I FRONTI CALDI PER 2008: parla il Sindaco, risponde il Comitato

Il sindaco Velo illustra i piani per il 2008 nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. Parla anche dei due punti caldi, oggetti della lotta del Comitato:

Verrà illustrato a gennaio in un’iniziativa pubblica lo stato di avanzamento delle attività estrattive nel campigliese. «Mai come in questi anni sono state oggetto di un severo controllo – dice Velo – Le estrazioni procedono secondo i piani di coltivazione, approvati dieci anni fa. Si sono rese necessarie solo delle variazioni per anticipare la coltivazione di una zona, in base alle caratteristiche del materiale estratto – aggiunge – Anche il ripristino ambientale dei fronti dismessi procede con l’avanzare della coltivazione». Nessun ripensamento su Borgo Novo, la contestata residenza turistico alberghiera prevista alle porte del centro storico campigliese, a cui si oppone il comitato “Per Campiglia”, ma anche Italia Nostra e Alberto Asor Rosa. «Valuteremo il progetto esecutivo quando verrà presentato dalla proprietà – conclude Silvia Velo – Comunque, è stato attivato un percorso di collaborazione con la soprintendenza, nonostante l’area non sia sottoposta a vincolo paesaggistico».

Il Tirreno 30 dicembre 2007

La risposta del Comitato:
Comunicato stampa

30 dicembre 2007

Cave e lottizzazione Borgo Nuovo: per la Sindaca di Campiglia on. Velo va tutto bene. Nella conferenza di fine anno nessun dubbio sull’operato della sua giunta nonostante siano eclatanti i danni e le contraddizioni del suo operato.

Sulle cave assicura che “mai come in questi anni sono state oggetto di severo controllo”, ma tace sui gravi episodi degli ultimi due anni: due incidenti mortali sul lavoro e una mina che ha scagliato pietre nel parco di San Silvestro, mettendo a repentaglio l’incolumità dei visitatori e costringendo lo stesso Comune a chiudere una parte del parco. Tace sulle difficoltà nella gestione dei servizi del parco, come l’ostello di Palazzo Gowett (100 posti letto) e il centro di documentazione di Villa Lanzi, realizzati con soldi pubblici e ora costretti a ridurre le attività per le polveri, i rumori, le esplosioni di mine.

Assicura, il Sindaco, che a Monte Calvi tutto procede come previsto nei piani approvati 10 anni fa, omettendo di dire che quei piani sono stati modificati, prorogati nei termini fino al 2018 e soprattutto che è stata “liberalizzata” la vendita del calcare ben oltre le esigenze delle industrie locali per le quali la cava di Monte Calvi era stata autorizzata: una scelta che ha provocato un’enorme accelerazione delle escavazioni e dei problemi ambientali.

Sui ripristini ambientali il sindaco assicura che tutto procede come nei piani approvati. Se è così ci chiediamo come sia stato possibile approvare piani che in decenni di attività non hanno prodotto neppure un metro quadro di ripristino ambientale, come la cava di Monte Valerio, o interventi irrisori sul crinale nella cava di Monte Calvi. Siccome quella cava deve cessare nel 2018 con il completo ripristino dei gradoni, chiediamo alla Sindaca se non si sia posta il problema che mancano solo 10 anni al termine e che forse è necessario accelerarli.

Prendiamo invece atto dalle dichiarazioni della Sindaca che “si sono rese necessarie solo due variazioni per anticipare la coltivazione in una zona”. Sarebbe opportuno che spiegasse meglio queste decisioni perché da quanto sta accadendo nelle cave sembra che l’amministrazione manifesti molta sensibilità ai problemi delle escavazioni ma molto meno a quella dei ripristini ambientali e al funzionamento del parco comunale di San Silvestro.

In realtà sulle colline campigliesi si sta consumando uno scempio ambientale che non si ferma neppure di fronte ai beni culturali e al paesaggio che il Comune aveva inteso salvaguardare, investendo risorse finanziarie proprie e dell’UE. Un esempio di cattiva amministrazione che getta un’ombra pesantissima sui propositi di tutela e di sviluppo turistico. Uno scempio denunciato da associazioni ambientaliste e da decine di personalità della ricerca e della cultura, dal compianto Prof. Riccardo Francovich, padre del parco, fino alla recente denuncia del Prof. Settis dalla pagine del Sole 24 ore.

Che questa sensibilità manchi è confermato dalla determinazione con la quale la stessa Sindaca intende procedere per la lottizzazione di Borgo Novo: nessun ripensamento. Ne prendiamo atto e registriamo che a nulla valgono neppure le cose che si dicono nei convegni organizzati dallo stesso Comune, in particolare sugli evidenti limiti della normativa che regola le RTA e che ne favorisce la trasformazione in seconde case; a nulla valgono i richiami alla tutela dei beni culturali, del paesaggio collinare e dello stesso centro storico: risorse che rappresentano un bene straordinario per la comunità e per la stessa qualificazione turistica di Campiglia.

Nonostante le chiusure dell’amministrazione comunale, il Comitato per la difesa di Campiglia proseguirà nell’opera di sensibilizzazione verso la tutela di questo patrimonio, alla quale non è per nulla estranea questa comunità. Crescono, infatti, le adesioni di cittadini locali e di persone che hanno scelto di vivere o di trascorrere le proprie vacanze in una terra che amano e che vorrebbero vedere valorizzata: cosa che a Campiglia non sta accadendo come sarebbe possibile.

IL TIRRENO, 02 GENNAIO 2008:

Cave e scempio ambientale, il Comitato attacca il sindaco

Cave e lottizzazione Borgo Nuovo: per il sindaco va tutto bene. Per il Comitato per Campiglia, no.

«Nella conferenza di fine anno – scrive il comitato – l’on. Velo non ha espresso dubbi sull’operato della sua giunta nonostante siano eclatanti i danni e le contraddizioni del suo operato. Sulle cave assicura che “mai come in questi anni sono state oggetto di severo controllo”, ma tace sui gravi episodi degli ultimi due anni».

Il riferimento è ai due incidenti mortali sul lavoro e alla mina che ha scagliato pietre nel parco di San Silvestro, «mettendo a repentaglio l’incolumità dei visitatori e costringendo lo stesso Comune a chiudere una parte del parco. Il sindaco – prosegue il Comitato – tace sulle difficoltà nella gestione dei servizi del parco, come l’ostello di Palazzo Gowett (100 posti letto) e il centro di documentazione di Villa Lanzi, realizzati con soldi pubblici e ora costretti a ridurre le attività per le polveri, i rumori, le esplosioni di mine. Assicura che a Monte Calvi tutto procede come previsto nei piani approvati 10 anni fa, omettendo di dire che quei piani sono stati modificati, prorogati nei termini fino al 2018 e soprattutto che è stata “liberalizzata” la vendita del calcare ben oltre le esigenze delle industrie locali per le quali la cava di Monte Calvi era stata autorizzata»

Una scelta che, secondo il Comitato, avrebbe provocato un’enorme accelerazione delle escavazioni e dei problemi ambientali.

«Sui ripristini ambientali – prosegue – il sindaco assicura che tutto procede come nei piani approvati. Se è così ci chiediamo come sia stato possibile approvare piani che in decenni di attività non hanno prodotto neppure un metro quadro di ripristino ambientale, come la cava di Monte Valerio, o interventi irrisori sul crinale nella cava di Monte Calvi. Siccome quella cava deve cessare nel 2018 con il completo ripristino dei gradoni, chiediamo a Silvia Velo se non si sia posta il problema che mancano solo 10 anni al termine e che forse è necessario accelerarli. Prendiamo invece atto dalle sue dichiarazioni che “si sono rese necessarie solo due variazioni per anticipare la coltivazione in una zona”. Sarebbe opportuno che spiegasse meglio queste decisioni perché da quanto sta accadendo nelle cave sembra che l’amministrazione manifesti molta sensibilità ai problemi delle escavazioni ma molto meno a quella dei ripristini ambientali e al funzionamento del parco di San Silvestro».

Secondo il Comitato sulle colline campigliesi si sta consumando uno scempio ambientale «che non si ferma neppure di fronte ai beni culturali e al paesaggio che il Comune aveva inteso salvaguardare, investendo risorse finanziarie proprie e dell’Unione europea. Un esempio di cattiva amministrazione che getta un’ombra pesantissima sui propositi di tutela e di sviluppo turistico. Uno scempio denunciato da associazioni ambientaliste e da decine di personalità della ricerca e della cultura, dal compianto professor Riccardo Francovich, padre del parco, fino alla recente denuncia del professor Settis dalla pagine del Sole 24 ore».

Che questa sensibilità manchi sarebbe confermato dalla determinazione con la quale la stessa Velo intende procedere per la lottizzazione di Borgo Nuovo: nessun ripensamento. «Ne prendiamo atto – si aggiunge – e registriamo che a nulla valgono neppure le cose che si dicono nei convegni organizzati dallo stesso Comune, in particolare sugli evidenti limiti della normativa che regola le Rta e che ne favorisce la trasformazione in seconde case». Nonostante le chiusure dell’amministrazione, il Comitato per la difesa di Campiglia sostiene che proseguirà nell’opera di sensibilizzazione verso la tutela di questo patrimonio «alla quale non è per nulla estranea questa comunità».

2 gennaio 2008

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