Forza Italia attacca la Soffritti sullo sviluppo di Campiglia

Forza Italia attacca la Soffritti sullo sviluppo di Campiglia

«IL nostro territorio contiene un vero e proprio tesoro in termini di beni ambientali e culturali che l’Amministrazione Soffritti non sa sfruttare». Così il referente di Forza Italia Campiglia, Lorenzo Benini, che fa una serie di proposte per lo sviluppo dell’economia locale.

Che Campiglia possa diventare un centro commerciale – spiega Benini – ci piacerebbe anche, ma c’è già Venturina a far la parte da leone e, quindi, ci dobbiamo rassegnare. Però che Campiglia diventi un centro di servizi, questo sì, non solo è possibile, ma dovuto ai suoi cittadini, come alternativa di sviluppo per la nostra economia, per dare ai nostri giovani la prospettiva di un lavoro senza costringerli ad andare a cercarselo altrove.

Per muovere tutto questo, continua Benini, Campiglia può puntare a due cose: turismo e salute, vale a dire la voglia di tanta gente di scoprire bei luoghi caratteristici, quieti, magari antichi e la grande attenzione di tutti al benessere fisico. Usufruendo delle Terme di Venturina, gli italiani (e non solo) portano un buon giro d’affari e una fettina potrebbe venire anche qui, in questo Paese che può offrire loro tutto: storia, posizione, clima, paesaggio, tradizioni antiche e altro di interesse nazionale e internazionale, come, mineralogia archeologia e geologia».

«Con molto meno di quello che Campiglia naturalmente possiede, altre località della zona hanno saputo ben sfruttare il turismo; ma Campiglia no, perché? Perché questa amministrazione non sa valorizzare tutte le nostre risorse, non le fa conoscere, non le trasforma in un motore economico? Non si investe adeguatamente nella pubblicità laddove servirebbe, in promozioni per il turismo almeno a livello regionale, niente strutture Campiglia-Piazzonedi accoglienza, neanche un albergo, anzi, magari si spende per distruggere qualcosa che aveva un valore d’epoca come il Piazzone- per trasformarlo in un’arida pedana di pietra e cemento, uno strafalcione ambientale e culturale certo non intonato ad un Paese caratteristico come il nostro.

Eppure Campiglia ha diritto al futuro di sviluppo e sicurezza che le sue risorse gli permettono e un’amministrazione adeguata ha il dovere di aiutare il Paese a costruirselo: non basta custodire un tesoro, bisogna anche saperlo far fruttare».

La Nazione 19.2.2015

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