciascuna senza prevedere aumento di chioschi. Nessuna possibilità di ampliamento per l’area degli ormeggi, con previsione di eliminazione del pontile non utilizzato. L’area Canessa non sarà più usata per parcheggio, nemmeno per attività balneari, ma dovrà essere rinaturalizzata. Confermata anche la decisione di liberare la pineta dai ruderi, in parte previsti a servizio della scuola di vela. Al Centro velico sarà consentito di realizzare soltanto una piccola struttura in legno, mentre la maggior parte delle attrezzature utilizzate per la scuola saranno trasferite al di sopra della strada di Baratti. Resteranno dove sono, a differenza di quanto previsto in sede di adozione delpèiano, i servizi igienici sul “pratone”. La struttura in muratura sarà demolita e sostituita con una in legno. Tra le novità, il mantenimento dei parcheggi. (v.p.)

Il Tirreno 15.5.2013

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