I commercianti bocciano la stazione di Campiglia

I commercianti bocciano la stazione di Campiglia

Dopo i lavori di riqualificazione critiche su spazi e parcheggi, mentre Soffritti e Benedettini difendono l’opera.

La stazione ferroviaria ha completato l’operazione di riqualificazione. Via le transenne che impedivano l’ingresso delle auto all’interno del piazzale ed è stata asfaltata la via della Stazione. A tutti gli effetti la nuova stazione è pronta, anche se si dovranno curare dettagli. Il progetto definitivo è stato approvato in via definitiva il 22 di dicembre del 2010, il cantiere è stato aperto nel 2011. Per finanziare l’intervento il comune ha partecipato al bando regionale di cofinanziamento dei piani urbani di mobilità, che ha permesso di avere contributi regionali di 300mila euro, pari al 60% dell’importo totale di 500mila. Ci sono stati in corso d’opera dei piccoli cambiamenti progettuali, ma tutti di poco conto; il comune ha speso qualcosa in più per le rifiniture, ma i termini contrattuali sono rimasti sostanzialmente quelli di cui sopra.

L’intervento sulla viabilità, sui parcheggi e sull’area di accoglienza dei viaggiatori ha migliorato la stazione? È una domanda che equivale al fumo negli occhi per i titolari di attività commerciali vicine. Per Daniele Tani, del bar “Lampo”, ci sono stati molti problemi in questi due anni «i lavori non terminavano mai e poi mancheranno i parcheggi». Tani afferma che c’è stata un po’ di flessione nella sua attività, anche se minore di quella di altri, perché questo bar lavora coi viaggiatori che sono già dentro la stazione.

Stazione Campiglia barVa diversamente per il bar tavola calda di Angela Pesola, che si trova sul piazzale ed i cui titolari affermano di aver avuto «una riduzione dell’attività commerci all’incirca del 40%». Quali le proposte? «Ci sarebbe da sfarla tutta questa stazione e poi ricostruirla da capo. Non ci sono posti per il carico e lo scarico. Quello che hanno messo è in mezzo alla strada e lontano dall’ingresso. Hanno eliminato i parcheggi a disco orario, che per la nostra attività erano preziosi. Hanno costruito marciapiedi grandi che sottraggono spazio utile. Hanno messo un palo della luce davanti ad un passo carraio. Poi, mancano a mio avviso dei dossi in corrispondenza delle strisce pedonali. Senza questi, chi arriva alla stazione in ritardo viaggia con l’auto come al gran premio di Monza. Insomma – concludono dal bar Angela Pesola – era meglio prima».

La mancanza di spazi adeguati per potersi fermare anche giusto per poter scaricare le valigie viene sottolineata pure dal titolare dell’edicola in stazione.

La difesa dei lavori viene dal fronte istituzionale. Sugli spazi, il sindaco Rossana Soffritti afferma che «le dimensioni del piazzale sono quelle e non ci sono grosse alternative. Dobbiamo considerare che c’è bisogno di 5 stalli per i bus per evitare ingorghi se operano contemporaneamente. Abbiamo voluto lasciare spazio all’uscita per i viaggiatori, per mettere la zona in sicurezza». Sui posti a disco orario, il sindaco spiega che «è in studio la realizzazione di stalli per soste brevi, vicino all’ingresso o più sotto. Ma gli spazi per le manovre, nel piazzale, sono stati decisi sulla base di calcoli ingegneristici».

Stazione Campiglia verdeTra le lamentele, quella della mancanza di spazi verdi. «Avevamo previsto di piantare alberi – afferma Gianfranco Benedettini, assessore all’assetto del territorio – ma quando abbiamo cominciato a scavare, abbiamo trovato tralicci, fili o blocchi in cemento e, per ragioni di sicurezza, abbiamo ricoperto tutto». Al posto di piante si metteranno fioriere. Poi, ricorda Benedettini, «cartelli che segnalino le attrazioni del luogo come la Pieve di Campiglia o la Rocca ed anche quelle di Piombino o Suvereto, visto che questa è la stazione della Val di Cornia».

Ma è migliorata la stazione dal punto di vista estetico? Senz’altro, rispondono sindaco e assessore. E per funzionalità? «Certo – risponde il sindaco – Acquistati molti nuovi spazi per la sosta e per l’accesso degli autobus. Abbiamo dato un contributo, sotto forma di rinuncia agli oneri di urbanizzazione, per completare i parcheggi parzialmente sterrati alla destra della stazione. E molti parcheggi sono l’elemento principale di una stazione di bacino come la nostra»

Francesco Rossi – Il Tirreno 13.6.2013

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