CAVE : verso una proroga delle escavazioni

I vertici democratici rimettono in gioco i tempi dello sfruttamento

La data di chiusura delle cave potrebbe slittare in avanti, almeno nel calendario della politica targata Pd. I fronti sono quelli del Campigliese, con le concessioni in scadenza al 2018, ma anche quelli sanvincenzini.

«L’attività estrattiva non può essere disgiunta dal modello di sviluppo di questo territorio – afferma il segretario di zona del Pd Matteo Tortolini – Ci sono dei punti fermi, come il sistema dei Parchi della Val di Cornia, e alcune novità che se vogliamo proporci come forza di governo responsabile ci devono interrogare». Il filo del ragionamento muove dal piano industriale della Lucchini Severstal che punta a una produzione per lo stabilimento siderurgico di 3 milioni di tonnellate all’anno. Un disegno che l’azienda ha confermato apertamente, sebbene lo abbia sospeso sotto il peso della crisi che ha investito il sistema economico internazionale.

«Quel piano ha dei riflessi sul modello di sviluppo di questo territorio che solo alcuni anni fa si era trovato a confrontarsi con un sistema della siderurgia che sembrava in dismissione – dice Tortolini – Perciò, in una logica di partito di governo, la data di scadenza delle concessioni deve essere inquadrata con la piega che prenderà il nostro modello di sviluppo». Una vicenda più volte al centro del confronto politico, con all’attivo due pronunciamenti sul “no” a rinnovi delle concessioni rispettivamente dei consigli comunali di Campiglia e Piombino e prese di posizione da parte di associazioni ambientaliste e comitati locali. Altro vincolo con cui fare i conti per il Pd è il calcare estratto dalle cave di San Carlo e avviato alla Solvay di Rosignano.

23.12.2008

Il Tirreno

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