Capannoni inutili invadono la campagna

A Venturina un altro esempio di consumo di suolo.

La Val di Cornia si distingue ancora per il consumo di suolo. I dati a livello nazionale sono drammatici:  il nostro paese ha un livello di consumo di suolo tra i più alti in Europa. Secondo il Rapporto ISPRA 2015 il suolo consumato è oltre il 7% della superficie, mentre la media europea è poco più del 2%.

Questo nonostante le caratteristiche ambientali e il valore paesaggistico del territorio italiano, che dovrebbero (o avrebbero dovuto) evitare l’espansione urbana in zone ad elevata fragilità ambientale e territoriale. La limitazione del consumo del suolo è, quindi, unitamente alla messa in sicurezza del territorio, una direzione strategica per l’Italia. Tutti lo dicono, ma nonostante le enunciazioni  si continua a consumare suolo. E la nostra zona non è da meno.

 

L’ultimo esempio? A Venturina, nella bella e fertile campagna a est della Monaca sono comparse recinzioni e cartelli che annunciano la costruzione di nuovi capannoni (foto). Praticamente si apre un altro fronte di espansione edilizia, con nuovi capannoni mentre ce ne sono altri che giacciono vuoti e semiabbandonati nei pressi della stazione e in altre parti del territorio. Uno scempio inutile e vano, campi fertili che se ne vanno e il paesaggio deturpato, perfino la pregiata collina di Montesolaio (detta del Tavolino rovesciato) risulta ferita da un’economia di tipo speculativo che danneggia l’agricoltura e il turismo che invece dovrebbero rappresentare le attività del futuro in un’area come la Val di Cornia colpita dalla crisi industriale.

Comitato per Campiglia
Simona Lecchini Giovannoni

Leggi anche: L’urbanistica a Campiglia: chiedete e vi sarà dato (parte 2) 31.1.2016

Sulla stampa:

– Qui news Val di Cornia 4.2.2015

– Stile Libero 4.2.2016