Campiglia varia gli strumenti urbanistici per favorire le iniziative imprenditoriali

Campiglia varia gli strumenti urbanistici per favorire le iniziative imprenditoriali

In attesa della programmazione urbanistica a livello sovracomunale (è prossima una riunione dell’ufficio di piano della Val di Cornia), il Comune di Campiglia Marittima ha adottato una deliberazione con cui promuove alcune varianti agli attuali Piano strutturale e regolamento edilizio. L’atto si propone di sostenere il comparto produttivo di fronte ad una delle più gravi crisi economiche che abbiano interessato la vallata dal dopoguerra ad oggi.

L’iniziativa, come hanno riferito in sede di presentazione il sindaco Rossana Soffritti e l’assessore Vito Bartalesi, nasce da precise sollecitazioni (una decina) del mondo imprenditoriale per adeguamenti e revisioni degli strumenti urbanistici che, senza stravolgere i principi ispiratori, potessero venire incontro all’avvio di nuove iniziative. Si tratta, in ogni caso, di varianti anticipatrici agli strumenti urbanistici che non riguardano in modo specifico l’edilizia residenziale ma sono riferiti al comparto imprenditoriale, in prevalenza allo sviluppo delle attività turistiche, al sostegno del sistema economico del centro storico di Campiglia e, comunque, con riferimento ad aree di trasformazione che finora non hanno avuto la possibilità di avvio.

La delibera, concepita con criteri di indirizzo programmatico, punta anche ad adeguare gli strumenti vigenti con i piani sovraordinati nati successivamente, in particolare il piano paesaggistico regionale e il piano provinciale delle attività estrattive. Riguardo a quest’ultimo riferimento c’è da dire che, tra le sollecitazioni giunte in Comune, vi era anche una proposta di variante urbanistica presentata dalla società Cave di Campiglia che «prefigurava – si legge nell’atto del Comune – uno scenario ultradecennale di coltivazione».

Questa richiesta, come è stato puntualizzato dal sindaco e dall’assessore all’urbanistica, non è stata presa in considerazione nel momento dell’adozione della delibera di indirizzo delle varianti anticipatrici. Essa sarebbe stata infatti considerata «in contrasto con le strategie contenute negli strumenti urbanistici vigenti» peraltro in mancanza del quadro strategico e di indirizzi che la Regione Toscana è in procinto di emanare con il nuovo Piano regionale delle cave. Dopo la delibera di indirizzo il Comune adotterà un nuovo atto con specifici interventi.

Fiorenzo Bucci -La Nazione 16.10.2015

image_pdfSalva Pdfimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *