Difesa del patrimonio: il silenzio assordante delle Soprintendenze

Fino dal momento della sua costituzione nel 2007, il Comitato per Campiglia ha ritenuto importante cercare nelle Soprintendenze un punto di riferimento per portare avanti la difesa del patrimonio storico, culturale e ambientale del territorio di Campiglia Marittima in particolare e della Val di Cornia in generale.

Purtroppo, il risultato di tutte le nostre segnalazioni è molto scarso come si può constatare alla lettura della lettera inviata alla Soprintendenza Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici  della Toscana e della cronologia delle richieste:

Ministero per i Beni e le Attività culturali
Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana
Lungarno A.M. Luisa de Medici n. 4
50122 FIRENZE

Oggetto:

Ottobre 2007 – Novembre 2011

La tutela del patrimonio archeologico, paesaggistico e storico della Val di Cornia:
Quattro anni di richieste del Comitato per Campiglia alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici e Etnoantropologici delle Province di Pisa e Livorno.

Il Comitato per Campiglia, fino dal momento della sua costituzione nel 2007, ha ritenuto importante cercare nelle Soprintendenze un punto di riferimento per portare avanti la difesa del patrimonio storico, culturale e ambientale del territorio di Campiglia Marittima in particolare e della Val di Cornia in generale.

Nel caso di Campiglia Marittima si è cercato nelle Soprintendenze un aiuto ed un supporto per sensibilizzare l’Amministrazione su alcuni temi :

  • Difesa dell’area di Fonte di Sotto dalla realizzazione di una Residenza turistica alberghiera ai piedi della Rocca di Campiglia in un contesto paesaggisticamente delicatissimo.
  • Tutela di una vasta parte del territorio di Campiglia con l’apposizione di un vincolo paesaggistico al di là dei vincoli già determinati dalla presenza di un S.I.R
  • Protezione dell’area di Madonna di Fucinaia dalla previsione di realizzare stanzoni in aderenza a zone archeologiche che il Comitato cercava di fare valorizzare per collegare l’area, nota per i forni fusori etruschi, al più ampio Parco Archeo-minerario di San Silvestro
  • Protezione delle aree archeologiche di Monte Calvi e Monte Valerio dalle aggressioni delle cave, anche chiedendo il rispetto delle condizioni date alla Società S.A.L.E.S. nella concessione, relativamente al complesso etrusco delle “Cento Camerelle”
  • Protezione e valorizzazione dell’area detta di Campiglia Vecchia sulla quale sono presenti le tracce di insediamenti dall’età del bronzo al periodo etrusco arcaico.
  • Tutela del complesso minerario delle Etruscan Mines per ricollegarlo al Parco Archeo-minerario di San Silvestro.
  • Richiesta di controllo delle cartografie dei beni archeologici e culturali del Piano Strutturale dei comuni di Piombino, Campiglia Marittima e Suvereto per verificarne la completezza nella descrizione dei siti e per correggere le incongruenze esistenti tra cartografie del 2004 e 2006.
  • Richiesta di rassicurazioni circa la correttezza del restauro delle Pieve di San Giovanni.

Come si vede dall’allegato, per altro forse neppure completo, in questi quattro anni molte sono state le richieste e sollecitazioni fatte per avere risposte in merito a problemi che riguardavano sia la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che la Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle Provincia di Pisa e Livorno.

In proposito la Direzione Regionale ha sempre risposto rimandando alle Soprintendenze per le risposte specifiche, risposte che troppo spesso sono mancate o comunque non fatte conoscere al Comitato per Campiglia.

Nello specifico possiamo dire che :

  • Per la zona di Fonte di Sotto al di là di una revisione del progetto di Lottizzazione sull’area non ci risulta sia stata fatta alcuna indagine sulla compatibilità tra edificazione e presenze testimoniali. Fortunatamente l’intervento anche se ancora previsto dal nuovo Regolamento Urbanistico ed ancora in essere ai sensi della Lottizzazione convenzionata, non ha avuto ancora esito in parte per la crisi economica e in parte, crediamo, perché il complesso non era forse destinato a struttura alberghiera ma a seconde case come appariva dalle dichiarazione dell’agenzia che vendeva e dal contenuto della ragione sociale della cooperativa edificatrice.
  • Per il vincolo paesaggistico siamo ancora in alto mare infatti la Soprintendenza di Pisa e Livorno scrive dicendo che tutta la documentazione è stata spedita nel 2008 alla Direzione Regionale che ci fa sapere di avere inviato il tutto alla Direzione generale a Roma nel 2010. Nel 2011 la Direzione Regionale ci fa sapere di avere inviato l’ultima lettera di sollecito del Comitato al Ministero. Ad oggi a distanza di cinque anni dalle promesse del Ministro dei Beni Culturali del tempo, non ci risulta sia stata presa una decisione.
  • Per quanto riguarda l’area di Madonna di Fucinaia, le proteste del Comitato hanno portato alla cancellazioni nel Regolamento Urbanistico delle previsioni edificatorie. La Direzione regionale fa sapere nel Luglio del 2010 di avere sollecitato la Soprintendenza archeologica a procedere alla revisione dei vincoli e a predisporre gli interventi di manutenzione necessari. Nessuno ha mai risposto per dire se le Soprintendenze stanno facendo qualcosa per giungere ad una tutela più approfondita della zona archeologica e del  forno mediceo.
  • Per quanto riguarda le aree archeologiche inserite nell’area di proprietà delle ditte proprietarie delle cave, in particolare della SALES, non ci è stata data alcuna risposta sul rispetto delle condizioni contenute nella concessione relativamente ai controlli della Soprintendenza archeologica. Ci è stato risposto in merito solo dalla Soprintendenza di Pisa e Livorno che ha tenuto a precisare che tutti i progetti passati, presenti e futuri sono ben controllati ma nulla ci ha detto (forse perché non di sua competenza) sullo stato di manutenzione, di conservazione e di studio delle aree archeologiche.
  • Per l’area di Campiglia Vecchia dove il Comitato lamentava la sconsiderata realizzazione di una pala eolica, la Soprintendenza archeologica ha risposto dicendo che danni non ce ne erano stati (se non la presenza ora di una pala in area comunque archeologica) e facendo presente la complessità dell’apposizione di un vincolo del quale andrebbe comunque valutata l’opportunità per la conservazione del bene. La Soprintendenza di Pisa e Livorno in una sua risposta considera la pala abusiva e quindi da rimuovere.
  • Per la tutela del Complesso della Etruscan Mines non ci risulta sia stata data risposta alla nostra richiesta di apposizione di un vincolo né quali siano le intenzioni della Soprintendenza di Pisa e Livorno sui criteri da adottare per evitarne usi impropri o comunque distruttivi come è avvenuto per le Laverie dell’impianto originario del 1936 della miniera di stagno di Monte Valerio. Questo edificio anche se non tutelato rappresentava una testimonianza importante nella storia estrattiva del territorio e parte di un complesso unitario in parte ancora visibile.
  • Per la redazione di una seria e completa cartografia sui beni archeologici e culturali dei comuni di Piombino, Campiglia Marittima e Suvereto (e aggiungerei San Vincenzo e Sassetta per completare l’area della Val di Cornia) nulla ci è stato detto se non l’avere le Soprintendenze presentato osservazioni ai Regolamenti urbanistici , osservazioni di cui non si conosce l’esito.
  • Per quanto riguarda poi il restauro della Pieve medievale di San Giovanni abbiamo ricevuto la sola risposta del Direttore dei Lavori ma non della Soprintendenza sul risultato finale che vede un monumento con paramenti murari con superfici disomogenee.

Nel complesso giudichiamo molto scarso il risultato di tutte le nostre segnalazioni e, a parte un brevissimo periodo in cui il Dr. Luigi Tondo si preoccupò di farci conoscere la data di sopralluoghi e di avere diretti contatti con il Comitato, il rapporto dei funzionari con il Comitato stesso sia per i problemi di Campiglia che per quelli di Populonia e Baratti è stato pressoché inesistente.

Conosciamo bene le difficoltà di provvedere ad un territorio così vasto con poche forze, con  pochissimi finanziamenti e pochissimi strumenti (una sola macchina a disposizione della Soprintendenza archeologica quando  ci sono migliaia di auto blu a disposizione di gente molto meno utile), ma ci sembra sinceramente che questo territorio di confine, benché sottoposto a spinte speculative sempre più forti, sia stato dimenticato. Ormai i vincoli sono datatissimi sia per le aree archeologiche che per i  beni monumentali e paesaggistici e non sembrano rispondere più a criteri di tutela che vedono il patrimonio non solo nel singolo manufatto o nella ristretta area archeologica, ma più in generale nel sistema del paesaggio antico.

Pur comprendendo, come si è detto, il poco tempo a disposizione e le difficoltà di tanti studiosi che lavorano nelle Soprintendenze in una nazione matrigna che li ricompensa con meno di quanto ricompensa un usciere del Senato, non ci sembra produttivo un distacco così forte dai cittadini, singoli o associati, che cercano di far riconoscere il valore di un patrimonio storico e paesaggistico così poco sentito da fare dire a un Sindaco di zona che é l’ora di smettere con gli scavi e di passare al marketing. Il Comitato ritiene che il primo strumento di difesa di un patrimonio  pubblico sia quello di farlo conoscere per farne capire l’importanza per la conservazione dell’identità di una comunità, in modo che i cittadini lo sentano proprio e come tale lo rispettino, curino e amino.

Forse non fa parte delle funzioni istituzionali delle Soprintendenze ma sarebbe bene che nel loro rapporto privilegiato con le amministrazioni cercassero di sensibilizzarle e magari di aiutarle a conoscere l’importanza del territorio che amministrano e a creare processi di informazione e valorizzazione.

Il Comitato resta in attesa di risposte a tutti i quesiti che abbiamo elencato inizialmente e invia distinti saluti.

Campiglia Marittima  26 Settembre 2012

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi

Allegato:
Ottobre 2007 – Novembre 2011: Quattro anni di richieste del Comitato per Campiglia – Chronologia