L’Archivio storico di Campiglia diventerà digitale

L’Archivio storico di Campiglia diventerà digitale

Prende il via la nuova fase d’inventariazione, catalogazione e digitalizzazione della documentazione dell’Archivio storico, conservata nel Palazzo Pretorio. La Fondazione della Cassa di risparmio di Livorno, infatti, ha approvato la richiesta fatta dall’amministrazione comunale per l’assegnazione del contributo finanziario necessario per l’avvio e lo sviluppo del progetto. La notizia arriva a poco più di un anno dall’apertura dell’Archivio, che, dopo essere stato chiuso per tanto tempo, ha finalmente permesso agli studiosi di portare avanti ricerche storiche sul territorio, alcune sfociate in pubblicazioni.

«Il progetto mira ad un intervento da concretizzare su più fronti – spiega il responsabile della biblioteca comunale di Campiglia, Paolo Volpini – Da un lato l’inserimento di informazioni su banche dati informatiche permetterà una facile fruizione da parte degli utenti, dall’altro la valorizzazione del Palazzo Pretorio». L’iniziativa va di pari passo con quella già attivata dalla Sefi che ha promosso (tramite convenzione con l’Università di Pisa) lo svolgimento di tirocini formativi in sede – spiega la tutor aziendale Sefi, Valentina Fabiani – Le attività sono mirate alla redazione di elenchi generali e guide topografiche dell’Archivio, quindi a migliorare la consultabilità di documenti»
Il Tirreno 13.6.2012

Campiglia riordina il fondo comunale di libri e atti antichi
Prende il via la nuova fase di catalogazione dei volumi appartenenti al “fondo antico” comunale, composto da libri risalenti tra il 1800 fino al primo Novecento. All’interno della biblioteca comunale “Fucini” di Venturina, dal 2007, sono custoditi migliaia di libri antichi. Oltre 600 le unità bibliografiche che sono state già catalogate in passato da parte degli operatori della cooperativa Diderot di Livorno. Un lavoro certosino che ha rimesso in ordine volumi datati dal XVIII al XIX secolo.

L’amministrazione comunale intende avere in ordine tutto il suo patrimonio antico per la fine del mese di ottobre, consapevole che si tratta d’un pezzo di storia da tutelare e valorizzare. Una volta riordinato il fondo antico, sarà possibile studiare anche nuove ipotesi per remndere possibile la sua fruizione alla cittadinanza, in modo da avvicinare i cittadini alla storia del paese, raccontata attraverso gli atti di rilevanza pubblica risalenti ai secoli scorsi.

La catalogazione dell’intero fondo antico, che graverà sulle casse comunali per soli 2mila 500 euro, è stato affidato alla cooperativa livornese perché, all’interno dell’ente, non ci sono figure professionali con competenze specifiche. La richiesta del Comune di Campiglia è quella di catalogare l’intero fondo utilizzando gli standard richiesti dal sistema documentario provinciale, in modo da consentire l’inserimento dell’elenco sul catalogo pubblico in Internet.

E’ il primo passo per una fruizione pubblica che il Comune dovrà attuare, in modo da allargare l’accesso pubblico al suo patrimonio museale. Per legge i fondi antichi appartengono ai Comuni che li hanno prodotti (attraverso gli atti e la corrispondenza tra lo stesso ente locale ed i cittadini residenti) e sono beni inalienabili. Compito delle Soprintendenze archivistiche è vigilare sulla tutela di questi documenti, che appartengono all’intera collettività.
Katia Ghilli – Il Tirreno 27.5.2012

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