Convegno “Le attività turistiche come risorsa del territorio” – Comunicato del Comune

Ha fatto il pieno il teatro dei Concordi con il convegno sulle attività turistiche organizzato dal comune di Campiglia in collaborazione con il Circondario e il patrocinio della Regione Toscana su “Le attività turistiche come risorsa del territorio”.

Hanno partecipato vari sindaci provenenti da tutta la regione, notai, operatori turistici, funzionari della pubblica amministrazione, studi di architettura e progettazione, cittadini, rappresentanti di comitati. Al centro dell’attenzione l’offerta ricettiva compatibile con il paesaggio toscano, tema di grande attualità in un momento in cui le pressioni sul territorio regionale sono senza dubbio più forti di un tempo ma in presenza, è stato detto,  di un quadro di riferimento legislativo e di una cultura di governo attenti a garantire, per la terra considerata una tra le più belle al mondo, sviluppo e tutela. “Il nostro paesaggio toscano così come ci è giunto non è il frutto della conservazione – ha detto il sindaco Silvia Velo nell’introdurre i lavori – ma il risultato di una lunga e attenta attività dell’uomo”.

Molto apprezzato il taglio del convegno che ha visto confrontarsi figure tecniche e politiche e sviscerare problematiche legate alla realizzazione e al controllo della destinazione d’uso di strutture quali le Rta (residenze turistiche alberghiere) che, classificate come alberghi a tutti gli effetti dalla legislazione regionale sul turismo e sull’urbanistica, possono però essere accatastate anche come abitazioni, poiché i parametri per l’accatastamento fanno riferimento alla rendita e non all’uso. Inoltre se non sono state apportate modifiche edilizie, anche nel caso in cui la destinazione d’uso non sia turistica ma residenziale, i notai, informati gli acquirenti, non possono rifiutarsi di rogare un atto di vendita di una porzione di Rta, perché l’abuso non è totale e non sussiste quindi la condizione di incommerciabilità. Questo quanto emerso dagli interventi del direttore dell’Agenzia del Territorio della Toscana Pasquale Angiò e dal presidente del Collegio notarile della provincia di Livorno Mauro Cristiani. Illustrando la normativa regionale e le opportunità per una ricettività sostenibile, il dirigente della Regione Paolo Bongini ha sottolineato come dialogo sociale e volontà di misurarsi siano le condizioni per la sostenibilità dello sviluppo turistico e che gli strumenti messi in campo dalla regionale sono pianificazione territoriale, disciplina delle attività e sostegno allo sviluppo: attraverso questi tre pilastri, ha affermato Bongini, la Toscana esprime un alta performance e una sua leadership che ha una ricaduta positiva sulla qualità della vita.

Il presidente della Società dei Parchi Val di Cornia Luca Sbrilli, ha parlato della necessità di equilibrio tra la tutela di biodiversità, caratteristiche naturalistiche, paesaggistiche e valorizzazione dei parchi, trovando modalità per la fruizione e quindi per la ricettività: “nei nostri parchi dove il piano strutturale prevede circa 200 posti letto, si può pensare al recupero di strutture già esistenti, per esempio quella dell’Etruscan Mines compresa nel parco di San Silvestro” ha detto Sbrilli.

Per Silvia Viviani, Presidente dell’INU Toscana (Istituto nazionale di Urbanistica) la strada giusta per trovare un modello di ricettività turistica compatibile con il paesaggio toscano non è cercare un’unica soluzione o entrare troppo nel dettaglio, ma piuttosto quella di “riordinare la filiera degli attori e delle responsabilità” poiché “la pianificazione è fondamentale ma non è l’unico strumento per risolvere le problematiche territoriali”, come in effetti dimostra il quadro presentato da Cristiani e Angiò. Il sindaco di piombino e presidente del Circondario Gianni Anselmi tracciando un quadro complessivo dell’economia locale ha poi detto di rifiutare il modello il una Toscana – Presepe, dove ogni cosa che si muove è considerata un bersaglio sul quale sparare: “Mi rifiuto di fare la statuetta del presepe”, ha detto Anselmi aggiungendo che quello della Rta non è un modello da criminalizzare ma da controllare e che se nel nuovo Piano strutturale della Val di Cornia non ne sono previste di nuove, sono però mantenute ad esempio quella di Poggio all’Agnello nel comune di Piombino e quella in località Fonte di Sotto a Campiglia – confermata nella localizzazione dopo un’attenta valutazione da parte di esperti e studiosi.

I sindaci di Follonica Claudio Saragosa e di Montignoso Federico Binaglia hanno portato le loro esperienze di amministrazioni locali in prima linea per impedire la trasformazione di Rta in seconde case ed hanno fatto appello alla regione affinché i sindaci non sano lasciati soli nel gestire situazioni così complesse. Binaglia si è detto anche convinto che Follonica e Montignoso rappresentino la punta di un Iceberg nel problema delle Rta. L’assessore regionale al turismo Paolo Cocchi ha messo in risalto che tra i problemi del turismo in Toscana vi è la concentrazione dei flussi in spazi ristretti e poche grandi città d’arte, da qui la necessità di elevare e spostare i flussi turistici attraendo nuovi investitori per rendere competitivo un settore che sconta una dimensione piccola che fa difficoltà ad entrare nei grandi circuiti necessari per la valorizzazione dei tanti turismi da sviluppare: dal naturalistico al cicloturismo, dallo sportivo al gastronomico e molti altri.

L’assessore regionale al territorio Riccardo Conti si è detto in disaccordo con la circolare dell’Agenzia del Territorio che nel ribadire “la piena autonomia dell’ordinamento catastale rispetto a quanto dettato dalle norme urbanistiche, ovvero afferenti a specifici settori di attività ed esercizio” di fatto presta il fianco al cambiamento della destinazione d’uso delle strutture ricettive in abitazioni.  Conti ha spaziato dai contenuti del PIT, vedendolo come l’inizio di un percorso e non il punto d’arrivo, alla necessità di recuperare una buona urbanistica che oggi scarseggia mentre ha detto che è eccellente, e lo è storicamente, in Val di Cornia. Rispondendo agli stimoli dei precedenti interventi ha condiviso l’importanza di nuovi grandi imprese di qualità per organizzare filiere turistiche il cui risultato sia l’innalzamento della qualità della vita. L’assessore ha parlato anche di una ricerca spasmodica dell’ecomostro in Toscana e del fatto che in questa ottica si sia tentato di far diventare addirittura un caso nazionale la Rta di Fonte di Sotto a Campiglia:  “Ma – ha detto infine Conti ironicamente – consideriamo queste polemiche una sorta di  certificato di qualità del nostro territorio!”.

Interventi

Agli interventi degli architetti Primi e Di Pietro rappresentanti del il Comitato per Campiglia contrario alla realizzazione della Rta Borgo Novo a Fonte di Sotto, ha risposto il sindaco Velo confermando le risposte già date in varie occasioni e soprattutto di fronte al consiglio comunale: “Occorre affermare la certezza del diritto, la Rta è già oggetto di convenzione”. Ha detto il sindaco invitando poi chi, favorevole alla Rta, aveva chiesto la parola, a rinunciare all’intervento per stringere sui tempi, visto il ritardo accumulato “Credo che la risposta dell’amministrazione comunale sia sufficiente” ha detto. Interessante la testimonianza di un cittadino, Mario Moro,  trovatosi proprietario di una porzione di Rta sotto sequestro a Montignoso, quando, attratto da una pubblicità rivelatasi poi ingannevole, era rimasto vittima di una truffa credendo di acquistare una abitazione per le vacanze.