Futuro ancora da decidere per il Paradisino

Il Comune di San Vincenzo ha richiesto altri documenti al proprietario de Il Paradisino, il venturinese Enio Forconi. Ma la situazione sembra essere lontana dal risolversi. Durante un’intervista rilasciata al Tirreno, il sindaco aveva annunciato una sorta di “svolta ambientalista” nelle politiche urbanistiche del Comune, costituita dal mantenimento, così come si presenta attualmente, del parco.

La decisione del Comune fu confermata ufficialmente durante un recente consiglio, davanti allo stesso Enio Forconi, lì ad ascoltare, perplesso, in mezzo ai cittadini. Il proprietario de Il Paradisino rilasciò poi un’intervista, subito dopo quel consiglio comunale, al Tirreno, in cui affermava di possedere tutta la documentazione necessaria per svolgere i lavori, che prevedevano una Rta di 1.500 metri quadrati nel parco. Forconi, in tale occasione, minacciò addirittura di chiudere il parco al pubblico, e parlò di centinaia di migliaia di euro già spese – e perse – per l’intervento. Da quel momento tra le due parti è in corso una serrata trattativa, che a quanto pare prevederebbe la possibilità di realizzare l’intervento, anziché all’interno del Paradisino, all’interno della Svizzera, zona vicina e anch’essa di Forconi.

«Dal Comune – afferma Forconi – mi hanno richiesto ulteriori documenti, come il permesso del parcheggio che io offro al pubblico e il permesso dei vigili urbani. Questi documenti erano coperti da fideiussione bancaria, ma, comunque sia, il progettista dell’intervento del Paradisino, Marco Sparapani, sta espletando le pratiche. Tra le altre cose, è in scadenza il permesso delle Belle Arti, a cui sto inviando il foto-inserimento per far vedere come sarebbe venuto il Paradisino dopo l’intervento. Foto-inserimento che invierò volentieri al Tirreno, affinché anche a mezzo stampa si capisca che cosa era previsto nel parco». Trattativa in sospeso. Sostiene Forconi: «Credo che la richiesta di questi ulteriori documenti sia dovuta ad una situazione di evidente subbuglio, all’interno del Comune, dovuta ad altre vicende. Probabilmente, adesso vogliono essere prudenti in fatto di documentazioni».
PAOLO FEDERIGHI – Il Tirreno 17.11.2011