Costa est: meno accessi, meno erosione

Costa est: meno accessi, meno erosione

Bruschi replica ai consiglieri Mosci e Coppola
L’erosione è causata anche da troppi accessi al mare. Lo ribadisce Adriano Bruschi (Legambiente) che replica a distanza anche ai consigliere Marco Mosci (Idv) e Luigi Coppola (Udc). «Del progetto di difesa del sistema dunale della Costa est – scrive Bruschi – se ne è discusso più volte negli ultimi anni in assemblee pubbliche con gli operatori turistici operanti in quel tratto di costa, le associazioni ambientaliste e tutti quelli che ne volevano discutere.

I tecnici della Provincia, della Parchi Val di Cornia e i progettisti incaricati hanno illustrato le varie soluzioni prospettate, ascoltato i presenti, preso atto delle varie esigenze e dei punti di vista. Il consiglio comunale ha approvato il progetto preliminare per il ripristino morfologico del sistema dunale e retrodunale della costa, compresa tra Tor del Sale e Carbonifera. La Provincia ha approvato il progetto definitivo, redatto dalla società incaricata, finalmente sono iniziati i lavori per il ripristino del sistema dunale, anche con interventi specifici d’ingegneria ambientale».

«L’intervento – prosegue Bruschi – serve a proteggere e ricostruire le dune, nel tratto di costa da Tor del Sale a Carbonifera, spazzate via dall’erosione e dalle violente mareggiate. E’ chiaro però che ripristinare il sistema dunale non può bastare per risolvere la grana erosione, che ha bisogno di altri interventi. Il dato di fatto è che l’erosione della Costa est è determinato anche dall’eccessivo calpestio e dai troppi accessi al mare, per cui come ambientalista leggo con preoccupazione le prese di posizione di consiglieri comunali che lamentano pochi varchi di accesso al mare. Sarebbe necessario invece un confronto nel merito con i tecnici della Parchi che non mi risulta essere interpellata, più che attraverso interpellanze o articoli di stampa. Solo così si può verificare se effettivamente sono necessarie delle piccole modifiche al progetto o più semplicemente si tratta di capire che occorre solo cambiare percorso per arrivare in spiaggia e magari fare qualche metro in più per il bene comune di salvare la costa dall’erosione».

Il Tirreno 28.8.2013

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