Dalle vie del trekking nuove potenzialità per la Val di Cornia
Disponibili cartine dei sentieri sul web o nei Comuni. Anche da Parchi Val di Cornia una guida degli itinerari.
Turismo non significa solo mare e spiagge. Parchi, musei, trekking, sport e archeologia sono tutti elementi che, se adeguatamente valorizzati, possono fornire alla Val di Cornia la cornice entro cui costruire una qualche differenziazione economica. Perché, se lo scheletro di Piombino è fatto d’acciaio, l’organismo della città stenta sempre di più a vivere di sola siderurgia.
Dopo aver viaggiato lungo le spiagge cittadine, le quali hanno mostrato la necessità di alcuni interventi di riqualificazione, abbiamo sbirciato attraverso le vie del trekking, per capire potenzialità e risorse di un’attività che può protrarsi anche oltre la stagione estiva.
In Val di Cornia i sentieri per fare trekking ci sono e le cartine per orientarsi sono di facile reperibilità, esistendo sul web o essendo ottenibili attraverso gli Urp dei Comuni. Fa eccezione Campiglia Marittima, che non dispone di mappe della sentieristica immediatamente fruibili. Ne è stata pubblicata una in cui sono stati tracciati otto sentieri, ma è un opuscolo a pagamento di difficile reperibilità.
«Noi organizziamo percorsi trekking a Baratti, sul promontorio di Piombino, a Montioni, a Rimigliano e nella parte sud del Corbezzolo – dice Silvia Ghignoli (foto), guida ambientale del Centro guide Costa etrusca – Da ottobre a febbraio, però, troviamo delle difficoltà a causa della caccia. Servirebbe una maggiore comunicazione tra operatori e cacciatori.
La qualità dei sentieri, invece – prosegue – in alcuni casi è adeguata, in altri meno. Sul promontorio di Piombino, ad esempio, secondo me era stato fatto un buon lavoro, poi però l’incuria delle persone, tra campeggio abusivo e accensione di fuochi, ha provocato danni. Purtroppo – conclude – non ci sono controlli e questo può essere un problema».
Camminando lungo le vie del promontorio, qua e là, incontriamo cartacce, resti di falò e accampamenti improvvisati. I cartelloni informativi ci sono, ma a volte mancano le indicazioni degli accessi al mare. Dei sentieri del promontorio di Piombino c’è una mappa dettagliata che è stata realizzata dal Comune e dalla società Parchi Val di Cornia, che ha creato, in aggiunta, una guida degli itinerari attraverso i parchi del territorio.
La valorizzazione dei sentieri del trekking è anche al centro di “In Etruria”, progetto attraverso il quale la Regione Toscana ha messo a disposizione, in totale, 375mila euro per il miglioramento degli itinerari escursionistici toscani che attraversano i principali siti archeologici degli Etruschi.
Secondo quanto riferito dalla Regione, al Comune di Piombino, che ha nel suo territorio la parte finale della via etrusca che inizia a Volterra, sono stati liquidati circa 13. 800 euro per lavori, finalizzati alla messa in sicurezza del percorso e all’apposizione di segnaletica, che dovranno essere conclusi entro sei mesi dalla comunicazione di avvio.
Per lo stesso progetto sono stati destinati, in base al chilometraggio di competenza, oltre 23mila euro al Comune di Campiglia, oltre 7mila a quello di San Vincenzo e circa 9mila a Sassetta. Circa 6mila euro sono poi stati liquidati al Comune di Suvereto, i cui sentieri sono stati recentemente sottoposti a opera di riqualificazione e mappatura da parte dei volontari di Suvereto trekking, che si sono anche occupati della promozione di 18 sentieri che coprono circa 80 chilometri e attraversano Suvereto, Prata, Monte Calvi, Belvedere, San Lorenzo e altri luoghi.
«Il trekking è un’attività che dà una spinta al turismo e si prolunga oltre l’estate – dice Roberto Magazzini, Suvereto trekking – Noi abbiamo riaperto e tracciato tutta una serie di sentieri, dei quali curiamo anche la manutenzione». «Per quanto riguarda la caccia, quando si presentano gruppi numerosi – prosegue Magazzini – ci mettiamo d’accordo con i cacciatori sui percorsi. Preciso però che non siamo guide ambientali, ma piuttosto semplici volontari che, all’occorrenza, forniscono informazioni».
Oltre Piombino, Suvereto e Campiglia il territorio della Val di Cornia comprende Sassetta e San Vincenzo, quest’ultimo dispone di una mappa dei sentieri del Corbezzolo e del Ginepro realizzata in collaborazione dal Comune e da Walter Cappelli, presidente di San Vincenzo Trekking, associazione di cui fa parte anche Mirta Macchi, secondo la quale «è prevista l’apertura di un terzo percorso, ma per ora è prematuro parlarne». Esistono, poi, le cartine dei sentieri del parco di Montioni, di Sassetta e di Castagneto Carducci.
«Le risorse ci sono – sottolinea Ghignoli – ma potrebbero essere valorizzate di più». Perché la Val di Cornia non è solo acciaio.
Claudia Guarino – Il Tirreno 3.10.2017