Que viva Attila !!!

Que viva Attila !!!

A tempo di record, l’edificio pericolante di Via Dini, vicino a Piazza Paolini,  è stato demolito con il vecchio criterio di lasciare dentro le macerie e di tombarle, senza (temiamo) neppure fare un rilievo dell’edificio che era proprietà di Carlo Boldrini negli anni ’20 dell’Ottocento.

 

Alla fine dei percorsi partecipativi e degli approfondimenti culturali, il Comune di Campiglia ha trovato finalmente la sua vera vocazione e ispirazione per intervenire nel risanamento e valorizzazione del centro storico. L’idea purtroppo non è nuova e viene da lontano, infatti esattamente ottantuno anni fa si leggeva:

“Migliaia di persone sono andate raccogliendosi nella piazza che ci appare anche più vasta in seguito alle felici opportunissime demolizioni volute dal Duce per il risanamento delle zone circostanti la Basilica” (così Giulio Castelli su la Stampa del 29 marzo 1937) ***

Evidentemente la politica del “piccone demolitore”  negli amministratori e nei tecnici del Comune di Campiglia non è mai tramontata.

Considerando poi lo stato di manutenzione del patrimonio pubblico (e anche privato) del centro antico, il Comitato per Campiglia invita cittadini, ospiti e turisti a visitare l’antico borgo prima che sia troppo tardi.

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi

 

 

Clicca sulle foto per ingrandirle

*** Guarda il video “Il piccone demolitore e risanatore della Roma fascista” (CinecittaLuce):

 

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