Ecomostro Bayahibe bloccato: un brutto pasticcio

Un brutto pasticcio con «intrighi» giuridici, permessi, cubature da rompicapo per lo stabilimento balneare in via del Tirreno al centro di una mozione del Forum discussa in consiglio comunale. Si tratta di un vecchio progetto, il bando per l’assegnazione della concessione demaniale e quindi anche della realizzazione dello stabilimento, risale ormai a nove anni fa.

Il Forum del Centrosinistra, riportando quanto previsto dalla Sentenza del 02/02/2011 del Tar, evidenzia nella sua mozione come «…lo stabilimento balneare sia attualmente privo dei titoli di legittimità avendo la suddetta sentenza annullato la variante concessione edilizia C/08/11». La maggioranza, con la consigliera Rosaria Lombardo (foto), replica asserendo come «…una precedente sentenza del Tar aveva respinto un ricorso dichiarando del tutto legittime le opere».

Al di là delle schermaglie sul filo del diritto, rimane comunque ciò che tutti possono osservare in via del Tirreno: uno stabilimento realizzato a metà, in cemento armato e senza intonaco, con i ferri delle armature e i gargarozzi dei fili elettrici che sporgono in qua e in là. Questa è la realtà. Nella discussione, il gruppo di opposizione denuncia che questi edifici incompiuti ormai se ne contano diversi in tutto il territorio e «tale deprimente situazione dipende dall’incertezza delle norme, da un meccanismo amministrativo incapace di garantire privati ed interesse collettivo su ciò che si può fare e ciò che non si può fare».
Piero Bientinesi – La Nazione 13.11.2011

Scheletro d’acciaio sulla spiaggia
Il Comune nega l’obbligo di rimozione del “Bahiahybe”
Lo stabilimento balneare “Bahiahybe” di via del Tirreno giace sull’arenile prossimo al Fosso delle Prigioni in condizioni immutate dal 2007. Uno scheletro d’acciaio si affaccia, imponente, su una delle ultime porzioni di spiaggia libera. La proprietà, la società Acquachiara srl, ha vinto un regolare bando nel 2002, e da allora ha perso molto in termini economici, per le vicende giudiziarie di cui è stata oggetto la struttura. Ma le posizioni sugli esiti delle sentenze e sugli obblighi di rispettarle sarebbero discordanti.

Il Forum di centrosinistra ha interrogato la maggioranza sulla demolizione, dopo l’ultima sentenza, della struttura. Ma per il consigliere di maggioranza Rosaria Lombardo, che ha risposto all’interrogazione a nome del gruppo “Per San Vincenzo”, il Comune non sarebbe obbligato da alcuna sentenza a demolire la struttura. «Il collegio regionale – ha detto Lombardo – ha dichiarato che l’amministrazione non ha alcun obbligo di demolire. La concessione edilizia è stata giudicata legittima dal Tar nel 2009. Legittima è anche l’autorizzazione paesaggistica.

La sentenza riguarda la concessione sulla variante, che è stata annullata. Ma non sono mai stati realizzati interventi relativi a tale concessione, e quindi la concessione edilizia originaria resta valida». Non è d’accordo il capogruppo del Forum, Nicola Bertini. «Necessario – ha sostenuto – il sequestro e la demolizione del manufatto, non vogliamo che questo diventi un nuovo “caso ecomostro”. Ci sono due sentenze del Tar, e una delle due dichiara la struttura abusiva. È grave liquidare la questione in questo modo».
PAOLO FEDERIGHI – Il Tirreno 13.11.2011