«Il capolavoro: puntare sul turismo e chiudere» Bertini sulla sospensione del servizio informazioni di San Vincenzo

Dopo l’articolo (La Nazione del 7 gennaio) sulla chiusura dell’ufficio informazioni turistiche, Nicola Bertini (Forum del centrosinistra) interviene ed afferma come «L’ufficio turistico non basta a destagionalizzare il settore, ma chiuderlo per due mesi, significa gettare la spugna su uno degli obiettivi più volte sbandierati da tutte le amministrazioni degli ultimi trent’anni: allungare la stagione turistica». In effetti, il grande problema è quello di riuscire ad avere presenze d’inverno e, continua Bertini «l’Amministrazione ha sottovalutato tutte le possibilità di farlo attraverso gli strumenti che potevano creare un’offerta turistica complementare al mare».

Poi, Bertini entra nel merito quando mette in evidenza alcune realtà «subito viene in mente il depotenziamento e lo svilimento dei progetti legati al sistema dei Parchi della Val di Cornia e il completo abbandono della promozione del turismo escursionistico e naturalistico. La Società Parchi della Val di Cornia viene chiamata in ballo solo per funzioni improprie o collaterali, si pensa di attribuirle le funzioni di Apt, ma non si pensa di garantirle introiti sicuri provenienti dai parcheggi della Sterpaia per mantenere i parchi del circondario. Il progetto che avrebbe potuto svolgere un ruolo chiave nella destagionalizzazione se lo sta portando a fondo Piombino che, per racimolare risorse in un bilancio drammatico, ha pensato bene di appropriarsi dei proventi da parcheggi realizzati con finanziamenti anche Europei e facenti parte dei parchi della Val di Cornia». Poi, Bertini torna su San Vincenzo e si domanda: «San Vincenzo che fa? I progetti delle reti escursionistiche li conoscono solo pochi appassionati sanvincenzini, sono spesso sommersi da discariche abusive e attraversano luoghi impresentabili, scempi territoriali come i viadotti della superstrada o la cava di San Carlo.

Come si arrivi da San Carlo a piedi alla Rocca di San Silvestro lo sanno solo gli appassionati, è probabile che neppure la metà dei sanvincenzini lo sappia. La promozione dei prodotti enogastronomici locali si spenge sotto i colpi di venti anni di amministrazioni che hanno considerato l’agricoltura quella strana sciocchezza d’impiccio alla costruzione di miniappartamenti.

Enogastronomia, storia e paesaggio erano e sono i settori non riproducibili portatori di cultura e saperi che non subiscono la concorrenza del Mar Rosso o della Croazia». Poi, l’esponente del Forum del Centrosinistra, commenta «Il mare non solo non basta ma è l’elemento meno unico che contraddistingue il nostro territorio. Questa semplice realtà è stata ignorata da politici che non sanno far altro che starsene a guardare in balia degli eventi. Il quadro è impietoso. Le decisioni politiche hanno determinato un paese in cui la stagione turistica è sempre più breve e l’economia sempre più vulnerabile. Non sorprende pertanto che non si senta neppure più la necessità di tenere aperto l’ufficio del turismo. L’Amministrazione si sarà chiesta: a che serve a gennaio quando è troppo freddo per fare il bagno?»
P.B. La Nazione 10.1.2012

San Vincenzo resta senza ufficio turistico
Non era mai successo negli ultimi 50 anni
La sede rimane chiusa per due mesi, fino al 29 febbraio. Settore «abbandonato»
«L’ufficio rimane chiuso dal 9 di gennaio fino al 29 febbraio». Con questo cartello affisso alla porta, si rende noto che San Vincenzo non ha attualmente l’ufficio informazioni turistiche in esercizio. Sembra per San Vincenzo un paradosso, ma è così. E’ la prima volta che accade e che la cittadina vede l’ufficio informazioni chiuso anche se, si dice, riapre il 29 febbraio… non era mai successo fin dagli anni ’50 con l’allora Comitato Turistico, poi diventato Pro-Loco, una delle più antiche particolarmente attive nel panorama promozione che si effettua proprio nel periodo invernale per cercare di «allungare» la stagione ritenuta troppo breve (…)
Piero Bientinesi – La Nazione 7.1.2012