Cava Montorsi: verso il sì della Regione

Cava Montorsi: verso il sì della Regione

Venturina: il progetto Sales e Maffei già approvato dalla Conferenza dei Servizi
Lunedì la Giunta regionale dovrebbe porre di fatto la parola conclusiva sulla vertenza per il nuovo piano di estrazione mineraria nell’area di Montorsi, un’attività intorno alla quale girano una cinquantina di posti di lavoro.

Il progetto, presentato congiuntamente dalle ditte Sales e Maffei, ha ottenuto, martedì scorso, il parere favorevole dalla Conferenza dei servizi e l’argomento è stato subito posto all’ordine del giorno dei lavori dell’esecutivo regionale. Verrà in particolare adottata la delibera sulla valutazione di impatto ambientale che, come prassi, si adeguerà al giudizio positivo espresso dalla stessa Conferenza dei servizi.

Una decisione sicuramente non semplice e verosimilmente destinata a lasciare strascichi. Il giudizio positivo in sede fiorentina è giunto infatti di fronte all’opposizione del Comune di Campiglia Marittima, competente sul territorio interessato dal piano minerario.
Una presa di posizione non facile per l’ente locale il cui sindaco Rossana Soffritti ha dovuto inquadrare la vicenda nel contesto di un programma elettorale che non lascia spazi ad ulteriori sviluppi delle attività estrattive e lo ha poi dovuto gestire di fronte alla netta contrarietà del consiglio comunale peraltro riaffermata, sia pure tra differenziazioni non trascurabili, dalla maggioranza delle forze politiche che reggono la coalizione alla guida il Comune.

Nella vicenda e nei giudizi finale non poco ha pesato il rischio di perdere occupazione in un periodo nel quale la Val di Cornia non può permettersi di rinunciare neanche ad un solo posto di lavoro. Magari anche dovendo abbassare per un attimo lo sguardo dalle colline per puntarlo su qualcosa che oggi, come non mai, è essenziale.

Qualche settimana fa una accesa riunione, nella sala «La Pira» del palazzo comunale di Venturina, aveva chiaramente evidenziato le preoccupazioni di diversi lavoratori della Sale e della Maffei sui quali le aziende avevano fatto sentire tutto il peso delle possibili conseguenze di fronte ad un no al nuovo piano estrattivo. E c’era voluto tutto l’impegno dei sindacati per scongiurare una manifestazione sotto le finestre del Comune che, sia pur contrario, non era e non è competente per legge sulla decisione finale.

La situazione che si viene a creare, con la decisione della Conferenza dei servizi e la delibera di lunedì in giunta regionale, deve essere oggi gestita.
Se il piano minerario può andare avanti e i lavoratori ed i sindacati possono finalmente trarre un respiro di sollievo, per l’ente locale resta invece da affrontare il problema dell’attività estrattiva sulle colline e del conseguente ripristino che emerge in tutta la sua difficoltà e che si sicuro richiederà tempi, programmi puntuali e scelte non facili. Non ci vuol molto a rendersene conto: basta alzare gli occhi percorrendo la statale 398 da Ponte di Ferro verso Venturina.
FIORENZO BUCCI – La Nazione 23.6.2012

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