BARATTI: Proprietari in rivolta «Terreni sacrificati all’interesse di un solo privato»

BARATTI: Proprietari in rivolta «Terreni sacrificati all’interesse di un solo privato»

Per realizzare il percorso rischiano l’esproprio dei terreni
«Le strade per il mare ci sono già, serve un marciapiede»

«La strada di accesso al golfo di Baratti ha bisogno di un marciapiede e se la proposta fosse questa non avremmo niente da ridire perché vivendoci siamo consapevoli di quanto sarebbe necessario».

Così i proprietari dei terreni che stando al progetto approvato dalla giunta di Piombino saranno interessati dagli espropri per il tracciato della pista ciclabile lunga, un chilometro tra la rotatoria sulla via della Principessa e il parcheggio “Baratti 1” nella zona Villini.

A cose fatte, con il progetto realizzato a cura e spese dallo sponsor Immobiliare Milanese 2006 Srl, la società che ha sede a Pistoia e a cui fa capo il complesso ricettivo di Poggio all’Agnello, sottolineano quella che ritengono un’anomalia. La carenza di un «interesse generale» a fronte di una soluzione tagliata su a misura dello sponsor.

«Non a caso, il troncone di pista in progetto parte davanti al cancello della proprietà di Poggio all’Agnello e ha fine al primo accesso al mare senza neanche la previsione di una continuazione lungo la strada per il porto di Baratti e successivamente per Populonia Alta, lasciando invariata la viabilità dentro Baratti».

Questa come altre è parte delle osservazioni finite sui tavoli dell’amministrazione comunale e degli uffici Tecnico e Lavori pubblici a firma di Giuliano Lenzi, Giuliana Lenzi, Enio Taddeucci, Enrico Taddeucci, Mauro Franceschini e Anna Maria Pirei. Provano a immaginare il risultato che avrebbe quella pista. «Larga 4 metri, in quota differente rispetto la strada e distante oltre 4 metri dal ciglio dell’asfalto, assumerebbe le caratteristiche di un’altra strada parallela di dimensioni all’incirca uguali a quella esistente, con un impatto sul territorio pari ad un’autostrada».

Il loro non è un no alle due ruote. E infatti indicano alternative. Strade esistenti e tra l’altro di proprietà del Comune. «Strade storiche che da centenni hanno sempre collegato le comunità di Baratti e Populonia stazione e che possono completamente soddisfare l’interesse, in questo caso veramente pubblico, della comunità del centro urbano di Populonia stazione a raggiungere il mare a piedi o in bicicletta». Si tratta di percorsi che si trovano a poche decine di metri dal percorso ipotizzato nel progetto. La strada vicinale di Baratti, che va dalla Principessa fino al Casone di Baratti, con più accessi al mare anche attraverso le strade interpoderali. Oppure, la strada di Piscina degli Olmi, detta anche della Pozza, anch’essa con partenza dalla stazione di Populonia, attraversamento della Principessa, e sbocco al mare attraverso la strada vicinale di Baratti. Oppure, continuando lungo la Principessa in direzione Piombino, la strada di Pescina Torba ed ex Felciaione, «anch’essa con sbocco al mare attraverso la congiunzione con la strada vicinale di Baratti».

C’è dell’altro. Realizzare il tracciato sul lato destro della strada in direzione Baratti, contrariamente a quanto previsto nel progetto, «lo farebbe ricadrebbe in gran parte su terreno già di proprietà comunale, con evidente risparmio di oneri di esproprio». È uno dei deficit del progetto che sottolineano al pari dell’assenza di soluzioni per «il superamento dell’enorme dislivello che persiste nel terreno circa a metà percorso». Del caso, oggi, si discuterà anche nel consiglio di quartiere Fiorentina Populonia.

Manolo Morandini – Il Tirreno 15.5

Ciclabile per Baratti: espropriare tutti i terreni costa 100.000 euro

Individuate le particelle catastali e i proprietari interessati
Il tracciato è una fascia di 7 metri lunga un chilometro

Campi coltivati, vigneti e oliveti. È in questo contesto che si fanno spazio le due ruote nel golfo di Baratti. Il percorso è lungo un chilometro, tra la rotatoria sulla via della Principessa e il parcheggio “Baratti 1”, nella zona Villini, e per realizzarlo la condizione è di espropriare i terreni. Già individuate le aree dalla Immobiliare Milanese 2006 Srl, la società che ha sede a Pistoia e a cui fa capo il complesso ricettivo di Poggio all’Agnello si è resa disponibile alla sponsorizzazione per realizzare a sua cura e spese il progetto. Far passare di mano le particelle per realizzare l’opera pubblica costerà alle casse del Comune di Piombino 100.000 euro. È questa la cifra che si legge nero su bianco nella carte del progetto. Che cosa prevede il progetto a firma dell’ingegnere Francesco Longhi di Venturina? Nel parcheggio Baratti 1 verranno posizionate rastrelliere per biciclette. Da qui la pista affiancherà a una distanza di circa 2 metri la strada asfaltata, sul lato sud. Per tutto il suo sviluppo avrà larghezza di 4 metri, ritenuta sufficiente per garantire l’utilizzo a pedoni e ciclisti in doppio senso di marcia. Arrivati all’altezza della rotonda sulla Principessa è previsto un attraversamento per collegarle il tracciato a quello esistente che porta fino a Poggio all’Agnello. Si prevedono zebratura bianca, illuminazione attiva con sensore di presenza, segnaletica a terra che anticipa la presenza dell’attraversamento e un presegnalamento verticale con triangolo lampeggiante. A delimitare i lati del tracciato saranno dei pali in legno infissi a terra ogni due metri, alti un metro e collegati tra di loro con della corda, in modo da segnalare sia la presenza dell’adiacente fosso che l’area agricola confinante. Una striscia di circa 7 metri di larghezza. È questa la fetta di terreno che dovrà essere espropriata per una lunghezza di circa un chilometro. Questi i nomi dei proprietari che dovranno fare i conti con la proposta di esproprio da parte del Comune di Piombino: Enio Taddeucci, Barbara Franceschini, Mauro Franceschini, Danila Ghelli, Giuliana Lenzi, Giuliano Lenzi, Anna Maria Pirei, Società agricola Baratti Srl. In tutto servono 400.000 euro per far spazio alle due ruote nel golfo di Baratti. Il progetto ha ottenuto il via libera dalla giunta comunale di Piombino il 20 marzo con la delibera numero 83. Ed è stato recepito sulla scorta della rispondenza alle indicazioni fornite dall’ufficio Tecnico dell’ente. Ma da qui alla realizzazione della ciclabile passerà del tempo. Adesso c’è da superare l’esame della Sovrintendenza. Poi se tutto va bene scatteranno le procedure per l’esproprio dei terreni attraversati. E resta da trovare una parte dei soldi per dare gambe al cantiere. Nel bilancio comunale sono stanziati 300mila dei 400mila euro necessari.

Manolo Morandini – Il Tirreno 12.5

image_pdfSalva Pdfimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *