Consumo di suolo: dura replica del Comune dei Cittadini alla giunta Soffritti

A Campiglia, davvero, le parole non hanno più nessun significato. Per la Giunta 475 nuovi alloggi e oltre quaranta ettari di terreno da urbanizzare solo nei prossimi 5 anni non sono espansione e consumo si suolo. In realtà il Regolamento Urbanistico approvato privilegia proprio le nuove costruzioni e il consumo di suolo. Basta ricordare alcune delle principali scelte.

Sette ettari di terreni intorno ai laghetti di Tufaia da lottizzare per la costruzione di 156 nuovi alloggi: una scelta gravissima che chiuderà  in una morsa di cemento quello doveva essere il “parco termale” di Caldana.

Venti ettari di nuovi terreni agricoli privati da urbanizzate a Campo alla Croce, dove ci sono ancora terreni pubblici nella zona industriale non utilizzati e capannoni vuoti e dove, inopinatamente, si è fatto costruire nei campi della Lavoriere un impianto di betonaggio. Uno scempio che ha danneggiato l’agricoltura e sta costando ai cittadini oltre un milione di euro per ricostruire la strada comunale distrutta dal transito delle betoniere.

Quattro ettari di terreni agricoli sul lato est di Via della Monaca, fino alla via Suveretana, dove si è deciso di far costruire altri capannoni, contribuendo così a intasare di traffico su via della Monaca che prima o poi andrà ricostruita verso il fiume Cornia a spese dei cittadini, come alle Lavoriere. Potremmo continuare.

Tutto questo mentre crescono gli alloggi invenduti e i capannoni vuoti. Non a caso il Comune non ha voluto fare indagini conoscitive sullo stato del mercato immobiliare, come avevamo richiesto. Testardamente, e senza rapporto alcuno con la domanda, ha concentrato nel primo quinquennio gran parte delle previsioni che il Piano Strutturale aveva previsto per i prossimi 15 anni. Un Piano, peraltro, adottato nel 2006 e basato su ipotesi di crescita del mercato immobiliare che la crisi del 2008 ha letteralmente spazzato via. Ma a Campiglia questo cataclisma non ha indotto nessuna riflessione e si aspetta solo che riprenda la speculazione trainata dalla rendita immobiliare.

Per il resto il vuoto.  Nessuna idea per il recupero del centro storico, per rivitalizzare il centro di Venturina, per la riqualificazione edilizia.  Una politica scellerata che non lascia molte speranze a chi cerca lavoro duraturo, in particolare ai giovani.

Infine, un velo pietoso sul coordinamento tra i Comuni.  Non solo non esiste  un piano strutturale dei 5 Comuni della Val di Cornia, ma anche Piombino, Campiglia e Suvereto che avevano approvato nel 2007 un unico piano strutturale, subito dopo lo hanno modificato separatamente e oggi lo attuano in ordine sparso. A Campiglia e Piombino sono già stati approvati i Regolamenti Urbanistici; a Piombino non è stato neppure adottato. Dei contenuti ciascun Comune discute da solo, confermando la crisi della sovracomunalità in Val di Cornia.

27 ottobre 2011

Comune dei Cittadini

La giunta a Sel «Uso di suolo assai limitato»
La giunta replica alla coordinatrice di Sel. «Le affermazioni di Carla Bezzini evidenziano una mancata conoscenza dei contenuti del regolamento urbanistico, altrimenti saprebbe bene che il consumo di suolo è estremamente limitato». La giunta ricorda che il piano strutturale di Campiglia, Suvereto e Piombino è stato redatto dallo stesso urbanista e dallo stesso ufficio e la stessa pratica unitaria è stata seguita per il regolamento. «Il diverso atteggiamento di Sel a seconda del comune in cui si trova è dovuto forse a logiche politiche localistiche che mettono in luce una certa superficialità nell’esprimere le proprie posizioni».
Il Tirreno 27.10.2011