Forse ormai è troppo tardi… Il preoccupante spopolamento del centro storico

Lettera aperta al sindaco di Campiglia e alla lista civica Comune dei Cittadini

Al sindaco di Campiglia Marittima
Al capogruppo di Comune dei Cittadini

FORSE ORMAI E’ TROPPO TARDI

La progressiva e prevedibile chiusura di esercizi e attività commerciali, il volontario abbandono del centro storico da parte dei cittadini che preferiscono abitazioni di nuova costruzione, quello forzato di anziani non più autosufficienti o deceduti, ha reso il centro storico di Campiglia un impressionante e depressivo, sia pur bellissimo , contenitore senza vita.

La notizia che anche la famiglia Aiche  (babbo Khalid , mamma Karima e i piccoli Walid e Salma, Mouhamed, Said e sua moglie Naima) devono lasciare le loro case  per sfratto, accresce il senso di vuoto. I piccoli erano rimasti quasi gli unici bambini nel centro storico. Certamente, mi auguro, sarà trovata loro una sistemazione, ma probabilmente non nel paese vecchio.

Ci domandiamo allora

  1. che ne è stato della proposta di Comune dei Cittadini di ricostruire un tessuto sociale nel borgo con case acquistate o prese in affitto dal Comune da affittare a giovani coppie, famiglie ecc. a prezzi accessibili e la creazione di servizi (asilo nido)?
  2. che ne è stato del progetto del PD proposto in campagna elettorale di realizzare nel paese un Albergo Diffuso ?

Non sarebbe difficile vista la presenza di idonee strutture ricettive dentro le mura (tre affittacamere).

Ma certamente è necessario impegnarsi per chiedere disposizioni regionali  di cui la Toscana non era dotata almeno nel 2008, quando il Comitato per Campiglia (interessato ad una alternativa valida e più moderna alla RTA alla Fonte di Sotto) ebbe un colloquio con il competente assessore (Cocchi). Ancora più difficile trovare un imprenditore di vedute un po’ moderne.

Bisogna fare presto, se non è già troppo tardi, perché l’ALBERGO DIFFUSO SI FA IN BORGHI VIVI !!

Il nostro timore è che si dia ormai per scontato che il paese sia solo di seconde case, aperte poco tempo all’anno: soluzione certamente vantaggiosa per le casse del Comune, ma non certo per chi ancora ci vive.

Pensiamo inoltre che Campiglia sia troppo grande per trasformarsi in “dormitorio turistico” due mesi l’anno e che i residenti, da qualunque paese provengano, sono  sentinelle necessarie per la sua salvaguardia: si ricordi cosa avrebbe potuto essere il pauroso incendio di due anni fa se non fosse divampato in un giorno festivo, presenti ancora i turisti.

Fiduciosa di una risposta, invio cordiali saluti

Simona Lecchini Giovannoni
Comitato per Campiglia

Campiglia Marittima 29 novembre 2010

Il centro storico di Campiglia Marittima : un paese in agonia

“Speriamo venga presto la primavera, così dalle finestre si vedrà un po’ di luce invece di questi muri grigi con le finestre tutte spente”, così dice una residente del rione la Rocca.  Buio anche in Poggiame, dove nome fu mai più appropriato della “ piazzetta del silenzio” !

I fatti della vita, come una morte, un coniuge che si separa e se ne va, una malattia o gli acciacchi dell’età che ti tengono in casa, uno sfratto, un trasferimento, nel centro storico di Campiglia sono ferite incurabili perché nessuno viene a sostituire chi parte. Allora anche chi potrebbe uscire di casa non lo fa perché non c’è nessuno da incontrare, e così, soprattutto nel pomeriggio, la desolazione è totale. Situazione che sarebbe chiara anche  agli amministratori se ci vivessero o  frequentassero di più il borgo: si accorgerebbero così che a Campiglia non c’è più niente che possa attrarre, un motivo particolare per venirci e tanto meno per viverci.

La situazione è ancora più grave per i giovani : la sera quelli che hanno la macchinavanno a Venturina , gli altri dopo la chiusura del bar al Piazzone tirano tardi sulle panchine .

Nelle vacanze di Natale la situazione non è migliorata: ci sono state presenze dal 30 al 2 , proprietari di seconde case e ospiti nelle strutture che in paese affittano camere. Era bello , ma è durato poco, la domenica sera i parcheggi erano di nuovo vuoti !

Stando così le cose, non si può pensare che la vita e l’economia del paese si regga sul turismo di due mesi l’anno, perché di questo passo quando arriveranno i turisti o i proprietari delle seconde case il paese sarà un bel contenitore vuoto e privo di servizi. E’ un problema troppo grande per essere risolto dall’Ente Valorizzazione. Deve essere l’Amministrazione a impegnarsi a  riportare gente e vita nel paese.

Le proposte su cosa fare non mancano. Le hanno fatte Comitati e gruppi consiliari. Chiedono al Comune di recuperare alloggi da destinare all’edilizia sociale per i residenti, di realizzare un albergo diffuso nel centro storico e non di fare altre costruzioni fuori che diventeranno seconde case, di realizzare un asilo nido per favorire il ritorno delle giovani coppie, ecc.

Io aggiungo altre cose semplici da fare.

All’ex cinema Mannelli, coinvolgendo i campigliesi della zona nuova, ma anche i giovani di Venturina, si potrebbe pensare ad uno spazio cinema, ad una sala registrazioni concerti o magari solo di lettura.

Alla Rocca si potrebbe proporre un punto ristoro-aperitivo gestito da giovani.

Il mercato potrebbe essere più grande al Piazzone, lasciando libero il parcheggio.

Piccole cose che potrebbero però segnare un’inversione di tendenza e una speranza per coloro che non rinunciano a vivere nel centro storico.

Campiglia 10 gennaio 2011

Simona Lecchini Giovannoni

PUBBLICATO SU «IL COMUNE» gennaio-febbraio 2011

LA RISPOSTA DI MASSIMO ZUCCONI:

Gentile Simona Lecchini

le valutazioni e le proposte contenute nella sua lettera coincidono ampiamente con quelle che, come lista, abbiamo elaborato durante il dibattito sul nuovo Regolamento Urbanistico.
Il centro storico di Campiglia rappresenta una straordinaria risorsa culturale e una opportunità abitativa poco vissuta dai residenti e scarsamente sfruttata dal turismo.

Crediamo che riportare i residenti nel centro storico, comprese le famiglie di immigrati di cui Lei parla, sia il principale obiettivo strategico da perseguire  nei prossimi anni. Per questo abbiamo avanzato proposte per recuperare alloggi di edilizia sociale e di edilizia economica e popolare nel centro storico. Per incentivare le giovani coppie a vivere nel centro storico, abbiamo proposto di realizzarvi anche un asilo nido utilizzando gli oneri di urbanizzazione dei nuovi alloggi che si realizzeranno nella piana di Venturina.

Condividiamo anche la proposta dell’albergo diffuso: una soluzione che può consentire di rispondere alla domanda di posti letto alberghieri dentro il centro storico senza ricorre a nuove ed invasive costruzioni nei dintorni.  Anche in questo caso abbiamo avanzato precise osservazioni al Regolamento Urbanistico per cancellare ipotesi di nuovi alberghi e per invitare l’amministraziome a definire norme per il riuso degli edifici esistenti per il cosiddetto albergo diffuso.

Tutte queste proposte sono ora all’attenzione del Comune. Ci auguriamo che la maggioranza, ascoltando minoranze, comitati e cittadini, sappia cogliere le sollecitazioni che hanno un comune denominatore: riportare la vita nel centro storico che, come sappiamo, è anche la migliore condizione per attrarre servizi e turismo durante tutto l’anno.

Se posso permettermi di avanzare un consiglio, Le chiederei d’inviare la lettera, che ha inoltrato al Sindaco ed a me, anche ai gruppi conisiliari di Campiglia Democratica e del PDL.
Sono sicuro che, al di la delle diverse collocazioni in consiglio Comunale, sul tema della valorizzazione del centro storico potranno essere trovate importanti convergenze.
Nel ringraziarla per il contributo di idee e per la passione che emerge dalle sue parole, la saluto cordialmente

Massimo Zucconi
Capogruppo Lista Comune dei Cittadini

Sulla stampa:

CAMPIGLIA GRIDO D’ALLARME DEL COMITATO: «CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO “ALBERGO DIFFUSO”?»

«L’antico borgo sta diventando un contenitore senza vita»

IL COMITATO per Campiglia lancia l’allarme: «Il borgo si sta svuotando». «La progressiva e prevedibile chiusura di esercizi e attività commerciali, il volontario abbandono del centro storico da parte dei cittadini che preferiscono abitazioni di nuova costruzione, quello forzato di anziani non più autosufficienti o deceduti, ha reso il centro storico di Campiglia un impressionante e depressivo, sia pur bellissimo, contenitore senza vita – evidenzia Simona Lecchini Giovannoni – la notizia che anche la famiglia Aiche (babbo Khalid, mamma Karima e i piccoli Walid e Salma, Mouhamed, Said e sua moglie Naima) devono lasciare le loro case per sfratto, accresce il senso di vuoto. I piccoli erano rimasti quasi gli unici bambini nel centro storico. Certamente, mi auguro, sarà trovata loro una sistemazione, ma probabilmente non nel paese vecchio».

«CI DOMANDIAMO allora che ne è stato della proposta di Comune dei Cittadini di ricostruire un tessuto sociale nel borgo con case acquistate o prese in affitto dal Comune da affittare a giovani coppie, famiglie… a prezzi accessibili e la creazione di servizi? Che ne è stato del progetto del Pd proposto in campagna elettorale di realizzare nel paese un “Albergo Diffuso”? Il nostro timore è che si dia ormai per scontato che il paese sia solo di seconde case, aperte poco tempo all’anno: soluzione certamente vantaggiosa per le casse del Comune, ma non certo per chi ancora ci vive».
La Nazione 2.12.2010

 

«Il centro è una grande risorsa culturale e va sfruttato per residenti e turisti»

«IL CENTRO storico di Campiglia è una straordinaria risorsa culturale e una opportunità abitativa poco vissuta dai residenti e scarsamente sfruttata dal turismo». Lo dice il capogruppo della lista «Comune dei Cittadini», Massimo Zucconi, che risponde al Comitato per Campiglia, concordando con quanto aveva dichiarato in merito allo svuotamento del centro storico. «Crediamo che riportare i residenti in centro, comprese le famiglie di immigrati, sia il principale obiettivo dei prossimi anni. Per questo abbiamo avanzato proposte per recuperare alloggi di edilizia sociale ed economica e popolare in centro. Per incentivare le giovani coppie a viverci, abbiamo proposto di realizzarvi anche un asilo nido utilizzando gli oneri di urbanizzazione dei nuovi alloggi che si realizzeranno nella piana di Venturina.

«CONDIVIDIAMO — conclude Zucconi — anche la proposta dell’”albergo diffuso”: soluzione che può rispondere alla domanda di posti letto alberghieri senza ricorrere a nuove ed invasive costruzioni nei dintorni. Anche in questo caso abbiamo avanzato osservazioni al Regolamento Urbanistico per cancellare ipotesi di nuovi alberghi e per invitare il Comune a definire norme per il riuso degli edifici esistenti per il cosiddetto “albergo diffuso”. Tutte queste proposte sono ora all’attenzione del Comune. Ci auguriamo che la maggioranza sappia cogliere le sollecitazioni che vogliono riportare la vita nel centro storico che, come sappiamo, è anche la migliore condizione per attrarre servizi e turismo durante tutto l’anno».
La Nazione 6.12.2010

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