Il centro storico dimenticato nel 1° Regolamento Urbanistico di Campiglia

COMUNICATO DEL COMUNE DEI CITTADINI:
Campiglia approva il 1° Regolamento Urbanistico. Il meno che si possa dire è che, dopo 8 anni di lavoro, quello approvato oggi è un Regolamento che guarda al passato, con la speranza che riparta il mercato immobiliare:  non per il riuso, ma per una ennesima massiccia dose di espansione di nuove case e nuovi capannoni.
I dati che il Comune è stato costretto a fornire parlano chiaro: 58 alloggi costruiti a Campiglia tra il 2005 e il 2010; 457 previsti per i prossimi 5 anni. Un dato assurdo.
Due  i settori produttivi che escono pesantemente condizionati da questo piano:  il termalismo, insidiato da una pesante lottizzazione edilizia a nord di Venturina, e le campagne nelle quali crescono la speculazione edilizia e l’abbandono delle produzioni agricole per far posto ai grandi impianti industriali di pannelli solari.
Vuoto d’idee per la rivitalizzazione del centro storico di Campiglia e della zona centrale di Venturina, nonostante le tante concrete proposte avanzate con le osservazioni dal nostro gruppo e da altre associazioni.
Il Regolamento è stato approvato con i soli voti della maggioranza. Contro tutte le opposizioni.

Una maggioranza incapace di dialogare, ma anche di rispondere alle precise osservazioni che gli sono state mosse dai gruppi di opposizione. Silenzio assoluto su un dato clamoroso che gli uffici comunali hanno dovuto evidenziare rispondendo alla Regione. Perché si prevedono 457 nuovi alloggi per i prossimi 5 anni (qualcosa come quattro ettari di superficie pavimentata!) quando negli ultimi 5 anni sono stati  costruiti solo 58 alloggi nei centri abitati? Uno scarto abissale, aggravato dal fatto che nel vecchio PRG ci sono ancora centinaia di alloggi da realizzare (tra cui 75 alloggi al posto dei vecchi magazzini comunali) e che si è formato un crescente stock di alloggi invenduti. Lo stesso vale per i capannoni, con la previsione di altri 25 ettari nei prossimi 5 anni.
Nessuna risposta. Solo la difesa di un piano indifendibile che aspetta la ripresa della speculazione immobiliare e finanziaria. La stessa che negli ultimi 15 anni ha distrutto territorio e paesaggio  e  ha contribuito ad aggravare la crisi in cui ci dibattiamo. Il piano, al di là delle vuote parole, non orienta l’edilizia verso la riqualificazione e il riuso, come auspica la Regione, ma verso l’espansione e il consumo di suolo.  Tra le previsione di espansione vengono confermate le scandalose lottizzazioni della Pulledraia: 7 ettari di terreno da edificare con 156 nuovi alloggi intorno ai laghetti della Tufaia (immagine). Una colata di cemento davanti a quello che doveva essere il parco termale che ridurrà la possibilità di sviluppo di questo comparto.  Avevamo proposto di fare in quella zona un parco verde che dalle terme si spingesse fino ai laghetti della Tufaia e alle zone verdi previste nel campo d’aviazione. Una proposta  che poteva essere attuata con il meccanismo della perequazione, chiamando i privati a concorrere per un obiettivo pubblico  in grado di caratterizzare davvero l’identità di Venturina.
Dal piano esce mortificata anche l’agricoltura. Nelle campagne si prevede un po’ di tutto: dagli impianti temporanei per la frantumazione degli inerti alle grandi distese di pannelli solari.  Le linee guida della Regione, che invitano a contenere il fenomeno, sono state vissute come un intrusione che limita l’autonomia del Comune. Saranno contrastate, dimostrando con ciò che il Comune è sensibile più agli interessi delle imprese energetiche che alla difesa della produzione agricola.
Impressionante anche il fenomeno della speculazione edilizia nelle campagne. Ancora una volta sono gli uffici a fornire dati inediti. Negli ultimi 5 anni sono stati realizzati  più alloggi di civile abitazione nelle campagne che nelle zone urbane. Precisamente 64 alloggi con la sola trasformazione di annessi agricoli in civile abitazioni  contro i 58 realizzati nei centri abitati di Venturina e Campiglia.
Le nostre proposte erano altre e parlavano di sostegno alla produzione, di qualificazione e tutela dell’ agricoltura, di sviluppo del termalismo, di innovazione delle piccole e medie imprese, di turismo qualificato, di parchi, di rinnovo del patrimonio edilizio più vecchio,  di qualità della vita nei centri abitati, di forte sostegno all’identità culturale e produttiva di Campiglia.
Il Regolamento che hanno imposto, contro tutte le minoranze del Consiglio Comunale, guarda invece indietro e continua a sperare sulla ripresa della speculazione.

30 maggio 2011
Comune dei Cittadini

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