Cementificio, alle Lavoriere sbarca il gigante Holcim

Il leader mondiale del settore ha acquistato uno dei lotti
Abitanti in allarme, ma l’azienda è misteriosa: «Potremmo anche vendere quei terreni»

Ha un piede in Val di Cornia il leader mondiale nel settore cemento. Si chiama Holcim Italia ed è l’azienda del gruppo svizzero Holcim Ltd che ha acquistato uno dei lotti disponibili nella contestata area delle Lavoriere, dedicata ad attività di valorizzazione inerti. Un arrivo che è destinato a mettere ancor più in allarme gli abitanti della zona, già sul piede di guerra da quando sono spuntati i silos della Betonval, specializzata nella produzione di conglomerati in cemento, per il trasloco dell’impianto dall’area del Parco Termale.

«L’area ha una destinazione urbanistica ben chiara, per insediamenti produttivi di valorizzazione inerti – dice il sindaco Silvia Velo – Qualsiasi attività dovrà tenere conto dei limiti per le emissioni di rumori e polveri, della viabilità e del consumo d’acqua. Sono vicina alle preoccupazioni dei cittadini che vivono nella zona, di cui mi sono fatta e continuerò a farmi carico. E così sarà per chi mi succederà nel mandato a sindaco».

Nel frattempo le preoccupazioni hanno preso la forma di protesta e hanno trovato una sponda nel Comitato per Campiglia, fermo oppositore della scelta urbanistica che ha portato a realizzare l’area per insediamenti produttivi nella zona delle Lavoriere e non in continuità col Pip di Campo alla Croce. Il dibattito locale tuttavia deve fare i conti con lo stretto riserbo della Holcim Italia sull’attività che dovrebbe insediarsi, anche se il mestiere principale delle sue aziende è la produzione di cemento a cui si affianca quella di altri materiali da costruzione, come gli aggregati (sabbia e ghiaia) e il calcestruzzo. «Con riferimento al lotto di circa quattro ettari ubicato a Venturina in un’area adibita a insediamenti produttivi, al momento sono in corso valutazioni sulla futura destinazione d’uso. Tra queste non è esclusa la vendita dei terreni in oggetto».

È a queste poche righe che Holcim Italia ha affidato la sua risposta alle nostre domande in merito al suo sbarco in Val di Cornia. L’azienda è la holding a cui fanno capo le società italiane del gruppo, ha radici nel Nord Ovest, a Merone (Como) e nel 2007 ha realizzato un fatturato consolidato di circa 300 milioni di euro. Il cuore dei suoi affari è il cemento: poco meno di 3 milioni di tonnellate prodotte per un giro d’affari che sfiora i 212 milioni di euro. Al business contribuiscono anche i settori calcestruzzo, circa 54 milioni di euro, e aggregati, con oltre 31 milioni di euro. Il tutto attraverso una rete di siti produttivi distribuita tra Piemonte e Lombardia: 3 unità produttive di cemento, tra Merone (Como) e Ternate (Varese), una stazione di macinazione a Morano Po (Alessandria); 8 cave di estrazione di aggregati (sabbia e ghiaia) nelle province di Milano, Bergamo e Varese; 29 impianti per il confezionamento di calcestruzzo nel Nord Ovest e 7 terminali di importazione cemento nel Centro Nord Italia.

Perciò, tra i possibili scenari annunciati dalla Holcim quello della vendita dell’area delle Lavoriere, da poco acquistata, è da molti giudicato il più remoto. Far base in Val di Cornia, infatti, consentirebbe al gruppo di abbassare il proprio baricentro produttivo dal Nord Italia verso il Centro, avvalendosi anche della presenza a Livorno della controllata Rolcim Spa, specializzata nell’importazione, lo stoccaggio e la distribuzione di cementi grigi e bianco, che in area portuale ha un proprio deposito.

Manolo Morandini

14.10.2008

Il Tirreno

Il sito Internet di HOLCIM Italia

Il sito Internet del gruppo HOLCIM

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