Erosione a San Cerbone, via ai lavori

La giunta ha approvato le procedure di somma urgenza per gli interventi di protezione del tratto di riva prospiciente la chiesina di San Cerbone a Baratti. La spesa prevista è di 441.664 euro ed i lavori sono stati affidati ad un’associazione temporanea d’impresa costituita dalla Geosystem di Parma, Medita e Ge.Co. di Cagliari.

Ciononostante il progetto, che pur era stato condiviso durante un sopralluogo eseguito nel marzo scorso, ha rischiato di saltare a causa di un ripensamento della Provincia. Le risorse necessarie per intervenire d’urgenza a San Cerbone, devono essere infatti anticipate utilizzando lo stanziamento del secondo stralcio dei lavori previsti dal progetto complessivo per frenare l’erosione nel Golfo di Baratti, quello che prevede la chiusura dei canaloni attraverso i quali – secondo gli studi effettuati – fugge verso il largo la sabbia.

La diatriba è stata ricomposta proprio in questi giorni, nel corso di un incontro tra i tecnici a Firenze. «La Regione – dice l’assessore all’ambiente Marco Chiarei – ha dato il via libera all’intervento nei primi 250 metri di spiaggia e prevediamo l’inizio dei lavori tra circa tre settimane. Problemi legati al patto di stabilità per il momento impediscono alla Regione di rendere disponibile l’intero finanziamento, ma c’è l’impegno a portarlo a termine sulla base anche dei risultati che saranno ottenuti».

L’intervento prevede il posizionamento sulla linea di riva di sacchi in geotessuto riempiti di sabbia. Moduli flessibili facilmente assemblabili di cui detiene il bevetto la Geosystem. In questo modo si conta di creare una barriera che protegga sia il muro e le fondamenta della chiesina di San Cerbone che gli scavi archeologici ancora in corso nella zona della fonte. La relazione stesa dai tecnico dopo il sopralluogo del marzo scorso del resto parla chiaro: «Lo scalzamento della falesia, che in parte ne ha determinato il crollo, sta mettendo a rischio l’area archeologica e il muro perimetrale della chiesina, che versa ormai in condizioni di precaria stabilità». In pericolo sono gli stessi percorsi pedonali e la strada litoranea.

I lavori sono stati affidati con le procedure di somma urgenza, saltando quindi le normali procedure per l’assegnazione dell’appalto. «Le imprese hanno già ordinato il materiale necessario – sostine l’assessore Chiarei – e dunque siamo fimalmente in cndizioni di cominciare».

Il costo è superiore a quello inizialmente preventivato a causa della particolari difficoltà a seguire con i moduli flessibili la morfologia delle riva, oltre all’attenzione che deve essere prestata nella zona interessata agli scavi archeologici. Il posizionamento della barriera non sembra destinato a compromettere minimamente i futuri interventi di ripascimento del Golfo di Baratti. La barriera in geotessuto è infatti destinata ad essere degradata naturalmente, lasciando al suo posto la sabbia contenuta nei sacchi e i detriti trattenuti.
G.P.
Il Tirreno 12.6.2011

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