Bagni pubblici vandalizzati, niente soldi per la riparazione

Bagni pubblici vandalizzati, niente soldi per la riparazione

Nel capoluogo da tempo non c’è un servizio, sopperiscono gli esercizi pubblici. L’intervento sollecitato dal Gruppo 2019. Il Comune: «Sistemazione costosa»

Da tempo nel centro storico di Campiglia mancano dei bagni pubblici. Un paese a vocazione turistica non dovrebbe esserne sprovvisto, essendo un servizio utile e fondamentale per vivere il borgo, e non solo da forestieri.

 

Si sta avvicinando a grandi passi la primavera e le giornate ormai più lunghe invitano a stare all’aperto. C’è chi passeggia per vie e piazze per ritrovarsi con amici o familiari, e chi ne va alla scoperta perché in gita o in vacanza. Ma se all’improvviso c’è una necessità, di servizi igienici pubblici nemmeno l’ombra. È una mancanza che si fa sentire per le persone anziane o che hanno particolari esigenze, per famiglie con bimbi e per i turisti.

Spesso quindi l’unica alternativa è quella di rivolgersi ai locali pubblici o ai bar presenti nel centro dove, per usufruire della toilette, buona educazione vuole che si consumi qualcosa (e pagare) anche se non se ne avrebbe voglia. E nemmeno è sempre tollerabile che i commercianti mettano a disposizione i propri servizi igienici gratuitamente assolvendo una funzione pubblica. La situazione non è nuova, anche se tempo fa nel centro storico erano attivi dei bagni pubblici, in via di Ribellino, poi chiusi perché inagibili.

E la cosa è stata discussa anche in consiglio comunale nei mesi scorsi, grazie a un’interpellanza del Gruppo 2019 firmato dal consigliere Sara Gabrielli. L’atto sottolinea appunto la necessità di servizi igienici nel borgo proprio per renderlo più accogliente a turisti e cittadini, cosa «che eviterebbe durante le manifestazioni eviterebbe il noleggio da parte dell’ente di almeno un bagno chimico», e ricorda che «molti turisti si rivolgono ai bar nei quali è servizio accessorio per i propri clienti e non per sopperire a una mancanza». Gabrielli chiedeva quindi a sindaco e giunta quali fossero gli interventi necessari a ripristinare i bagni di via di Ribellino o per offrire alla popolazione i necessari servizi igienici.

«Condividiamo le riflessioni sull’importanza di avere la disponibilità di tale servizio per i turisti e i visitatori in genere – è stata la replica della sindaca Alberta Ticciati -. Purtroppo, in questo caso particolare, le passate amministrazioni hanno più volte ripristinato i servizi di via di Ribellino. Nel tempo abbiamo provato sia con il libero accesso che con l’entrata a pagamento tramite gettoniera. Nel primo caso furono evidenziati problemi di pulizia e igienicità. Nel secondo, nonostante il sistema di pulizia automatica del servizio igienico, i ripetuti atti vandalici hanno reso inservibile l’impianto e costosa la riparazione. Al momento non sono presenti in bilancio le risorse necessarie a un loro ripristino funzionale».

Il problema dunque rimane, in attesa che si trovino i soldi per riaprire mantenere i bagni esistenti.

Annalisa Mastellone – Il Tirreno 11.2.2020

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