DIRITTO D’ACCESSO : Comunicato del Comitato dopo la replica del Comune
Solo per il “Comitato per Campiglia” scatta la “privacy” sul diritto di accesso al piano di coltivazione della cava di Monte Calvi.
Come appare evidente dalla seconda risposta del dirigente arch. Grassi, nonostante il diritto di accesso agli atti della pubblica amministrazione sia garantito da una legge dello stato, nel Comune di Campiglia non è affatto agevole far valere i diritti basilari della trasparenza.
Dopo aver fatto intuire che fare copia di quei documenti è complesso, che la loro ricerca poteva addirittura configurarsi come “indagine o( di) ricostruzione storica analitica di interi procedimenti esauriti” (nonostante si tratti di un piano la cui scadenza è fissata al 2018!), ora si arriva ad ipotizzare che il progetto di coltivazione di quella cava sia assoggettato al regime della privacy. Contemporaneamente lo stesso dirigente, contraddicendosi, afferma che copie del progetto sono state fornite in passato ad associazioni ambientaliste negando pertanto che possano valere ragioni di privacy.
In realtà i documenti che abbiamo richiesto ( e che sono a pagamento) sono tutti “parte integrante e sostanziale” di convenzioni e autorizzazioni rilasciate dal Comune, quindi atti assolutamente pubblici e come tali consultabili e riproducibili.
Quello che sembra preoccupare davvero il Comune di Campiglia sono le ragioni per le quali il Comitato richiede quei documenti. Ragioni che, invece, sono note, chiare e trasparenti.
Il Comitato per Campiglia è sorto per tutelare paesaggio e patrimonio culturale, ossia beni d’interesse pubblico tutelati dalla stessa Costituzione.
La lottizzazione di Borgo Nuovo e la Cava di Monte Calvi costituiscono, a nostro giudizio, due episodi di cattiva amministrazione del territorio. Riteniamo di avere tutto il diritto di conoscere e di valutare gli atti pubblici che il Comune di Campiglia compie per poter assumere tutte le iniziative che le leggi dello stato ci consentono. Ancora non è venuto meno lo stato di diritto anche se i comportamenti degli amministratori di Campiglia ci fanno seriamente dubitare.
Ci auguriamo pertanto che il Comune, nel rispetto delle leggi, ci fornisca quanto da noi richiesto altrimenti sarà evidente a tutti la volontà di nascondere qualcosa e per noi sarà inevitabile il ricorso alle vie legali.
Il Comitato per Campiglia
9 febbraio 2008