Confronto tra il CxC e il Presidente della Parchi val di Cornia

Confronto tra il CxC e il Presidente della Parchi val di Cornia

LA SORTE DEL PARCO DI RIMIGLIANO
In una lettera dell’11 di febbraio inviata alla Società Parchi Val di Cornia e al Sindaco di San Vincenzo, in quanto proprietario delle aree, il Comitato per Campiglia chiedeva chiarimenti sullo stato di manutenzione del Parco di Rimigliano e sulla situazione dei parcheggi per disabili al Podere Tuscania, il tutto anche alla luce del progetto della Provincia di Livorno riguardante l’arenile ed il Parco stesso.

Mentre il Sindaco di San Vincenzo, come al solito, si è ben guardato dal rispondere, il Presidente della Società Parchi, Dott. Luca Sbrilli, ha promosso un incontro con il Comitato per approfondire i temi svolti.

Dall’incontro del 12 Marzo sono emerse varie informazioni che possono servire a valutare i problemi posti dal Comitato e che riportiamo fedelmente.

1. La proprietà comunale del Parco di Rimigliano escludeva fino a pochi giorni fa una gran parte del parco che risultava ancora di proprietà Michaelles. A seguito di una definizione di accordi, oggi la proprietà comunale è totale con l’esclusione dell’edificio del Nido dell’Aquila dotato di un’ampia area di pertinenza. Per quanto riguarda il complesso del Nido dell’Aquila la proprietà non potrà realizzare attività commerciali o residenze, ma solo strutture di servizio al Parco stesso. Si ricorda che il Podere Tuscania è già oggi in concessione alla Parchi,

2. La Società Parchi ha in gestione ad oggi i Parchi di Sterpaia, Rimigliano, Baratti e Populonia e San Silvestro. Inoltre deve gestire i musei della Rocca di Campiglia, l’Archeologico di Piombino, il Castello di Piombino . Nel Parco di Montioni la Parchi ha in concessione due edifici che non sono gestite direttamente dalla Società.

3. La Società Parchi si autofinanzia per la quasi totalità delle esigenze tanto che nel 2007 arrivò al 99%. Fino al 2011 l’autofinanziamento raggiungeva il 90% del totale (€2.500.000,00) in parte ricavati dalla bigliettazione (35%), in parte ( 20%) dalle concessioni a privati per la gestione di servizi (ristoranti, punti ristoro, ecc.) e per il 45% dalla gestione dei parcheggi a pagamento. A copertura delle residue necessità, i Comuni contribuiscono complessivamente annualmente con €450.000,00 con una sostanziale riduzione rispetto al 2006 visto che fino a quella data i Comuni contribuivano con €600.000,00 pur non essendo stata ancora affidata alla Parchi la gestione di due musei (Castello e Rocca di Campiglia). Per il futuro la Società Parchi sarà chiamata alla manutenzione completa della parte recentemente resa pubblica del Parco di Rimigliano. Per contro i ricavi della gestione dei parcheggi di Baratti e Costa Est sarà fatta direttamente dal Comune di Piombino che ne incamererà gli introiti. Per quanto riguarda i nuovi parcheggi su via della Principessa la Società Parchi ad oggi non è coinvolta (e quindi i proventi non andranno alla Società N.d.A.)

4. La Società Parchi è tenuta a svolgere la manutenzione ordinaria delle strutture che ha in gestione, mentre la manutenzione straordinaria è a carico dei Comuni. Nel caso di Rimigliano la manutenzione è stata fatta in maniera completa sulle aree di proprietà pubblica mentre sulle altre non potevano essere fatti interventi significativi trattandosi ancora di proprietà private. Con il nuovo stato proprietario, la manutenzione si estenderà a tutto il Parco con criteri individuati insieme alla Facoltà di Agraria di Firenze e al Corpo Forestale. I lavori vengono svolti in base a certificazione EMAS mantenendo gli alberi caduti in sito o utilizzandoli per realizzare manufatti (panchine ,tavoli), protezioni verso il mare (come a Sterpaia), chiusura di accessi al mare. Per quanto riguarda il resto della vegetazione, la manutenzione prevede la eliminazione delle parti seccate per evitare incendi, la eliminazione di ributti per permettere uno sviluppo più consistente delle piante, la eliminazione di molti accessi al mare per ridurre il consumo delle dune, la realizzazione di percorsi in legno a protezione della duna là dove gli accessi al mare vengono mantenuti. (E’ previsto inoltre di non procedere alla pulitura del fosso in modo da facilitare il riformarsi della originaria zona umida. N.d.A.)

5. La pulizia periodica del Parco e la manutenzione viene realizzata fuori stagione da due sole persone che hanno in carico anche quella del Parco della Sterpaia. ( Va ricordato che fino a venti anni fa il Comune di San Vincenzo gestiva direttamente la sola manutenzione del Parco con sei dipendenti comunali N.d.A.)

6. La Società Parchi sta cercando di ristabilire una situazione di legittimità nell’uso degli spazi. In questo senso va letta la chiusura del parcheggio del Podere Tuscania. Infatti detto parcheggio fin dall’inizio è stato previsto di esclusivo uso della struttura e destinato a portatori di handicap. La chiusura quindi non rappresenta una privatizzazione di uno spazio pubblico ma il ristabilire uno stato di legittimità. Per quanto riguarda la corrispondenza dei parcheggi e percorsi al mare alle norme in vigore sull’abbattimento delle barriere architettoniche, la Società Parchi tiene a precisare che non sono mai pervenute proteste in merito da parte della struttura ricettiva o di associazioni. La Società Parchi aveva richiesto anche la realizzazione di parcheggi per disabili lungo la Principessa ma questi non era stato possibile realizzarli perché in contrasto con le norme relative alle strade provinciali. Ora che la strada è declassata a comunale dovranno essere fatti parcheggi a servizio dei disabili, necessari quando la struttura del Podere Tuscania è chiusa e non in grado di aprire la sbarra di accesso al parcheggio interno.

7. Nell’incontro è stato precisato che la Società Parchi non è competente dell’arenile e che quindi si può esprimere solo in parte sul progetto redatto dalla Provincia. In merito a questo è stata dichiarata la condivisione sulla riduzione degli accessi al mare e sulla realizzazione di barriere frangivento a protezione della macchia e della duna. Lo stesso dicasi per quanto riguarda la previsione di barriere di tronchi e rami sul piede dell’arenile al fine di consolidare la duna; tale modalità è già prevista nel progetto di Sterpaia e già realizzata in altre zone della costa livornese con buon successo.

8. La Parchi ritiene opportuno un incontro pubblico per illustrare il progetto redatto dalla Provincia di Livorno, in modo da potere rendere chiara la coerenza dell’intervento con le migliori tecniche di ingegneria naturalistica adottate in aree protette costiere.

Da queste informazioni si ricava una prima considerazione : i Comuni della Val di Cornia con in testa Piombino e San Vincenzo, dopo avere affossato una importante esperienza di pianificazione urbanistica a livello di circondario, stanno affossando anche l’esperienza, unica in Toscana, della realizzazione e gestione dei Parchi della Val di Cornia inteso come “bene unico della Val di Cornia” .

Si sta perdendo definitivamente il senso originario della Società Parchi inteso come struttura incaricata della realizzazione e della manutenzione dei parchi e del loro ampliamento. Questa funzione unitaria di gestione si sta spezzettando in una serie di competenze disarticolate tra Parchi, Comuni e Provincia e in una rinuncia al sistema mutualistico in cui i Comuni contribuivano in base alla popolazione di ognuno di essi.

Infatti a fronte di un aumento dei compiti affidati alla Società, vengono ridotti sempre più i contributi e vengono tolte fonti di introiti. Piombino ha tolto i ricavi dei parcheggi di Baratti e Populonia e per quanto riguarda San Vincenzo non si sa ancora se i ricavi dei nuovi parcheggi sulla Principessa saranno gestiti dalla Parchi.

Il risultato evidente è quella grave mancanza di manutenzione denunciata dal Comitato e da tanti altri, che porta ad un indecoroso spettacolo per chi fruisce del Parco di Rimigliano e una mancanza di chiarezza nei progetti di gestione e di interventi programmati.

Ci viene detto che sono in corso progetti di gestione fondati su filosofie diverse da quelle che erano alla base della originaria sistemazione. Si parla di ridurre la pressione antropica sulla duna eliminando la maggior parte di accessi al mare, si parla di manutenzione del bosco grazie a drastiche ripuliture analoghe a quelle già realizzate e da tanti contestate.

Non ci vogliamo esprimere pregiudizialmente, ma certo è che senza una informazione corretta, completa e motivata delle scelte che la Parchi sta facendo sul futuro di Rimigliano, nessuno può accettare la trasformazione di un parco pubblico in qualcosa di sconosciuto a tutti i cittadini per i quali quel parco fu realizzato.

Proprio per il fatto che quei terreni non sono stati donati da un qualche demanio pubblico, ma sono stati invece acquisiti al patrimonio comunale con il contributo finanziario di tutti gli abitanti della Val di Cornia, questi ultimi hanno diritto di conoscere e dibattere sul futuro del Parco di Rimigliano ora, e in seguito su tutti gli altri parchi.

Quanto ai parcheggi destinati ai diversamente abili del Podere Tuscania non basta dire che nessuno si è mai lamentato, ma bisogna dimostrare che tutte le aree e percorsi dichiarati accessibili lo siano a termini di legge e se occorre adeguarli. Visto che le manutenzioni straordinarie spettano al Comune in caso di inadempienza, l’Ente gestore, dovrà provvedere a denunciare il Comune.

Quello che chiediamo è chiarezza sui progetti e sulle scelte e non solo dalla Parchi ma anche dalla Provincia relativamente al progetto approvato e finanziato che propone soluzioni di alta ingegneria ambientale, si dice, ma certamente modificatrici del paesaggio attuale, e in un contesto pubblico vogliamo vedere esempi di “ingegneria naturalistica” in situazioni analoghe a quelle di Rimigliano dove l’arenile non presenta le situazioni di degrado che si constatano in altri contesti.

Le modifiche per essere accettate devono essere condivise : si chiede quindi che sia promossa dai Comuni della Val di Cornia , dalla Provincia di Livorno e dalla Società Parchi un Convegno dibattito sul futuro del Parco di Rimigliano, del suo mare e litorale. In questo dibattito si dovrà anche chiarire chi dovrà poi mantenere le opere previste dalla Provincia e con i soldi di chi e più in generale quale deve essere un bilancio serio che garantisca il mantenimento e lo sviluppo dei Parchi della Val di Cornia e quali devono essere gli impegni finanziari che i Comuni in quanto proprietari e garanti del bene pubblico, dovranno assumersi.
Alberto Primi, Campiglia Marittima 03-04-2012

Comunicato inviato alla Stampa

 

 

 

 

«I Comuni affossano i Parchi». Il Comitato cittadino lancia l’allarme
«I Comuni della Val di Cornia, con in testa Piombino e San Vincenzo, stanno affossando l’esperienza, unica in Toscana, della realizzazione e gestione dei sistema dei Parchi inteso come “bene unico della Val di Cornia”». A lanciare l’allarme è il Comitato per Campiglia dopo un incontro con la Società Parchi.

«Si sta perdendo definitivamente il senso originario della Società Parchi — afferma il Comitato presieduto da Alberto Primi — intesa come struttura incaricata della realizzazione, manutenzione e ampliamento dei parchi. Questa funzione unitaria di gestione si sta spezzettando in una serie di competenze disarticolate tra Parchi, Comuni e Provincia e in una rinuncia al sistema mutualistico in cui i Comuni contribuivano in base alla popolazione».

«Infatti — continua Primi — a fronte di un aumento dei compiti affidati alla Società, vengono ridotti sempre più i contributi e vengono tolte fonti di introiti. Se nel 2006 i Comuni contribuivano con 600.000 euro, oggi, con due musei in più da gestire, il contributo è sceso a 450.000. Piombino ha tolto i ricavi dei parcheggi di Baratti e Populonia e per quanto riguarda San Vincenzo non si sa ancora se i ricavi dei nuovi parcheggi sulla Principessa saranno gestiti dalla Parchi.

Il risultato evidente è quella grave mancanza di manutenzione denunciata dal Comitato e da tanti altri, che porta ad un indecoroso spettacolo per chi fruisce del Parco di Rimigliano.
Viene detto che sono in corso progetti di gestione fondati su filosofie diverse da quelle che erano alla base della originaria sistemazione. Si parla di ridurre la pressione antropica sulla duna eliminando la maggior parte di accessi al mare, si parla di manutenzione del bosco grazie a drastiche ripuliture analoghe a quelle già realizzate e da tanti contestate.

Non ci vogliamo esprimere pregiudizialmente, ma certo è che senza una informazione corretta, completa e motivata delle scelte che la Parchi sta facendo sul futuro di Rimigliano, nessuno può accettare la trasformazione di un parco pubblico in qualcosa di sconosciuto a tutti quei i cittadini per i quali quel parco fu realizzato.

Questo patrimonio ambientale è stato acquisito al patrimonio comunale con il contributo finanziario di tutti gli abitanti della Val di Cornia, questi ultimi hanno quindi il diritto di conoscere e dibattere sul futuro del Parco di Rimigliano. Le modifiche sui beni comuni per essere accettate devono essere condivise. Il Comitato per Campiglia chiede quindi che sia promosso dai Comuni della Val di Cornia dalla Provincia di Livorno e dalla Società Parchi un Convegno dibattito sul futuro del Parco di Rimigliano, del suo mare e litorale chiarendo bene chi farà le opere di manutenzione».
La Nazione 08.04.2012

image_pdfSalva Pdfimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *