Dal Bayahibe al Paradisino tutti i progetti in tribunale

Dal Bayahibe al Paradisino tutti i progetti in tribunale

L’urbanistica di San Vincenzo ormai da anni è impantanata nelle aule di giustizia per presunti abusi e irregolarità. E alcuni degli studi contestati sono in alto mare

L’urbanistica sanvincenzina si decide ormai, da vari anni, nelle aule dei tribunali. Le opere, tutte rilevanti, bloccate dal Tar o dalla Procura per presunti o acclarati abusi, non sono poche.

ecomostroAttende ancora di essere demolito – ed è, dall’estate 2011, sotto sequestro penale – il cosiddetto “ecomostro dei Lecci”, la palazzina nel bosco di via della Principessa di pertinenza dell’hotel “I Lecci”, per cui sono tuttora indagati per reati di abusivismo la proprietà e due tecnici del Comune. Nella complessa vicenda, tutto è rimasto apparentemente fermo, sebbene l’inchiesta della Procura vada avanti, al momento senza novità.

sv-porto-3Altro caso annoso, sebbene risoltosi anni fa a favore del Comune di fronte al ricorso di alcuni cittadini, è quello del porto turistico. L’opera, del valore di oltre 30 milioni , doveva essere consegnata all’inizio del 2009, ma ad oggi, dopo quattro anni e nonostante sia funzionante dal 13 giugno 2010 – giorno dell’inaugurazione – è ancora, a tutti gli effetti, un cantiere aperto; i lavori non sono stati consegnati e non c’è stato il collaudo dell’opera. Per tali ritardi le opposizioni reclamano il pagamento di penali, da parte di Sales (concessionario) di 16mila euro al giorno, e se le penali fossero applicate oggi, si tratterebbe di vari milioni. Ma, secondo il Comune, i ritardi sarebbero dovuti in parte alle pause estive e in parte ai ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato.

Risolta a favore dell’amministrazione e della proprietà anche l’altra annosa vicenda della Tenuta di Rimigliano (i cui lavori per la costruzione di circa 60 case da oltre 200 mq l’una e di un albergo da 6mila mq inizieranno nei prossimi mesi), restano in sospeso tre interventi urbanistici: la costruzione dello stabilimento balneare Bayahibe, le previsioni edificatorie del Paradisino e il possibile recupero del Silos di Pierluigi Nervi.

Bayahibe. Quello che in molti considerano il vero “ecomostro”, il cui scheletro di cemento e acciaio ha campeggiato per anni sulla spiaggia adiacente il fosso delle Prigioni, in via del Tirreno – bloccato dal Tar per irregolarità del progetto – è al centro di un caso clamoroso. Alcune settimane fa il Comune ha deciso di riprendere i lavori per terminare l’opera dopo il vano tentativo d’accordo tra la proprietà e i ricorrenti del Condominio Belmare, che ne vorrebbero almeno il parziale abbattimento. I ricorrenti sostengono che il Tar abbia dato loro ragione, mentre il Comune legge la sentenza in modo opposto. I ricorrenti si apprestano ad adire di nuovo a vie legali.

paradisino2Paradisino. Dopo l’annullamento da parte dell’amministrazione delle previsioni approvate anni fa per costruire nel parco de Il Paradisino 31 appartamenti da circa 50 mq l’uno, la proprietà – l’imprenditore venturinese Enio Forconi – si è opposta legalmente alla decisione dell’ente. La questione è delicata, perché Forconi ha già investito. Nessuno si sbottona, ma da entrambe le parti si lascia intendere che vi sia in atto una trattativa tra i rispettivi avvocati per trovare una soluzione.

silos nervi

Silos. Il Silos di Nervi, all’ingresso del paese, sull’Aurelia, è di proprietà della Solvay ma si trova sul territorio comunale. C’è una causa tra Solvay e Comune: il privato vorrebbe abbattere l’importante testimonianza di archeologia industriale, mentre il Comune avrebbe deciso di conservare almeno la parte più antica per recuperarne gli spazi a fini socioculturali. Tutto è ancora in alto mare.

Paolo Federighi – Il Tirreno 9.1.2013

image_pdfSalva Pdfimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *