Cave di Campiglia: una nuova variante !

Cave di Campiglia: una nuova variante !

Comunicato del Comitato per Campiglia:

La Società Cave di Campiglia S.p.A. Il 19 agosto 2016 ha presentato alla Regione la richiesta di avvio di procedimento V.I.A. per un progetto di variante al Piano autorizzato il 6 agosto 2002 (variato già nell’ottobre del 2011 e con scadenza il 31-12-2018) che permetteva di estrarre mc. 8.500.000 di materiale lapideo per edilizia e usi industriali.

Nella relazione del 2015, il Collegio Cave rendeva noto che al 31-12-2014 dovevano ancora essere estratti mc. 3.988.807 da cui si ricava che in 12 anni erano stati scavati in media mc. 376.000 annui.

Dai documenti che fanno parte della richiesta di variante risulta che alla data di redazione (agosto 2016) sono ancora da scavare mc. 3.075.067.

La variante, che non prevede interventi sulla parte ricadente nel territorio di San Vincenzo, prevede di spostare il baricentro della cava dalla zona alta dei gradoni a quella più bassa (piazzale di cava). In questo modo, stando alle relazioni, verrebbe ridotta la quantità di materiale di copertura del materiale utile dall’attuale 32,5% al solo 5%, senza modificare né il perimetro della cava, né la quantità di materiale estraibile. Il progetto di variante prevede di lasciare una quinta rocciosa che ridurrebbe la percezione dello scavo in profondità.

Dalle relazioni si capisce poi che i ripristini realizzati per ora non hanno proceduto alla rinaturalizzazione e si sono limitati al riassetto morfologico cioè al trasporto di materiale eterogeneo adatto a coprire i gradoni dello scavo. I ripristini rappresentano solo il 70% di quanto preventivato dal piano originario e, sempre secondo la relazione, che il metodo adottato fino ad ora di ingegneria naturalistica non ha dato risultati soddisfacenti. Infatti data l’altezza esagerata dei gradoni il materiale riportato non è in grado di coprirne tutta l’altezza se non a rischio della stabilità del materiale riportato.

Questo problema era già evidenziato dalla stessa proprietà nella relazione che accompagnava la variante che riduceva il numero di gradoni per raggiungere un maggior volume di scavo. Benché il problema fosse evidenziato il Comune non si fece alcuno scrupolo e approvò la variante con la conseguenza che oggi nel ripristino dei luoghi dovranno essere accettati molti compromessi.

La variante propone di procedere al riassetto morfologico, alle rinaturalizzazioni con specie vegetali tipiche della macchia mediterranea e a sistemazioni a scopo didattico visto che “siamo in presenza di un geosito di estrema valenza culturale resa ancor più significativa dalla vicinanza del parco Archeo Minerario di San Silvestro”. Il progetto ipotizza anche l’eventualità di installare una o più pale eoliche e di installare in uno dei settori della cava (settore 6) un sistema di pannelli fotovoltaici.

Il progetto di variante ci informa poi che si prevede l’estrazione dei 3.000.000 di mc. di materiale ancora non scavati in tre anni (1.000.000 mc. all’anno) e che verrà mantenuto il numero di addetti attuali: 40 persone tra impiegati e operatori (e non il centinaio di cui alcuni vociferavano in anni passati).

Il progetto di variante fa sorgere una serie di quesiti intrinseci e anche più generali alla luce delle attività svolte fino ad ora e dalle azioni che Cave di Campiglia S.p.A. ha fino ad ora attivato.

La prima domanda è: come sarà possibile scavare e smaltire, mc. 1.000.000 l’anno di inerti e microcristallino quando con lo stesso numero di addetti, in 14 anni si è scavato 300.000/400.000 mc. di materiale l’anno?

La seconda domanda è: come sarà possibile rispettare i tempi di scadenza della concessione (31-12-2018) entro i quali avrebbe dovuto essere eseguita anche la rinaturalizzazione, quando siamo indietro anche sul solo riassetto morfologico?

Di fatto ci sembra che approvare un piano del genere porta inevitabilmente ad uno slittamento della data di scadenza della concessione di almeno cinque anni (cinque anni reali di scavo e due di ripristini), proroga indispensabile della quale non troviamo traccia esplicita nella variante e che è comunque inammissibile in assenza di un quadro certo sul futuro della cava di Monte Calvi.

Futuro per altro assolutamente non chiaro visto che se da una parte la proprietà presenta nel 2016 questo “virtuoso” progetto di variante che sembra sancire e garantire la fine delle escavazioni; dall’altra nel maggio del 2015 Cave di Campiglia chiedeva al Comune di Campiglia un adeguamento degli strumenti urbanistici che gli permettesse di scavare mc. 1.200.000 l’anno per 25 anni (pari a 30.000.000 di mc. contro i circa mc. 5.500.000 scavati in 14 anni) per ricavare mc. 600.000 l’anno di microcristallino, quantità indispensabile per soddisfare le esigenze della SOLVAY (che già lo estrae dalla Cava di San Carlo) e per la CEVITAL quando rientreranno in funzione le acciaierie.

Nella richiesta, per altro priva di pezze d’appoggio che ne dimostrino la veridicità, si specifica che i mc. 600.000 annui di residui verranno riversati sul mercato dell’edilizia, di fatto vanificando così la possibilità di utilizzare Rimateria.

In margine sottolineiamo anche la incongruenza tra i dati percentuali di residui di cava al netto del microcristallino: nella richiesta di variante si dice che il materiale residuale raggiunge il 32,5% dello scavato, mentre nella richiesta del 2015 di adeguamento degli strumenti urbanistici si parla del 50%.

Aspettando un chiarimento su queste differenze percentuali che si quantificano in milioni e milioni di mc. da scavare o meno, vorremmo capire dove avverranno le macroscopiche escavazioni richieste, se non ampliando le aree di scavo, visto che con la variante richiesta nell’area attuale la cava di Monte Calvi dovrebbe cessare ogni attività.

La richiesta del 2015 di adeguamento degli strumenti urbanistici non è stata presa in considerazione dal Comune di Campiglia semplicemente per l’impossibilità di incidere su strumenti urbanistici sopraordinati, infatti non ci risulta vi sia stata nessuna presa di posizione politica che riflettesse le parole del Sindaco Rossana Soffritti sempre del 2015 : “LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DEVONO AVERE UN TERMINE E DIVENTARE UNA PRESENZA RESIDUALE».

Di fronte a posizioni della Società Cave di Campiglia S.P.A così contraddittorie , ci chiediamo che affidabilità possa avere l’attuale variante senza raggiungere prima un accordo preciso e vincolante che non si limiti a ridicole dichiarazioni d’intenti come quelle già fatte nel 2002 da Comuni, Provincia e Regione regolarmente poi sconfessate dai fatti.

Si tratta di fare veri e propri accordi di area che si riflettano anche e soprattutto nel nuovo Piano Regionale delle Attività Estrattive che la Regione ha già avviato, che dicano chiaramente cosa intende fare chi governa il territorio: Regioni e Comuni tutti, visto che è a livello di territorio sovracomunale che si continua a far fare tutto quello che vogliono a quella che, a leggere i soci delle società, sembra essere diventata una vera e propria Lobby delle cave di inerti.

Ricordiamoci infine che quando fu approvato lo sciagurato Piano Provinciale delle attività estrattive, tutti (Cave di Campiglia, Solvay, SALES) chiesero ampliamenti macroscopici di aree e di volumi di scavo. Sarebbe il caso che almeno in tutti i Comuni interessati, i cittadini, i movimenti e quanti non si riconoscono in questo modo “nebbioso” di fare politica, cogliessero l’occasione di questa richiesta di Variante, che sembra riguardare il solo comune di Campiglia Marittima, per pretendere dagli amministratori, a tutti i livelli, un progetto politico chiaro che permetta a tutti di dibattere prima della conclusione dei giochi.

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi

Leggi anche:  

– VIA per la variante della cava di Monticalvi (Stile Libero)

– Regione Toscana http://www.regione.toscana.it/-/progetti-sottoposti-a-procedura-di-valutazione-di-impatto-ambientale.

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Un pensiero su “Cave di Campiglia: una nuova variante !

  1. mi sembra che siano cambiate in sincronia le strategie dell’Amministrazione e de Il Tirreno , nessuna risposta e niente pubblicazioni. Che sia meglio ignorare ? O sbaglio ?

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