Caso Baratti (sulla Stampa)

«Baratti ora è al sicuro: ambiente più tutelato»
Il Pd rivendica l’attenzione alle istanze dei cittadini

Arriva oggi in Consiglio comunale l’approvazione del piano di Baratti. Il Pd unione comunale rivendica «con orgoglio la scelta di esserci dotati per la prima volta di un Piano particolareggiato per Baratti capace di tutelare ulteriormente una delle porzioni più pregiate del nostro territorio». E si dice inoltre «interdetto rispetto al dibattito che si è aperto sul futuro del Casone». Baratti – continua il Pd – è una scelta che vogliamo collocare dentro una strategia complessiva che ha ispirato e ispirerà i principali strumenti di pianificazione urbanistica di Piombinio e della Val di Cornia volta al riuso e al minor consumo di nuovo suolo.

Di questa strategia fa parte anche il lavoro che l’amministrazione comunale di Piombino ha messo in campo volto a candidare Baratti e Populonia come sito Unesco, patrimonio dell’umanità. Noi sappiamo che Baratti è cultura, archeologia, paesaggio, mare, e dunque rappresenta uno scrigno unico al mondo che contiene tutti questi tesori.

Ed è con questa consapevolezza che abbiamo redatto un piano destinato a migliorare Baratti in termini di fruibilità e tutela ambientale, rendendo maggiormente compatibili tutte le attività che già oggi si svolgono in quella realtà. È per questo che restiamo piuttosto interdetti rispetto al dibattito che si è aperto sul futuro del Casone – incalza il Pd – in quella struttura, per la quale si prescrive un restauro conservativo senza aumenti di volumi, è prevista una funzione turistico-ricettiva, in coerenza con quanto emerso dal percorso partecipato e con il piano strutturale della Val di Cornia, orientato al riuso e al recupero dei manufatti esistenti e che fra le altre cose evidenzia l’assenza di strutture alberghiere capaci di consolidare quel turismo stanziale che è quello che produce ricchezza e lavoro per il territorio. Le norme prevedono che l’amministrazione avrebbe potuto limitarsi a scegliere una tipologia senza ulteriori qualifiche.

L’indicazione di andare verso una struttura di alta qualità oltreché essere una scelta di buon senso è anche una scelta di indirizzo maggiormente rispettosa di quella straordinario valore ambientale e culturale che caratterizza quel sito. Il lusso non c’entra proprio nulla, ci domandiamo se per qualche benpensante che si esercita a parlare di cose che forse non conosce o per qualcuno che forse si limita a difendere piccoli privilegi che si annidano in quell’area perdendo di vista l’interesse generale, sarebbe stato più opportuno prescrivere la realizzazione di una struttura ricettiva di bassa qualità».
La Nazione 29.02.2012

Leggi l’articolo di Alessio Gaggioli su Corriere Fiorentino 29.02.2012