Conto alla rovescia poi spiaggia e prato di San Cerbone saranno dei bagnanti

Conto alla rovescia poi spiaggia e prato di San Cerbone saranno dei bagnanti

La spiaggia di San Cerbone tornerà presto ai bagnanti. Sono infatti in via di conclusione i lavori di messa in sicurezza dell’area adiacente la chiesina: operazioni che avevano preso il via lo scorso inverno, e che l’amministrazione aveva catalogato come «lavori di somma urgenza» date le condizioni di estrema precarietà alle quali era sottoposta un po’ tutta l’area. Trascorsi circa sei mesi, mercoledì è stato posizionato l’ultimo dei 63 mega-sacchi in geotessuto necessari per il ripascimento della spiaggia che attornia la piccola chiesa.

«Adesso – spiega l’assessore all’ambiente Marco Chiarei – inizieranno le operazioni di livellamento della spiaggia, seguite dalla viminatura della parte a ridosso del litorale e posta tra la chiesina e la fontanella. Dopodiché, l’intero cantiere lascerà definitivamente la zona». La semplicità di queste operazioni, sulla carta, pone una certa garanzia sulla loro rapidità: se tutto funzionerà come è previsto che funzioni, l’ipotesi di durata difficilmente dovrebbe andare oltre i quindici giorni. Nulla di più desiderabile per gli aspiranti bagnanti della spiaggia, che, trovandosi a rinunciare a un tratto non propriamente indifferentemente di litorale, sono stati costretti ad accontentarsi, nella parte che va dalla chiesina fino a Canessa, della parte di spiaggia in assoluto più condizionata dall’erosione.

Non solo: l’intera fascia, inoltre, è l’unica di Baratti nella quale è consentito l’accesso anche agli animali domestici, privati, oltre che della spiaggia, anche dell’intera zona prato immediatamente adiacente alla chiesina. Ancora un po’ di pazienza, e tutto ciò tornerà a disposizione di bipedi e quadrupedi, con il vantaggio di un provvedimento – quello cioè dei sacchi – indispensabile per la conservazione di un tratto di spiaggia che l’opera perenne del mare aveva alquanto limitato. Elaborati e riempiti dalla Geosystem di Parma, assieme alla Ge.Co e Medita di Cagliari, i sacchi hanno ciascuno un peso di 40 tonnellate e dimensioni di un metro e mezzo di altezza per sei di lunghezza: nella prima fase di lavori, quella che si concluse in primavera, ne furono posizionati 43, ai quali se ne aggiunsero in seguito altri 20, quando, da un lato il successo del posizionamento dei primi, da un lato sopraggiunte necessità, resero doverosa la loro applicazione a ridosso del muricciolo. Il tutto per un totale di circa 535mila euro richiesti e ottenuti dalla Regione in due tranche da 300mila e 233 mila e 800 per ciascuna delle fasi operative. Soldi che Firenze non ha valutato come imprevisti, nonostante la seconda delle due serie di mega-sacchi non fosse stata inizialmente calcolata: l’intera cifra fa infatti parte del budget che la Regione ha messo a disposizione per il complessivo progetto di sistemazione morfologica di Baratti, posto al capitolo 13 del proprio «Piano della Costa».
M. Massei Autunnali – Il Tirreno 29.6.2012

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