«Chiudiamo la Principessa»

Martina Pietrelli, consigliere comunale di maggioranza a Piombino nella scorsa legislatura, e responsabile dell’Urp del Comune di San Vincenzo, interviene sul dibattito in corso in merito alla discussa viabilità di via della Principessa.

«Come utente abituale di quella strada — spiega Martina Pietrelli — sono convinta da tempo che il suo problema siano le troppe auto e i parcheggi. Per questo faccio una proposta, forte ma ragionata: chiudere la via della Principessa con una sbarra all’altezza della Torraccia e una all’altezza del Garden Club almeno ogni fine settimana (venerdì, sabato e domenica) dal 1° luglio al 31 agosto dalle 10 la mattina alle 19 la sera; consentire il transito solo a chi orbita intorno alle attività e alle residenze presenti nell’area di Rimigliano, tutti gli altri per andare a San Vincenzo passano dalla Variante Aurelia; vietare nelle ore di chiusura il parcheggio lungo la strada lato monte e togliere definitivamente i parcheggi lato mare, ad eccezione di quelli a servizio dei punti ristoro all’interno del parco e del podere Tuscania; realizzare in sostituzione due grandi parcheggi a pagamento uno alla Torraccia e uno nella zona del San Luigi e istituire un servizio di navetta gratuito per portare le persone al mare».

«Il modello è un po’ quello della spiaggia dell’Alberese all’interno del parco dell’Uccellina. D’altronde siamo in un Parco anche a Ripigliano. E la parola Parco si associa alla natura, al relax, al silenzio, alla bellezza, alle persone che lo attraversano in bici o a piedi, alla spiaggia libera e selvaggia. Sicuramente non si associa all’utilizzo massiccio delle auto, parcheggiate il più possibile vicino alla spiaggia e in una cornice ambientale e naturalistica come quella. Sono arrivata a questa conclusione pensando essenzialmente a due cose: la prima è che la Principessa è sempre stata pericolosa, specialmente d’estate. E’ chiaro che prima della realizzazione della pista ciclabile le auto parcheggiate lungo la strada creavano meno problemi. La seconda cosa è che la Principessa più che una strada è un pezzo di Parco. E un Parco non sopravvive a lungo e non acquista valore se è massacrato dalle auto. Basta passarci la mattina alle otto sulla Principessa di questi tempi per apprezzare l’equilibrio e la perfezione di quella strada».
La Nazione 9.8.2011