Confermato il sequestro preventivo del cantiere per l’eco-resort Paradù

Confermato il sequestro preventivo del cantiere per l’eco-resort Paradù

Il Tribunale del Riesame di Livorno ha confermato il sequestro preventivo della struttura turistica Paradù Resort, in corso di realizzazione con i lavori di ristrutturazione dell’ex Club Mediterranèe da parte della Società MEDonoratico s.r.l. sul litorale di Marina di Castagneto, in Comune di Castagneto Carducci (LI).

Come si ricorda, il 3 dicembre 2014 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, dopo l’accoglimento della relativa richiesta da parte del G.I.P. del Tribunale labronico, aveva effettuato il sequestro preventivo della struttura turistica (procedimento penale 4288/13 RGNR – 957/14 R.G. GIP).

Le ipotesi di reato formulate dalla pubblica accusa e in seguito integrate, in base a quanto riportato dai mezzi d’informazione, sono quelle della lottizzazione abusiva (contestata dalla Procura della Repubblica, non condivisa dal Tribunale del Riesame), della mancanza diautorizzazioni idrogeologiche e di difformità rispetto alle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate.

In questi mesi si sono registrati la sorpresa per l’accaduto da parte del sindaco di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini, lo sfogo da parte dell’imprenditore titolare (Riccardo Mariotti) e, purtroppo, il licenziamento di undici dipendenti della struttura turistica.

C’è poco da esser sorpresi, però.

La procedura poco chiara seguita per il progetto immobiliare è stata oggetto di diverse richieste di informazioni ambientali e adozione provvedimenti (29 agosto 2012, 5 aprile 2013, 21 maggio 2014) inoltrate alle amministrazioni pubbliche statali, regionali elocali da parte dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che aveva, nel contempo, informato la magistratura competente.

L’assenza di specifico strumento attuativo, la presenza o meno delle necessarie opere di urbanizzazione primaria (fogne, depurazione, reti elettriche e idriche, ecc.), l’assenza delleprocedure di valutazione di impatto ambientale sono solo gli elementi più evidenti segnalati più volte alle amministrazioni pubbliche competenti – compreso il Comune di Castagneto Carducci – da parte ecologista.

In più emerge una disciplina regionale toscana sulle case mobili palesemente non in linea con il quadro normativo nazionale di tutela del paesaggio e gestione del territorio, aspetto che sta conducendo a situazioni analoghe, come sulla costa di Bibbona, dove il Comune (ordinanze Responsabile Edilizia privata nn. 78-89 del 9 dicembre 2014, qui una, a titolo di esempio) ha ordinato la rimozione di oltre 1.600 case mobili prive di autorizzazione paesaggistica e con varie strutture fisse in 12 (dei 14 complessivi) campeggi e parchi vacanzedel litorale di Marina di Bibbona. (vds. Il Tirreno, 10 dicembre 2014).

A Marina di Castagneto dopo le indagini deiCarabinieri, del Corpo forestale dello Stato e della Polizia locale è seguito il vaglio dellamagistratura e il provvedimento cautelare.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ribadisce la sua fiducia nell’attività di magistratura epolizia giudiziaria, auspica che sia fatta definitiva chiarezza sui lavori realizzati e in corso e – in caso di abusivismo edilizio definitivamente accertato – si proceda a demolizioni e ripristino ambientale, come previsto dalla legge.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

grig

Tratto dal sito del GrIG

 

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