“Cave, bisogna mettere insieme necessità del lavoro e del paesaggio”

“Cave, bisogna mettere insieme necessità del lavoro e del paesaggio”

La proposta di Vito Bartalesi, responsabile politiche ambientali del PD:

Un polo tecnico – geologico per mettere a punto nuove tecniche di estrazione in grado di abbattere sia l’impatto ambientale che le emissioni nell’ambiente. È la proposta avanzata dal Pd sulla questione cave. «Le attività estrattive nel territorio della Val di Cornia rappresentano un problema così grande che ha assunto una valenza almeno Regionale e che impone pertanto una risposta complessiva in grado di farsi carico della risoluzione del problema ambientale assieme alla considerazione dell’importanza economica ed occupazionale – evidenzia Vito Bartalesi responsabile politiche ambientali Pd – Il Pd della Val di Cornia e di Campiglia ha proposto di affrontare la questione in un’ottica di “Distretto delle attività estrattive”.

Il coinvolgimentodella Regione Toscana, delle associazioni imprenditoriali, delle associazioni ambientali e dei centri di ricerca, appare indispensabile per elaborare una risposta concreta. Questo processo è a nostro avviso indispensabile per riconoscere innanzi tutto la criticità ambientale che negli anni le attività estrattive hanno prodotto e contemporaneamente per investire sul territorio sia in termini di tecniche estrattive, sia di ripristino ambientale, investimenti ormai indispensabili.

Per far questo occorre che la Regione Toscana, nel rivedere la normativa che complessivamente regola il settore, assuma responsabilità diretta sulle criticità territoriali. Un polo tecnico – geologico che studi la complessità della situazione e metta a punto nuove tecniche di estrazione in grado di abbattere sia l’impatto ambientale che le emissioni nell’ambiente, rappresenta una proposta concreta che noi avanziamo e che andrebbe senz’altro verso un fortissimo miglioramento della situazione attuale. Le nostre colline sono fortemente segnate, adesso è giunto il momento di voltare pagina.

Pensare, però, che da sola l’Amministrazione possa farcela e irreale. E’ necessario coinvolgere, anzi spingere l’impresa ad andare avanti su questo sentiero virtuoso. Un centro sperimentale per le nuove tecnologie potrebbe rappresentare un concreto passo in avanti. La Provincia di Livorno ha adottato il piano provinciale delle attività estrattive, aprendo un percorso di confronto pubblico importante. In un articolo scritto da una lista di opposizione del Consiglio Comunale di Campiglia (su La Nazione è intervenuta la lista Comune dei Cittadini, ndr) abbiamo letto ancora una volta concetti riassumibili in: ancora tanto fumo e poco arrosto.

La Provincia (come ben sa chi ha scritto) non può prorogare i termini delle concessioni, né tanto meno autorizzare nulla in proposito. E’ facile, quindi, comprendere che l’articolo roboante serva solo alla futura campagna elettorale di maggio ma non porti, sull’argomento, idee originali o comunque pertinenti. Si apre adesso il periodo delle osservazioni al piano provinciale: 60 giorni. Periodo nel quale chiunque potrà presentare osservazioni in merito a quanto adottato dalla Provincia. Questa è la sfida che lanciamo: produciamo osservazioni nel merito che modifichino ciò che ciascuno ritiene non vada; vedremo che cosa produrranno i paladini del no».

La Nazione 8.2.2014

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